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ASPETTANDO
EXPO 2015
A cura di Enza
Bettelli
Salame d’Oca di Mortara IGP
Come indicato dalla denominazione, il territorio
di produzione di questo speciale salume è circoscritto alla Lomellina,
un’area lombarda molto verde in provincia di Pavia. La Lomellina,
conosciuta anche come Vecchio Piemonte perché inizialmente ceduta
da Maria Teresa d’Austria al Re di Sardegna e annessa di nuovo alla
Lombardia dopo l’unità d’Italia, è caratterizzata
dal susseguirsi di innumerevoli risaie che rendono il paesaggio diverso
a ogni stagione e mettono la provincia di Pavia in testa nella produzione
di riso italiano. Vigevano è il centro più importante della
Lomellina e la sua bellissima piazza rinascimentale vale senz’altro
una sosta. Mortara è il punto di riferimento riconosciuto per l’allevamento
dell’oca e per i prodotti da essa derivati e la cui tradizione risale
ai tempi di Ludovico il Moro. Da visitare il centro storico con palazzi,
chiese e monumenti di varie epoche.
Il Parco Lombardo della Valle del Ticino aggiunge ulteriore interesse
a questa area così particolare e si estende per oltre 90 mila ettari
distribuiti tra Lombardia e Piemonte, includendo nella parte lombarda
le province di Milano e Varese oltre a quella di Pavia. Il parco è
segnato da centinaia di chilometri di percorsi ciclo-pedonali ed è
attraversato dal fiume Ticino. Questa preziosa area verde ospita fontanili,
grandi opere idrauliche, dighe, cascine, mulini e marcite che sono comprese
tra risaie, campi coltivati, prati e pioppeti. La flora è quella
tipica della Padania, compresi alcuni esemplari di alberi, fiori e arbusti
che in altri siti sono scomparsi. La fauna è rappresentata da una
cinquantina di specie di mammiferi, tra i quali volpe, martora e tasso,
e quasi 250 specie di volatili, da quelli acquatici ai predatori. Il fiume
Ticino ospita alcune specie a rischio, tra cui la Trota Marmorata e lo
Storione, che fanno parte di interessanti progetti di ripopolamento.
IL CONSORZIO
Il Consorzio Tutela Salame d’Oca di Mortara ha sede a Mortara ed
è stato costituito nel 1967, inizialmente con il nome Consorzio
Produttori Salame d’Oca di Mortara da 12 produttori e in seguito,
nel 2000, con l’attuale nome e includendo anche gli altri soggetti
della filiera di produzione. Compiti del Consorzio sono vigilare sulla
tutela del nome del Salame d’Oca, valorizzarne e promuoverne la
qualità, garantirne la corretta preparazione, promuovere il prodotto
in Italia e all’estero.
IL SALAME D’OCA IGP
Per la sua stazza, a volte davvero imponente, l'oca è sempre stata
l'alternativa più apprezzata al maiale perché più
facile da allevare ma ugualmente redditizia dato che, come per il maiale,
non si butta nulla, dalla carne alle piume. In Lomellina la tradizione
dell’allevamento di questo prezioso volatile risale a oltre 400
anni fa, per gentile concessione di Ludovico il Moro a una comunità
ebrea. A questo ha contribuito anche la caratteristica conformazione del
territorio che, grazie alla presenza di risaie, acquitrini e prati, è
l’habitat ideale per le oche che possono nutrirsi da sole, senza
bisogno di un allevamento intensivo. A ricordo di quei tempi sono rimasti
il Palio dell'Oca e la Sagra del Salame d’Oca che si svolgono a
Mortara ogni ultima domenica di settembre.
Il salame IGP è ottenuto da carni magre di oca tritate mescolate
a carni magre e grasse di suino, insaccate nella pelle dell’oca
e quindi cotto. Gli animali utilizzati per questo prodotto devono essere
nati, allevati e macellati in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Veneto
e Friuli Venezia Giulia. Inoltre, le sole oche possono provenire anche
dal Trentino – Alto Adige mentre i soli suini da Abruzzo, Lazio,
Marche, Molise, Toscana e Umbria. Le oche vengono macellate quando hanno
raggiunto il peso di circa 4 kg.
Il Salame d’Oca di Mortara IGP pesa da 300 g fino a 4 kg, ha sapore
dolce e delicato, come l’aroma che è caratterizzato dalla
presenza di spezie. Le fette restano compatte, con la pelle ben aderente
e hanno il colore rosso scuro della carne d’oca e quello rosso tenue
per la carne di maiale, con i toni bianchi del grasso di suino.
L’impasto del salame è per circa 1/3 di carne magra di oca,
1/3 di carni magre di suino e 1/3 di parti grasse di suino, il tutto macinato
insieme prima di essere inserito nella pelle dell’oca (collo o dorso
o ventre del volatile), cucito con filo di cotone quindi lasciato asciugare
e infine cotto.
LA GASTRONOMIA DEL TERRITORIO
In Lomellina e nel resto della provincia di Pavia è il riso l’ingrediente
più diffuso, utilizzato per risotti tradizionali con i prodotti
locali, come verza, rape, cipolle, fagioli, bietole e perfino solo prezzemolo.
Squisito il risotto con le rane, che nella versione alla certosina (creato
dai monaci della Certosa di Pavia) oltre alle rane prevede gamberi di
fiume, verdure, piselli e pomodoro. Le rane, che una volta popolavano
le risaie, compaiono spesso nel menu di tutto il Pavese e tra le ricette
più apprezzate ci sono le rane fritte, infarinate e passate nell’uovo,
e le rane in guazzetto. L’oca rappresenta ancora oggi una valida
alternativa alla carne di maiale e viene cucinata arrosto farcita con
le castagne, in umido, con le verze o con i fagioli (specialità
della Lomellina) e si conserva a pezzi nel suo stesso grasso. Delizioso
il fegato, lavorato come il foie gras già al tempo dei Romani,
mentre il petto dell’oca è servito affettato come antipasto.
Inoltre, le interiora e la lingua sono saporiti ingredienti per ragù
e timballi, il collo farcito diventa un ottimo stufato, le cosce squisiti
prosciuttini mentre le zampe sono bocconi da intenditori. Tra i dolci
pavesi la raffinata torta paradiso e i biscottini di pasta frolla a forma
di ochetta che ricordano l’ingrediente tipico della Lomellina.
Tra i prodotti tipici della provincia di
Pavia si producono i formaggi DOP Grana Padano, Quartirolo Lombardo e
Taleggio e il Salame Varzi DOP. Da assaggiare il miele vergine integrale
garantito dall’A.S.A.P. Associazione Apicoltori Pavesi. Dall’oca,
oltre al salame IGP, si producono altri tipi di salumi e insaccati come
prosciutto cotto e crudo, cotechino cotto, bresaola, fegato grasso e mortadella.
L’OCA ARROSTO
In cucina, l’oca
ideale è quella giovane, meno di un anno, e circa 3 kg di peso
e si riconosce per le zampe non ruvide né grossolane e il becco
arancio e abbastanza flessibile. L’oca matura è più
grassa e ha carne più dura, adatta comunque per le cotture in umido.
Normalmente l'oca viene venduta eviscerata e spiumata, ma bisogna asportare
gli eventuali residui della cera utilizzata per spiumarla e quelli delle
piume più grosse. Il grasso presente nell’apertura naturale
va asportato ma invece di gettarlo si può fondere a bagnomaria,
filtrare e conservare in un recipiente non metallico, in frigorifero per
qualche mese per utilizzarlo a cucchiaini per soffritti, minestre, salse
e umidi.
Per preparare l’oca arrosto salare e pepare dentro e fuori, sfregarla
con mezzo limone perché la pelle diventi croccante e adagiare il
volatile con il petto in basso sulla gratella del forno appoggiata sulla
leccarda che dovrà raccogliere il grasso che colerà durante
la cottura. Cuocere nel forno già caldo a 180°C per circa un'ora;
rigirare l'oca su un fianco e cuocerla per 20 minuti, quindi girarla sull'altro
fianco per altri 20 minuti e infine sistemarla con il petto verso l'alto,
portare il forno a 200°C e completare la cottura per un'altra ora
circa.
Per una cottura omogenea bisogna punzecchiare ogni tanto la pelle all'attaccatura
delle cosce e delle ali per far uscire il grasso che vi si accumula. Invece,
pungendo la carne all’attaccatura della coscia si potrà controllare
se l’oca è cotta osservando il liquido che ne fuoriesce:
se è incolore è pronta ma se fosse rosato va lasciata ancora
in forno.
Una volta pronta, fare riposare l’oca per circa 15 minuti avvolta
nel foglio di alluminio prima di servire.
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