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LE
AZIENDE INFORMANO
IL GALLO NERO DIVENTA IL SIMBOLO DI TUTTO
IL TERRITORIO
Definitiva fusione tra i consorzi del marchio storico
e del vino Chianti Classico. Il noto marchio su 35 milioni di bottiglie
della denominazione
Sancita
la fusione dei Consorzi Vino Chianti Classico e Gallo Nero: 600 produttori
di Chianti Classico DOCG, uniti sotto un unico marchio, il gallo nero,
simbolo e garanzia nel mondo dell’unicità di un territorio
e del suo prodotto d’eccellenza.
Dopo 18 anni vissuti da separati in casa, il Consorzio Vino Chianti Classico
e quello del Gallo Nero tornano ad essere una sola struttura. Più
forte, più compatta e più rappresentativa di tutto il territorio
di quanto lo fosse già nel 1987 quando, per motivi di natura tecnico-legislativa,
si dovette ricorrere alla divisione tra due organismi: uno, quello del
marchio, rivolto alla promozione e al marketing, l’altro con funzione
di tutela e vigilanza.
In questi anni le cose sono progressivamente cambiate. La competizione
sui mercati è andata via via crescendo ed il territorio si è
progressivamente affermato come una risorsa decisiva delle aree vitivinicole
di pregio, tanto da imporsi come elemento centrale nelle strategie del
sistema consortile chiantigiano. L’intento generale di questa operazione
è infatti quella di rafforzare le politiche di sviluppo e la struttura
organizzativa del territorio, favorendo la concentrazione delle risorse
e delle capacità decisionali in un soggetto qualificato e di grande
capacità operativa.
Già oggi il Chianti è l’area vitivinicola più
strutturata d’Europa, con una rete di imprese organizzate in consorzi
che si occupano di vino, olio, servizi e con una Fondazione orientata
alla valorizzazione culturale ed alla tutela ambientale e paesaggistica.
Attraverso la fusione il fulcro di questa organizzazione sarà d’ora
in avanti costituito dal Consorzio Vino Chianti Classico, che svolgerà
anche le funzioni di promozione sui mercati internazionali prima di competenza
del Consorzio del Gallo Nero.
Le assemblee dei soci dello scorso 6 maggio hanno formalmente sancito
la riunificazione ed il Gallo Nero è tornato così ad essere
il simbolo di tutto il Chianti Classico, l’originaria e la più
nobile delle denominazioni del Chianti, che include nel suo territorio
nove municipalità comunali tra le province di Firenze e Siena.
A testimonianza della sua importanza, ricordiamo che il territorio di
produzione del Chianti Classico venne già delimitato nel lontano
1716 dal Granduca di Toscana Cosimo III che ne fissò i confini
con uno specifico bando, il primo documento legale nella storia che istituisce
la delimitazione di un’area viticola di produzione, una vera e propria
denominazione ante litteram.
Con questa decisione il sistema vitivinicolo chiantigiano ritorna così
ad avere un unico organismo rappresentativo. Non si tratta di un semplice
ritorno al passato ma di una scelta che va letta in una nuova luce, ossia
come la volontà di rafforzare il sistema del Chianti Classico,
presentandosi al mercato con una sola voce, una sola struttura organizzativa,
un solo simbolo.
L’obiettivo dichiarato è di “fare sistema”, utilizzando
al meglio le risorse disponibili per accrescere la competitività
delle imprese della denominazione. In altre parole la riunificazione dei
due consorzi è in linea con quanto suggeriscono le maggiori istituzioni
nazionali, dal Presidente della Repubblica al Ministro delle politiche
agricole al Presidente di Confindustria, poiché questa è
l’unica strada che il nostro Paese può percorrere per reggere
la concorrenza globale.
Nell’occasione il marchio del Gallo Nero assumerà un nuovo
posizionamento sulla bottiglia e subirà un leggero restyling rispetto
a quello in vigore dal 1924, anno di fondazione del Consorzio. Il marchio
del Gallo Nero verrà infatti inserito all’interno del Contrassegno
di Stato (ossia la fascetta rosa che contraddistingue i vini a DOCG) e
sarà applicato obbligatoriamente su tutte le bottiglie del Chianti
Classico. In questo modo si rafforzeranno i contenuti comunicativi del
marchio, poiché il Gallo Nero assumerà chiaramente un connotato
identificativo del territorio e di tutta la filiera produttiva.
Forte dei suoi 600 associati, con un fatturato medio stimato di mezzo
miliardo di Euro (solo per il settore vino) e 260.000 ettolitri di produzione
media annua, il Chianti Classico potrà così guardare con
più fiducia al futuro, con la consapevolezza di aver adeguato la
sua struttura interna per meglio affrontare le sfide del mercato.
Le strategie future del Consorzio si incentreranno non solo sulla tutela
e sulla valorizzazione della denominazione, ma guarderanno alle risorse
del territorio nel suo complesso, all’innovazione tecnologica ed
organizzativa, al rilancio dell’immagine, al consolidamento dei
mercati già acquisiti e alla penetrazione sui nuovi mercati asiatici
e dell’est europeo. Insomma, una fusione che vuole essere di esempio
e tracciare una strada per tutto il mondo agricolo italiano.
Consorzio Vino Chianti Classico
Silvia Fiorentini
Tel. 055 8228522
fiorentini@chianticlassico.com
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