|
ASPETTANDO
EXPO 2015
A cura di Enza
Bettelli
Gorgonzola DOP
La vasta
area di produzione del Gorgonzola DOP comprende 9 province in Lombardia
(Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Pavia e Varese)
e in Piemonte 5 (Biella, Cuneo, Vercelli, Novara, Verbania) più
il territorio di Casale Monferrato nella provincia di Alessandria.
Il versante lombardo, molto più esteso di quello piemontese, è
assai variato nella sua composizione. Abbraccia infatti città ricche
di storia e di monumenti, a cominciare dal capoluogo, posizionate in pianura,
in collina o lungo le rive dei laghi. Ma ci sono anche grandi aree verdi,
i parchi lombardi che caratterizzano gran parte della regione: il Campo
dei Fiori e il Parco Regionale della Pineta di Appiano Gentile nella provincia
di Varese; il Parco Regionale Monte Barro a Lecco; il Parco Regionale
Colli di Bergamo e Parco Regionale Orobie Bergamasche in provincia di
Bergamo; il Parco delle Groane, il Parco Regionale Adda Nord e il Parco
Agricolo Regionale Sud in provincia di Milano; il Parco Regionale Adda
Sud nella provincia di Lodi. Poi ci sono altri che si estendono su più
province: Parco Lombardo della Valle del Ticino nelle province di Varese,
Milano e Pavia; il Parco Regionale del Serio a cavallo tra le province
di Bergamo e Cremona e il Parco Regionale Oglio Nord nelle province di
Bergamo, Brescia e Cremona. Un’enorme estensione di verde dove la
natura va a braccetto con arte e cultura e, non ultimi, i sapori della
tradizione.
Neanche il territorio piemontese è avaro di mete stimolanti. Propone
infatti interessanti percorsi tra le risaie del vercellese e del novarese
alla scoperta di volatili e altra fauna tipica del territorio, e alle
porte di Biella il monumentale Santuario di Oropa mentre Verbania si estende
con i suoi giardini lungo la costa piemontese del Lago Maggiore. E infine,
Cuneo accoglie i visitatori con la sua bellissima piazza e Casale Monferrato
con le sue dolci colline punteggiate dai vigneti.
IL CONSORZIO
Il Consorzio per la tutela del formaggio Gorgonzola è nato nel
1970, attualmente riunisce 45 associati e, con propri funzionari, ha il
compito di vigilare per il pieno rispetto e l'applicazione delle norme
vigenti in Italia ed all'estero per i prodotti certificati.
Gli standard di produzione e la zona DOP della raccolta del latte e della
stagionatura devono rispettare i rigidi standard del disciplinare. Inoltre
ogni forma di gorgonzola deve essere marchiata all'origine, riportare
l'indicazione del produttore e deve essere avvolta in fogli di alluminio
recanti un particolare rilievo di piccole G stampate sulle due facce piane
e sull'alluminio goffrato.
Oggi il Gorgonzola è prodotto in una quarantina di caseifici e
oltre il 30% della produzione è destinata all’esportazione.
IL GORGONZOLA
E’ un formaggio di latte vaccino a pasta cruda, prodotto con una
quantità notevole di latte pastorizzato: circa 100 litri per una
forma di 12 kg; le striature verdi presenti (erborinatura) sono dovute
a muffe del tutto naturali, provocate dalla presenza di fermenti lattici
e muffe selezionate, ugualmente naturali, e sono più o meno intense
a seconda del tipo di innesto fatto.
La lavorazione prevede la preparazione del latte per la cagliata che viene
poi rotta e depositata sui tavoli e collocate nelle forme. Le forme vengono
poi rigirate e viene impressa la marchiatura di origine. Dopo la salatura
le forme passano alla stagionatura durante la quale viene effettuato il
controllo di qualità, quindi si forano le forme e vengono rivoltate.
Le forme vengono infine confezionate alla fine della stagionatura.
Il Gorgonzola è prodotto in due tipologie: dolce e piccante. Il
tipo dolce è stagionato solo un paio di mesi, ha pasta morbida
e cremosa, di sapore delicato che tuttavia è allo stesso tempo
leggermente piccante. E’ il più utilizzato in cucina, anche
per la preparazione di torte di formaggio, di solito in abbinamento con
mascarpone e noci. Il Gorgonzola piccante è invece stagionato circa
100 giorni; ha sapore più pronunciato e la pasta più asciutta
e facile a sbriciolarsi. Eccellente servito a fine pasto con un po’
di miele.
Entrambe le tipologie vengono utilizzate in cucina e sono molto adatte
come condimento per pasta, gnocchi e riso e con la polenta. Per una buona
resa non occorre cuocere il Gorgonzola ma è sufficiente stemperarlo
a fuoco basso con un po’ di panna o di latte fino alla consistenza
desiderata.
Un francobollo delle Poste Italiane della serie dedicata ai prodotti italiani
di qualità emesso recentemente è un ulteriore riconoscimento
alla popolarità di questo grande formaggio.
LA GASTRONOMIA DEL TERRITORIO
Su un’area così vasta non c’è che l’imbarazzo
della scelta. In Lombardia sono presenti molti altri tipi di formaggi,
da quelli DOP come Provolone Valpadana, Grana Padano, Parmigiano Reggiano,
Taleggio, Quartirolo, Formaggella Luinese, Formai de Mut e Salva Cremasco,
ci sono poi tutti gli altri, dai caprini alla crescenza al mascarpone
ecc. Ugualmente invitante la gamma dei salumi tra i quali vanno ricordati
quelli di Cremona, di Milano, di Varzi e della Bergamasca, oltre a luganeghe,
i salamini di bovini e quelli di selvaggina, i verzini e la pancetta.
Tra gli altri prodotti interessanti l’Olio Extravergine di Oliva
DOP dei Laghi Lombardi, miele e mostarda.
In Piemonte è il riso che predomina nelle province di Novara e
Vercelli, dove uno dei piatti più tradizionali è la paniscia
(risotto con salsiccia e fagioli). La provincia di Cuneo è la patria
del pregiatissimo tartufo bianco di Alba, poi le lumache di Borgo San
Dalmazzo e di Cherasco, la carne di manzo a Bra mentre a Biella bisogna
assaggiare il salami ‘d la duja conservato sotto grasso. I piatti
sono saporiti e robusti, a base di carne e selvaggina, ma anche con il
pesce del lago e le ottime verdure di stagione. Sulle colline di Casale
Monferrato, parecchie aziende producono Barbera, Dolcetto, Grignolino
e altri vini che accompagnano i risotti preparati con il riso coltivato
ai piedi di queste colline.
NERVETTI IN INSALATA
Per
questo tipico piatto povero della cucina milanese, gnervitt in dialetto,
non vengono utilizzati nervi ma le cartilagini della zampa (ginocchio
e stinco) del vitello. Una volta i nervetti erano lo stuzzichino che accompagnava
il bicchiere di vino all’osteria e oggi si possono acquistare già
pronti per i quali vengono utilizzate anche cartilagini di altre parti
del corpo del vitello.
Prepararli in casa è semplice. Fate bollire abbondante acqua salata
con una cipollina, 1 piccola carota e 1 pezzetto di sedano e cuocetevi
la zampa e il ginocchio del vitello per almeno un paio d’ore. Lasciate
poi intiepidire, staccate le cartilagini e tagliatele a pezzetti. Condite
infine con olio, aceto, sale e pepe aggiungendo cipollotti affettati fini,
striscioline di sottaceti e prezzemolo tritato. E’ un gustoso antipasto.
Vai all'indice di il Aspettando EXPO 2015
|
|
|