PARLIAMO
DI... ENOPIRATERIA
WINE SICILY: UN GRANDE GRIDO DI ALLARME PARTE DALLA
SICILIA DEL VINO
Da Wine Sicily l’urlo di protesta contro le decisione
della Comunità Europea che danneggiano la Sicilia e l’ Italia
vitivinicola tutta .
Sabato
21 maggio 2005 presso il Palavetro Aeroporto Trapani Birgi - nel contesto
della 2° Esposizione regionale Wine Sicily, che ha visto l’
eccellenza del comparto vitivinicolo siciliano e non solo presentare i
propri prodotti – il Presidente della Provincia di Trapani Giulia
Adamo ha voluto convocare una conferenza stampa fuori dal programma della
manifestazione, per parlare di concorrenza sleale verso il vino italiano
e siciliano. Dati alla mano ha denunciato che nella sola provincia di
Trapani quasi due milioni di ettolitri di vino sono invenduti obbligando
di conseguenza le istituzioni alla richiesta di “distillazione”
del prodotto in giacenza.
Le responsabilità sono state elencate con precisa
determinazione nell’ affollata conferenza stampa alla presenza di
giornalisti provenienti da tutta Italia e in rappresentanza di tutte le
testate giornalistiche italiane.
“ La Comunità Europea – veniva denunciato da Giulia
Adamo - con singoli accordi, privilegia l’ importazione di vino
nel nostro paese con l’ aggravante che in alcuni di questi paesi
vengono utilizzate tecniche enologiche da noi vietate. In alcuni paesi
si possono anche utilizzare le nostre denominazioni tradizionali.”
Ed ancora. Secondo la tabella consegnata - frutto di un lavoro scrupoloso
di ricerca - si evince nei numeri che l’ import nel vecchio continente
di vino da paesi come l’ Australia, il Cile e il Sud Africa ha avuto
un incremento del 150% negli ultimi cinque anni. Il dato sconvolgente
è che il surplus comunitario è pari a 10 milioni di ettolitri
: stesso identico quantitativo del vino importato da paesi terzi !
Altro dato anomalo riguarda la Spagna, paese membro dove il “catasto
vinicolo comunitario ” dovrebbe funzionare. In questo Paese la produzione
di vino è in continuo e costante aumento. Niente da ridire, nessuna
“voglia di proibizionismo”. Una domanda : il 60% degli aiuti
comunitari alla “distillazione” proprio in Spagna vengono
erogati, perchè? La Spagna ha bisogno di queste agevolazioni ?
La Comunità Europea che fine a fatto ?
L’ Eurodeputato siciliano Giuseppe Castiglione, presente alla Conferenza
Stampa, ha dichiarato che farà suo questo grido di dolore per bloccare
questi accordi bilaterali con paesi terzi in sede europea e per controllare
se ci sono state infrazioni o agevolazioni ingiustificate nei controlli
di stati membri.
La speranza è che tanti Wine Sicily comincino a
farsi sentire e che i produttori non demandino solo ai politici la soluzione
di questi problemi ma concorrano con le armi in loro possesso.
L’ attento e “ pragmatico “ Giacomo Rallo - presidente
di Assovini Sicilia e produttore siciliano - ha dichiarato “ la
Sicilia come tutta l’ Italia ha le carte in regola per produrre
bene e nel rispetto delle regole. Questa dovrà essere la nostra
arma vincente : qualità e rispetto del consumatore. Hai politici
dobbiamo demandare solo la parte del controllo del rispetto delle regole
che necessariamente devono essere rinnovate. Il mercato cambia, le leggi
devono essere adeguate a questo cambiamento. Il resto spetta a noi produttori
“.
La conferenza stampa si è conclusa con la consapevolezza
che insieme si potrà tentare di risolvere questo grave problema.
I politici per la loro parte, i produttori con la loro serietà
e i comunicatori con la loro professionalità .
Roberto Rabachino
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