|
LUOGHI
Lo zucchino pontino in tavola e in
cucina
La presenza dello zucchino non è nuova
sulla nostra tavola : lo stesso Plinio (*) racconta nella sua Naturalis
Historia il posto che nell’avvicendamento colturale la “cucurbita
“ occupava all’interno dell’orto.. Si tratta probabilmente
di una “cucurbita” non corrispondente al nostro zucchino,
ciò non di meno già i romani avevano compreso il ruolo importante
di questa specie nella dieta quotidiana.
La zucchina con il fiore trae la sua specificità nutrizionale dalla
particolare fisiologia del suo fiore. Nel processo di fioritura si verifica
una intensa migrazione di nutrienti verso il peponide in formazione ,
i semi non appena formati all’interno dei tessuti placentari, richiamano
anche nutrienti di nuova sintesi fogliare ( zuccheri soprattutto ). Al
termine del processo di fioritura, con il progressivo disseccamento del
fiore femminile, i semi sono definitivamente formati, i tessuti placentari
degenerano, le pectine tendono a convertirsi rapidamente in lignina e
l’intero frutto indurisce. Il frutto perde definitivamente anche
le sostanze aromatiche presenti nei tessuti corticali esterni. La presenza
del fiore resta quindi non solo un indice di generica freschezza del frutto,
ma soprattutto un segnale della ottimizzazione dei processi di assorbimento
e di sintesi dei nutrienti attesi dallo chef e dal consumatore.

La presenza del fiore determina , dunque
, fisiologicamente il momento migliore in cui :
* Le pectine di cui è composto il frutto sono nella massima tenerezza
e al massimo grado di idratazione ; la lignina è da ritenersi del
tutto marginale in questa fase
* Il flusso dei sali minerali ( potassio, magnesio e calcio ) verso il
frutto in accrescimento , è massimo
* L’epicarpo è sottile , tenero; è assente la lignina
e il flavour delle sostanze aromatiche in esso presenti è massimo
* Il patrimonio vitaminico è ben definito.
* Gli zuccheri ( glucosio e fruttosio ) sono confluiti interamente nel
peponide, conferendogli una nota piacevolmente dolciastra.
(*) Lib XIX cap. 117 In horto satorum
celerrime nascuntur ocimum, blitum, napus, eruca. tertio enim die erumpunt,
anetum quarto,lactuca quinto, raphanus sexto, cucumis, cucurbita septimo
— prior cucumis —, nasturtium, sinapi quinto, beta aestate
sexto…
Le caratteristiche nutrizionali dello zucchino sono riportate
nella tabella seguente e sono frutto di una sperimentazione comparativa
tra diverse concimazioni azotate. Come è noto lo zucchino è
un grande divoratore di azoto : questo elemento chimico ne condiziona
, infatti , la produttività aziendale. Tuttavia questo studio mette
in evidenza alcuni dati molto interessanti ai fini della utilizzazione
di questo frutto in cucina :

L’aumento della disponibilità
azotata in campo lascia in ogni caso perplessi sulle quantità di
nitrati presenti nei frutti e questo ci deve far riflettere sulla affidabilità
delle partite in commercio
. D’altronde lo studio evidenzia che l’aumento della quantità
di azoto non apporta significativi incrementi dei Sali minerali , in modo
particolare del potassio che è il sale più interessante
anche ai fini della sapidità delle pietanze. L’azoto è
senza dubbio necessario anche per elevare il tenore zuccherino dei frutti
e per abbassarne l’eccesso di acidità. Non meno interessante
è l’incremento della sostanza secca : come è noto
lo zucchino è da sempre celebre per la sua “ acquosità
“ frutto evidente del basso estratto secco.
I dati mettono, inoltre, in evidenza il basso contenuto di Sodio, fattore
questo interessante nella moderna ristorazione, nella quale la riduzione
del sale è compatibile solo a condizione che l’alimento sia
naturalmente sapido ed esprima marcata aromaticità.
Il potassio, il magnesio ed il calcio sono dei Sali fondamentali per la
percezione della sapidità al palato.
La ricerca non si è occupata fino ad oggi di definire il profilo
aromatico dello zucchino, probabilmente sulla scorta di una diffusa opinione
della sua “ acquaticità “. In realtà i profumi
intensi rilevati nella zucchina con il fiore di Fondi, soprattutto nella
degustazione del tipo Nero, aprono nuove prospettive nell’utilizzo
di questa specie.
Una interessante ricerca condotta in Sicilia sulla coltivazione dello
zucchino in terreni sottoposti ad irrigazione con acque tendenzialmente
salmastre , ha evidenziato che lo zucchino non modifica la sua composizione
al variare della conducibilità elettrica dell’acqua irrigua
come è avvenuto per altre specie ( pomodoro ciliegino ad esempio
).
I
dati, pubblicati sulla rivista dei Biologi Italiani, e rielaborati graficamente,
e riportati qui di fianco (ed in basso ), mostrano una sostanziale non
significatività delle differenze. Altre specie, infatti, coltivate
in terreni caldi e salmastri , esprimono un aumento totale del contenuto
di sodio all’interno dei frutti a beneficio della sapidità
e salinità del frutto. Lo zucchino invece, coltivato in terreni
ad alta disponibilità di Sodio, non incrementa l’assunzione
di tutti i Sali minerali (come ad esempio del Calcio e del Potassio )
, ma solo del sodio ed a discapito del potassio.
Questo comportamento non è per nulla
interessante sotto il profilo nutrizionale, in quanto è nota l’attenzione
posta sull’eccesso di sodio nell’alimentazione moderna.
L’interesse agronomico della zucchina deve quindi necessariamente
spostarsi dai terreni
salsi e sottoposti ad irrigazione con acque ad elevata salinità
, verso altri ambiti di coltivazione.
La zucchina con il fiore, dunque, coltivata nel nostro territorio è
in grado di raggiungere a livello nutrizionale , i massimi valori nei
contenuti di potassio e di magnesio ( ed i minimi di sodio ).
Questo tipo di comportamento colturale della zucchina nei confronti dei
terreni e delle acque salmastre evidenzia una componente genetica molto
più accentuata di altre specie.
Tale componente genetica è stata oltretutto evidenziata in uno
studio pubblicato , nel quale , il flavour del prodotto non è dipendente
dal livello della concimazione azotata, come potrebbe attendersi da una
concimazione “generosa”
La concimazione azotata sembra, dunque,
incidere sui fattori esteriori , ma non significativamente sul profumo
caratteristico e sul sapore del prodotto. Questo si evince abbastanza
chiaramente dal grafico riportato a sinistra e appare come un monito per
ricercare un adeguato compromesso tra le esigenze della produzione e quelle
del consumatore.
Le
prove effettuate per misurare la durezza dei frutti hanno evidenziato
una accettabile tenerezza dei frutti, con evidenti fluttuazioni stagionali
( un minimo di 50,4 N fino ad un massimo di 66.8 N ) , ma non tali da
pregiudicare l’accettabilità del prodotto da parte del consumatore.
Questo dato è molto interessante; il frutto, infatti, se eccessivamente
indurito comporterebbe tempi di cottura non più compatibili con
il mantenimento dei suoi nutrienti. La cottura prolungata, inoltre, creerebbe
maggiori problemi anche per la modifica del colore verde. Nell’alta
ristorazione moderna il colore verde intenso è molto richiesto
sia per la realizzazione di vellutate sia per scopi decorativi. La zucchina
si presta per molti abbinamenti nei quali altri ortaggi a foglia verde
non sono adatti ( si pensi solo allo spinacio). Tempi brevi di cottura
significano dunque mantenimento del colore e soprattutto mantenimento
del Magnesio che entra nella molecola della clorofilla, che con altri
metodi di cottura viene perso.
Interessanti sono, poi , gli ultimi studi
che ci rivelano per lo zucchino la presenza di composti (Monosodio glutammato
16% e Guanosina monofosfato 7.5% ) fondamentali per la percezione del
quinto sapore : l’umami. Questo sapore si affianca agli altri tradizionali
sapori di base ( dolcezza, acidità, sapidità, amaro) deilla
nostra cucina.
Lo zucchino può entrare, dunque, a far parte di pietanze di grande
gusto.

Tutto questo è estremamente interessante
per la grande ristorazione, nella quale sono definitivamente abbandonate
le tipologie di ricette aggressive utilizzate dalla tradizione. Si pensi
solo allo zucchino alla “scapece” , ove l’aceto esercitava
un effetto aberrante sulle caratteristiche della materia prima.
Le necessità della moderna alimentazione
si possono riassumere in :
Limitazione dell’uso del sale
Buona sapidità delle pietanze
Aumento della quantità di fibre
Colore intenso degli ingredienti
Riduzione degli zuccheri semplici
La zucchina con il fiore può soddisfare queste necessità
in quanto :
Il contenuto in sodio è basso ed alto quello di potassio
La quantità di Sali minerali è molto interessante e può
essere ulteriormente incrementata attraverso delle cotture al vapore per
le quali lo zucchino è particolarmente indicato
Se raccolto prima che i semi siano definiti, la pectina presente nelle
zucchine esercita una azione piacevolmente benefica sulla peristalsi intestinale.
La pectina si presta, inoltre, per la realizzazione di vellutate dietetiche
e colorate.
La riduzione degli zuccheri semplici è una necessità dei
tempi recenti. I soggetti a rischio diabetico, soprattutto nell’età
matura, devono spesso affrontare rinunce a tavola. La zucchina, al massimo
della sua maturità fisiologica giunge fino al 2.6% di zuccheri.
Il passaggio al microonde o l’uso della cottura al vapore ne incrementa
ulteriormente ( e percentualmente ) le percezioni dolci, calmierando il
bisogno a volte nevrotico di assunzione di zuccheri semplici.
Sono ormai trascorsi i tempi in cui la zucchina era utilizzata solo bollita.
Gli studi ci confermano quando riduttiva e distruttiva fosse questa pratica
soprattutto con le verdure.
La ricetteria tradizionale ci ha trasmesso
preparazioni in cui la zucchina era solo uno sbiadito supporto ad ingredienti
dalle percezioni più forti : aceto, formaggio, carne.
La ristorazione moderna si è orientata verso le crudity : cibi
di grande spessore organolettico in grado da soli di poter soddisfare
le necessità di sapidità e di potere saziante. La zucchina,
da questo punto di vista è particolarmente adatta vista le sue
caratteristiche chimiche.
Le tre tipologie che si sono affermate nel territorio locale con buoni
risultati , hanno fatto registrare ad una prima degustazione le seguenti
caratteristiche
Tipo NERO
Flavour tipico della specie, molto intenso e morbido; tessitura compatta
e pastosa , buccia fine ma resistente; gradevolmente sapido al palato
con una nota dominante dolce
Tipo BIANCO ( o Grey )
Flavour tipico della specie mediamente intenso e mediamente persistente
; tessitura morbida ma meno compatta del tipo precedente; mediamente sapido
con nota dominante marcatamente dolce
Tipo Romanesco
Flavour tipico della specie , poco persistente ; tessitura compatta e
morbida ; sapidità poco marcata con una nota sottilmente dolce
e note vegetali in chiusura.
Nel nostro Istituto abbiamo effettuato
un prova comparata di degustazione tra un campione di allievi scelto.
Le tipologie a confronto, riportate nella tabella sottostante, sono state
tagliate a cubetti di circa 2 cm di lato e cotte per 2 minuti in forno
a microonde, senza aggiunta di alcun condimento. I cubetti, sigillati
, serviti poi al tavolo , al campione di assaggiatori , bendati sono stati
proposti secondo un test triangolare . Il singolo assaggiatore doveva
solo indicare quale campione era diverso dagli altri due ( non doveva
assolutamente specificare il motivo della differenza ). Le prove sono
state effettuate con doppia replica. Il test ha fornito i seguenti risultati
:

Ciò comprova che le tre tipologie
di zucchina con il fiore prodotte sul litorale pontino evidenziano delle
differenze rimarchevoli al palato. Ulteriori prove potranno confermare
se queste differenze sono costanti nell’anno ( e quindi essere di
origine squisitamente genetica) ..
Su queste tre tipologie diverse sarà possibile rivisitare la ricetteria
tradizionale alla ricerca di un nuovo modo di valorizzare un frutto ancora
sconosciuto sulla nostra tavola
Prof. Giuseppe Nocca
Docente Alimentazione Istituto Alberghiero di Formia

Bibliografia
Silvia, Solaini, Paolo Menesatti , Graziella Paglia, Federico Pallottino,
Flavio Paletti , Pino La Rocca Caratterizzazione qualitativo-tecnologica
e nutrizionale della zucchina coltivata nella provincia di Latina - Industrie
Alimentari febbraio 2007
Mariafrancesca Aveni Roberto Rana Processi
di cottura domestica degli alimenti - Industrie Alimentari n. XLIII luglio-agosto
2004
Pietro Siviero , M. Stefano Motton La carta
di Identità dello zucchino L’informatore Agrario n. 18 del
1999
E.Perrone , F.Mazza , S. Morinello , V.
Carlino , V. Barbera , S. Raimondi - Qualità delle produzioni orticole
irrigate con acque salmastre al variare della gestione colturale in ambiente
semiarido – Rivista Biologi Italiani n. 5 del 2008-12-14
Giovanni La certosa, Angelo Petrozza, Francesco
Montemurro Fertilizzazione azotata e qualità dello zucchino Informatore
Agrario n. 46 del 2003
Sapidità di aromi e Alimenti –
Industrie Alimentari n. VII ottobre 2008
[Indietro] |
|
|