La nutrigenomica, infatti, è quella scienza che studia il modo in cui i cibi influenzano la nostra salute e quali molecole, introdotte nella dieta, possano influire positivamente nella prevenzione dei tumori e di altre patologie
Mangiare sano fa bene alla salute, e anche alla ricerca. Dall’incontro tra Citrus e la Fondazione Umberto Veronesi nasce L’Orto Italiano, una nuova linea di prodotti ortofrutticoli a filiera controllata, il ricavato delle cui vendite serve in parte a sostenere la ricerca nell’ambito della nutrigenomica: la prima borsa di studio, del valore di 30 mila euro, è stata già consegnata. Già sostenitrice della fondazione del dott. Umberto Veronesi con un progetto pilota dedicato ai limoni, l’azienda del cesenate - la sede è a Gambettola - ora lancia una nuova gamma di frutta e ortaggi scelti, non trattati e a lotta integrata, che oltre a essere alleati del benessere a tavola, promuovono una corretta educazione alimentare. La nutrigenomica, infatti, è quella scienza che studia il modo in cui i cibi influenzano la nostra salute e quali molecole, introdotte nella dieta, possano influire positivamente nella prevenzione dei tumori e di altre patologie.
Dieta sana, ma anche qualità, tipicità e stagionalità: nella linea L’Orto Italiano figurano esclusivamente prodotti made in Italy, selezionati per le loro proprietà benefiche grazie alla consulenza della dottoressa Elena Dogliotti, nutrizionista della Fondazione Veronesi. Ecco allora i limoni: il Bianchetto, limone siciliano primaverile, non trattato, il Primo Fiore e il Verdello, in stagione a luglio. Il Pomodoro Sughello, una varietà di mini oblungo coltivato nella zona di Pachino con semi 100% italiani, o le Insalate Rosse, ricche di antocianine (antiossidanti naturali che aiutano a prevenire i problemi cardiovascolari), raccolte dal campo e direttamente confezionate. O ancora l’Aglio di Voghiera Dop, con un seme italiano custodito gelosamente dai contadini locali, l’origano, il timo e il peperoncino rosso, che con il loro caratteristico aroma aiutano a sostituire il sale in cucina. Di stagione è il Baby Cocomero, una mini anguria ricca di licopene, dalle elevate proprietà antitumorali e antiossidanti.
Le proprietà di ogni prodotto sono illustrate nelle etichette che li accompagnano sui banchi dei punti vendita. Ogni consumatore può essere protagonista di questo progetto a sostegno della ricerca scientifica e della salute a tavola, facendo scelte di acquisto sostenibili. I prodotti dell’Orto Italiano sono attualmente distribuiti all’interno del Circuito Coop Distretto Adriatico, presso gli Iper di Coop Estense e Coop Nordest: venerdì e sabato a Modena, all’Ipercoop Grandemilia e I Portali, sarà presente un corner informativo della linea L’Orto Italiano con assaggio di Baby Cococmero.Analoga iniziativa, nel weekend, in alcuni Iper dell’Emilia (a Parma, Ferrara, Mirandola e Carpi), della Lombardia (Mantova), del Friuli Venezia Giulia (Pordenone, Maniago, Cormons GO) e del Veneto (Portogruaro).
“Alla base del progetto - spiega la responsabile di Citrus, Paola Pappalardo - c’è la passione per ciò che facciamo. L’Orto Italiano nasce infatti dall’esperienza fatta con i limoni e dall’interesse per la ricerca scientifica portata avanti dalla Fondazione Veronesi, che intendiamo sostenere. Ciò che mettiamo nel piatto può influenzare la qualità, nonché la durata della nostra vita: mangiare in modo sano, frutta e verdura di stagione, prodotte secondo metodi controllati, è il modo migliore per assicurare il proprio benessere fisico e prevenire molte patologie, anche gravi”.Per ogni chilo di prodotti dell’Orto Italiano venduti, parte del ricavato - come già sottolineato - viene devoluto a scopo benefico per sostenere la ricerca scientifica nel campo della nutrigenomica: dopo la prima consegna di 30 mila euro, Citrus si impegna ad assegnare almeno una borsa di studio all’anno, tenendo informati i consumatori sul buon esito del progetto. “Un progetto che, se da un lato sostiene la ricerca - conclude la responsabile di Citrus - dall’altro guarda all’educazione alimentare e a un’agricoltura sociale: attraverso la giusta retribuzione del lavoro, si riempie di contenuto valoriale ogni articolo coltivato e commercializzato”. (www.cesenatoday.it)
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