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ASPETTANDO
EXPO 2015
A cura di Enza
Bettelli
Asparago di Bassano DOP
Il territorio della DOP è compreso tra i Colli
Berici e le Prealpi Venete, con il Massiccio del Grappa e l’Altipiano
di Asiago che contribuiscono a mantenere il clima mite e ventilato, quanto
basta per prevenire dannosi ristagni di umidità. Un terreno ideale
per la coltivazione dell’asparago bianco, che già nel Cinquecento
era tra le prelibatezze offerte ai partecipanti del Concilio di Trento.
La provincia è quella di Vicenza, una delle più produttive
del Veneto e della penisola nel settore metalmeccanico, tessile e soprattutto
orafo per il quale ha addirittura il primato italiano. Tuttavia, la provincia
non è solo industriale ma raccoglie interessanti attrattive culturali
e turistiche. A cominciare dal capoluogo, conosciuto come la città
di Andrea Palladio e inserita tra i patrimoni dell’umanità
dell’UNESCO, famosa tra l’altro per lo stupendo Teatro Olimpico.
(sinistra - Ponte Vecchio di Bassano, centro - Parco Guerini di Vicenza,
destra - Ceramiche)
I paesi del comprensorio del Consorzio sono Bassano del Grappa, Cartigliano,
Cassola, Mussolente, Pove del Grappa, Romano d’Ezzelino, Rosà,
Rossano Veneto, Tezze sul Brenta e Marostica. Tra queste spicca in particolare
Bassano, con il suo storico ponte di legno, il Ponte Vecchio o Ponte degli
Alpini che collega le due sponde del Brenta, e nota per la produzione
di ceramiche con una ricca testimonianza della produzione nel museo della
città. Altrettanto famosa è Marostica, con la bellissima
piazza usata come scacchiera per il gioco degli scacchi con i figuranti
in costume d’epoca. Asolo è stata dimora di Eleonora Duse
e a Nove c’è un altro interessante museo, quello dei cuchi,
cioè i fischietti di ceramica a forma di gallo e di gallina.
IL CONSORZIO
Il
riconoscimento della DOP dell’asparago bianco di Bassano risale
al 2007 ed è relativamente recente, ma già nel 1980 numerose
aziende produttrici, per la maggior parte a conduzione familiare, si erano
consorziate. Attualmente gli associati sono quasi una cinquantina e il
Consorzio per la tutela dell’asparago bianco di Bassano DOP, che
ha sede a Bassano del Grappa, si occupa della tutela e della promozione,
controllando tra l’altro che il prodotto immesso sul mercato abbia
i requisiti richiesti dal disciplinare. Tutto questo in collaborazione
con l’Unione Europea, il Mipaf e i vari enti pubblici e privati
aventi scopi analoghi.
A fianco del Consorzio e con uguali intenti la Confraternita dell’Asparago
Bianco di Bassano DOP, fondata nel 2010.
L’ASPARAGO BIANCO
L’area
interessata della DOP è nell’area della Valsugana percorsa
dal fiume Brenta e il terreno alluvionale ha una composizione fisico-chimica
dovuta al materiali trasportate e poi depositate dal fiume. E’ quindi
dal terreno che gli asparagi prendono le caratteristiche organolettiche
e il resto lo fanno le precise indicazioni del disciplinare per impianto,
raccolta e trasporto. Il periodo di raccolta è compreso tra il
primo marzo e il 15 giugno, con una resa massima consentita di 80 quintali
per ettaro. Gli asparagi sono confezionati in mazzi 1-1,5 kg ma si possono
trovare anche mazzi da 0,5 fino a 4 kg (ruote). Mazzi e ruote devono essere
legati con un ramo flessibile di salice (chiamato stroppa) e completati
con il contrassegno DOP sul quale è indicato anche il numero di
identificazione progressivo per la tracciabilità.
Mazzi e ruote devono essere composti da asparagi di dimensione uniforme
(anche al centro della confezione) e tutti della stessa lunghezza che
è proporzionata al diametro del turione da 18 a 25 cm di altezza
per un diametro da 11 a 18 mm circa.
La polpa è croccante e non fibrosa, con un caratteristico gusto
dolce-amaro. I turioni devono essere diritti, di forma regolare, con la
punta serrata, senza spaccature o altri danneggiamenti, sani, asciutti,
bianchissimi.
L’asparago è in realtà la pianta vera e propria (turione)
e perché resti bianco, come da disciplinare, deve essere colto
prima che esca dal terreno e che la luce faccia colorare la punta di violetto
o rendere l’asparago completamente verde. Per impedire che questo
avvenga i turioni vengono lasciati completamente coperti dalla terra fino
al momento della raccolta e sui solchi viene steso un telo di plastica
scura.
LA GASTRONOMIA DEL TERRITORIO
Non sono poche le attrattive gastronomiche di questo bel territorio con
uno scambio con le province limitrofe. A cominciare dai formaggi, primo
fra tutti l’Asiago DOP prodotto sull’omonimo altopiano. Le
eccellenti ciliegie di Marostica, salumi e insaccati come la Sopresa Vicentina
DOP, ottime verdure tra cui i famosi sedani di Bassano. A tavola il baccalà
alla vicentina, in stagione le moleche cioè i granchi di cui si
mangia tutto perché stanno cambiando il guscio e sono morbidissimi,
selvaggina, funghi pasta e fagioli e risotti vari mentre tra i dolci ricordiamo
la classica pinza.
Naturalmente si beve anche bene perché nelle immediate vicinanze
delle colline del Prosecco. Come DOC locale ci sono i vini di Breganze,
tra cui il rinomato passito Torcolato DOC mentre il Vespaiolo, così
chiamato perché i grappoli sono spesso insidiati dalle vespe, è
un bianco fruttato ma non aromatico e dal gusto fresco e spiccatamente
acidulo che si sposa perfettamente con quello degli asparagi. E poi c’è
la grappa, con due aziende storiche proprio a Bassano e un piccolo ma
interessante museo ad essa dedicata. Tra le varie manifestazioni che promuovono
la gastronomia locale va ricordata Asparagi e Vespaiolo che si svolge
a primavera in concomitanza con la raccolta degli asparagi e durante la
quale i ristoranti che aderiscono all’iniziativa propongono menu
a tema.
LA RICETTA
Secondo
la tradizione bassanese gli asparagi vengono serviti con le uova sode,
cotte però fino a quando il tuorlo è rassodato ma ancora
un poco morbido. Per ogni commensale vengono calcolate 2 uova che vanno
schiacciate con la forchetta e condite con un pizzico di sale, pepe bianco
macinato, olio extravergine d’oliva e qualche goccia di aceto a
formare una salsina piuttosto densa. Tuttavia, molti preferiscono preparare
da sé la salsina e le uova vengono quindi messe nel piatto a lato
degli asparagi, sgusciate e tagliate a metà.
Gli asparagi, invece, si preparano come al solito, dopo aver pelato la
parte inferiore dei gambi, legati a mazzetti di 3-4 e cotti a vapore oppure
messi in piedi e con la punta in alto nella pentola alta immergendo nell’acqua
solo alcuni centimetri del gambo.
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