AZIENDE E PRODOTTI
Il Made in Italy dei prodotti stranieri

Kiwi, caviale, zafferano: al successo delle esportazioni italiane contribuiscono anche prodotti originari di altri Paesi, che in Italia stanno conoscendo una seconda giovinezza

Che cosa significa Made in Italy? Negli ultimi anni, questa espressione che ha fatto le fortune del nostro Paese è stata messa in pericolo da alcune interferenze estere: da un lato il fenomeno dell’Italian sounding, dall’altro il crescente utilizzo di materie prime straniere per la produzione di eccellenze italiane. Se i nostri alimenti e le nostre tradizioni fanno il giro del mondo, tuttavia, ci sono anche prodotti che fanno il percorso inverso. In particolare, negli ultimi anni si stanno ritagliando quote di mercato sorprendenti alcuni alimenti che sono italiani solo d'adozione.


Nuove tendenze: il kiwi italiano

Non parliamo di prodotti il cui approdo in Italia si perde nella notte dei tempi, come il riso dall'Asia, il caffè dal Medio Oriente, o il cacao e le patate dalle Americhe, ma che hanno fatto ingresso nel nostro mercato solo da qualche decennio. Prendiamo uno dei casi più eclatanti degli ultimi anni: l'Italia è oggi il secondo produttore al mondo di kiwi, frutto originario della Cina Meridionale che è giunto in Europa solo alla fine del Novecento. Un alimento che pesa significativamente anche alla voce export: tra l'ottobre 2013 e il maggio 2014 l'Italia ne ha immesso sui mercati stranieri circa 316mila tonnellate, il 77% dell'intera produzione commercializzabile (dati: Italfruit News), in quasi cento Paesi nei cinque continenti. Secondo Federalimentare, nel 2014 l'esportazione di kiwi avrebbe fruttato 443 milioni di euro: tra la frutta fresca, solo mele e uve da tavola performano meglio.

L’Est in Italia: dal caviale…

Altro caso degno di nota è quello del caviale, ricavato da un pesce – lo storione – non autoctono, che però nel Bel Paese ha trovato una vera e propria seconda casa. Tanto che oggi il più grande allevamento di storioni d'Europa si trova a Calvisano, in provincia di Brescia. In questo caso tutto è nato da un'intuizione imprenditoriale, quella dell'azienda Agroittica Lombarda, che sul finire degli anni Settanta ha pensato di importare il tipico storione bianco del Pacifico nelle sorgenti d'acqua del bresciano. Risultato: un allevamento che in trent'anni è passato a coprire il 20% della produzione mondiale di caviale (il Calvisius dal 2013 è esportato persino in Russia, la patria di questo alimento).

… allo zafferano

Per non parlare dello zafferano, uno dei prodotti più in crescita degli ultimi anni nel nostro Paese: complici le difficoltà di scambio con l'Iran, Paese che ne produce il 90% a livello globale, hanno trovato un'inaspettata fortuna le esportazioni dall'Italia (fonte: imprenditoreitaliano.it), al punto che oggi il nostro Paese può vantare 320 aziende produttrici e tre varietà DOP. Non male per un prodotto da sempre legato a doppio filo all'Asia Minore.

Notizie curiose, insomma, ma che portano con sé anche numeri rilevanti. E che dimostrano come lo scambio di colture e tradizioni tra mercati diversi, se fatto con intelligenza e nel rispetto della qualità e dell'identità imprenditoriale, possa portare benefici a tutti gli attori del settore, dagli addetti fino ai consumatori. (www.borsaitaliana.it)

 



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