Coldiretti-Assica: "premiate le aziende virtuose e il nostro lavoro"
Adesso è ufficiale: dopo 1490 giorni di embargo, il maialetto sardo può essere commercializzato liberamente anche oltre i confini sardi.
Il via libera è stato formalizzato venerdì pomeriggio dal ministero alla Sanità che ha confermato, come annunciato a ottobre ad Expo dal direttore generale dell’ufficio Sanità animale del ministero alla Salute Silvio Borrello, la possibilità di poter esportare il porcetto trattato termicamente a condizione di un accordo di filiera tra gli allevatori, macellatori e trasformatori “volenterosi seri e onesti che rispettano le regole”. Volendo in questo modo premiare e dare fiducia all'asse Coldiretti–Assica (l'Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) che in stretto contatto con allevatori e trasformatori ha lavorato seriamente e assiduamente per assicurare e garantire un prodotto sicuro e genuino.
“E' una giornata storica per tutta la Sardegna – la definisce il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Grazie alla collaborazione con Assica abbiamo liberato il simbolo dell'agroalimentare sardo che era confinato nel perimetro sardo da oltre 4 anni. 49 mesi di sofferenza durante i quali abbiamo (in pochi) lavorato seriamente per arrivare a questo risultato. Di fondamentale importanza è stata la deroga che ha consentito al maialetto di essere presente per l'Expo; una vetrina internazionale durante la quale, in sinergia con gli allevatori e trasformatori abbiamo dimostrato al mondo che in Sardegna, nonostante gli innumerevoli errori commessi, riusciamo ad allevare in sicurezza un animale sano e genuino. I trasformatori, in prima linea la Genuina di Ploaghe, sono stati un esempio investendo, in un periodo nero per il suino, in nuove tecnologie come il termizzato che per il contingente ha consentito di avere il via libera alla commercializzazione e per il futuro rappresenterà uno strumento che rafforza le potenzialità e i target commerciali del nostro prodotto”.
“E' un punto di partenza che da fiducia ad un settore su cui in pochi credevano – commenta il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. Il lavoro da fare, come abbiamo sempre detto, è ancora lungo, ma adesso si può affrontare con più ottimismo. Stiamo ridando credibilità ad un prodotto unico ed inimitabile che solo noi sardi ci possiamo vantare di avere, e per questo ringrazio Assica, gli allevatori e i trasformatori con i quali abbiamo collaborato a stretto contatto. Questo ci deve servire da esperienza – continua il direttore –. Adesso dobbiamo lasciare da parte le polemiche e fare squadra per procedere uniti. Il settore suinicolo ci può riservare importanti opportunità economiche ed occupazionali”.
“Assica è molto soddisfatta di questo importante risultato - dichiara il direttore Davide Calderone - che grazie all’importante collaborazione con Coldiretti Sardegna, premia innanzitutto gli operatori del settore che operano con serietà e nel rispetto delle regole.
Nel sottolineare questa rilevante opportunità di sviluppo per la suinicoltura sarda - prosegue Calderone - non va dimenticato che il principale problema riguarda la persistenza sull'isola della Peste Suina Africana, per l'eradicazione della quale è quanto mai opportuno produrre il massimo sforzo da parte delle istituzioni regionali e nazionali; gli imprenditori onesti sono come sempre in prima linea nel fornire il loro supporto alla causa. Ricordo che le perdite commerciali per la filiera suinicola nazionale dovute all’attuale situazione si possono prudenzialmente stimare in circa 250 milioni di euro/anno di esportazioni.”
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