Save the Waste è il nuovo ambizioso progetto etico di Pedon, impresa vicentina oggi tra i big player mondiali del settore dei cereali e legumi, 90 milioni di fatturato, con oltre il 50% di quota di mercato in Italia e il 40% di export in 45 Paesi; inoltre, 600 addetti e stabilimenti in Italia, Egitto, Etiopia, Argentina e Cina. Avviato in concomitanza e in perfetta coerenza con il tema di Expo - «Nutrire il pianeta-Energia per la vita» - Save the Waste è un progetto ad ampio respiro che coinvolge e sostiene le comunità agricole, riutilizza gli scarti vegetali, produce nel rispetto dell'ambiente e destina risorse a sostegno di progetti etici e sociali.
Da Save the Waste nasce la prima carta per il packaging eco-sostenibile, 100% riciclabile, ottenuta dagli scarti di lavorazione dei fagioli, unica a essere certificata per il contatto diretto con gli alimenti. «Siamo orgogliosi di questo progetto che segna il passaggio da un modello lineare a un'economia circolare - dichiara Remo Pedon, amministratore delegato dell'omonimo gruppo -: Save the Waste comporta enormi vantaggi con ricadute sull'ambiente, creando e distribuendo valore per la comunità e coinvolgendo tutti gli attori della filiera».
Il processo inizia con la selezione delle sementi garantite NO OGM coltivate da migliaia di famiglie di agricoltori all'interno di programmi per lo sviluppo economico e agricolo, come l'accordo di coltivazione siglato nel 2013 da ACOS Ethiopia PLC, società del Gruppo Pedon, con le cooperative agricole che lavorano nello Stato di Oromia della Repubblica Federale di Etiopia. Ed è dalla coltivazione alla lavorazione che gli scarti dei processi sono stati recuperati e impiegati nella produzione di una nuova carta chiamata carta CRUSH Fagiolo, che riduce del 15% l'impiego di cellulosa vergine proveniente da alberi e diminuisce del 20% l'emissione di gas effetto serra. Il risultato è un astuccio certificato FSC e OGM Free , che può stare a contatto diretto con il prodotto, eliminando così la busta interna al pack, e che racchiude il 30% di fibra riciclata post-consumo. (Gigi Pavesi - www.ilgiornale.it)
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