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FATTI
E PERSONE
Costo della vita
ADOC, in Italia superiore del 2% alla media europea
ma i redditi sono più bassi del 35%
Secondo uno studio dell’Adoc un italiano
spende ogni giorno, in media, 39,40 euro, pari all’83,8% del suo
reddito quotidiano al netto delle tasse. Una giornata tipo, in Italia,
costa l’1,6% in più che in Europa, e ha il maggiore impatto
sul reddito che in altri Paesi. “Il carovita sta paralizzando i
consumatori italiani – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc
- una giornata tipo, in media, costa poco meno di 40 euro, circa il 2%
in più della media europea, solo in Germania, Spagna e Repubblica
Ceca si spende di meno. Ma l’impatto sul reddito è devastante,
dato che le spese giornaliere assorbono l’83,8% dello stipendio.
Un italiano, lavoratore dipendente, guadagna al netto delle tasse circa
1400 euro al mese, mentre in Germania e in Inghilterra la stessa tipologia
di lavoratore guadagna più di 2500 euro euro al mese, una differenza
abissale dell’82,9%. Anche con Francia, Spagna e Svezia il confronto
è impietoso, solo in Repubblica Ceca possiamo trovare lavoratori
con minor reddito e maggior impatto del costo della vita. Una differenza
importante sul costo della vita deriva dalla scelta di utilizzare l’auto
o i mezzi pubblici per andare al lavoro. Scegliendo l’auto si spendono
quasi 5 euro in più al giorno, ossia 150 euro in più al
mese. Se poi ci si volesse concedere un relax dopocena, come il cinema,
l’impatto sul reddito sale, superando il 97%. In Italia solo i costi
della colazione, del canone, del trasporto pubblico di linea, del cinema
e delle chiamate da rete mobile sono inferiori alla media europea, al
contrario delle utenze domestiche (luce, acqua, gas e rifiuti), del trasporto
privato, della ristorazione e della spesa alimentare. Non a caso questi
ultimi sono i settori, peraltro relativi a beni primari e indispensabili,
dove negli ultimi anni si sono registrati i maggiori rincari. Sommando
i rincari alla stagnazione e all’inadeguatezza degli stipendi, la
beffa è evidente e il quadro è completo. Per i cittadini
italiani la crisi si sente molto di più che negli altri Paesi europei”.
Analizzando le singole voci emerge come in Italia la spesa maggiore sia
destinata agli alimentari. “Abbiamo cercato di analizzare i costi
di una giornata tipo di un cittadino europeo – continua Pileri –
partendo dalla colazione al bar per finire con una serata al cinema o
a casa. Di prima mattina l’italiano ha l’oro in bocca, dato
che spende circa la metà di un qualsiasi altro cittadino in Europa.
Ma è solo un’illusione. Se per andare e tornare dal lavoro
si sceglie l’auto, un italiano spende in media 6,50 euro al giorno
per benzina e rcauto, solo in Inghilterra si spende di più. Diverso
il discorso se si utilizza il trasporto pubblico di linea, che costa circa
la metà che in Europa ma, al contempo, pecca in efficienza e qualità.
Pranzare fuori casa con un primo, contorno e caffè costa in media
più di 11 euro, 50 centesimi in più della media europea
e ben il 41% in più che in Germania. Riguardo le utenze domestiche
in Italia si spendono circa 5 euro al giorno, poco più che in Europa,
per il canone pubblico la spesa è inferiore rispetto alla media
europea, solo in Spagna, dove non è previsto, e in Repubblica Ceca
il costo è minore. Gli italiani risparmiano sulle chiamate dalla
rete mobile, 10 minuti costano in media 1,50 euro, il 30% in meno della
media europea. Riguardo la spesa alimentare, i consumatori italiani spendono
poco meno di 12 euro al giorno, il 4% in più che i Europa. Ma se
decidono di andare al cinema risparmiano ben il 22%.” (www.adoc.org)
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