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LA
VITA DELLA VITE
A cura di Marco
Tonni [tonni@asa-press.com]
GEA.Vite®, Capitolo 5 – Gestione del suolo
GEA.Vite® è
il Protocollo di autovalutazione per la filiera vitivinicola italiana
messo a punto da Sata Studio Agronomico in collaborazione
con il Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’Università
degli Studi di Milano.
Periodicamente, in questa sezione di Agronotizie, pubblichiamo una sintetica
spiegazione della struttura di GEA.Vite®, prendendo in considerazione
i singoli capitoli che compongono il Questionario e il Protocollo.
La suddivisione in 11 capitoli, per un totale di circa 250 quesiti, consente
di ottenere un approccio globale di filiera, grazie al quale gli addetti
al settore possono trovare utili spunti di riflessione per il miglioramento
in qualsiasi ambito gestionale.
La gestione del suolo, in relazione sia alla sua importanza in termini
ambientali che alle possibili ripercussioni sul generale benessere della
pianta, emerge come una delle tematiche di maggiore interesse per il viticoltore
soprattutto a fronte di una visione integrata dell’ecosistema vigneto.
Introduzione
alle tematiche trattate
La vite è una pianta arborea che necessita, per il corretto svolgersi
del proprio ciclo vegeto-produttivo, di alcuni elementi fondamentali.
La loro disponibilità e il livello di assorbimento da parte della
coltura sono fortemente influenzati, oltre che dal bilancio asportazioni-apporti,
anche dalle caratteristiche del terreno. La fertilità chimica,
fisica e biologica del suolo condizionano infatti sia il livello di approfondimento
dell’apparato radicale della pianta, sia la quantità di elementi
e il tasso di mineralizzazione della sostanza organica a elementi assorbibili.
Le pratiche di gestione del terreno atte a incrementarne il livello di
fertilità generale, posso essere diverse e la loro convenienza
va ponderata sulla base delle specifiche situazioni. In quest’ottica,
la conoscenza dei metodi di indagine e studio del suolo, nonché
delle tecniche per fronteggiare le varie problematiche o far fronte alle
singole esigenze, risulta di fondamentale importanza in viticoltura.
I due principali ambiti di valutazione possono essere globalmente identificati
in quello riguardante la concimazione, relativo quindi alle modalità,
tempistiche e tipologie di apporto di elementi al suolo, e in quello inerente
alla gestione propriamente detta, tramite lavorazione, inerbimento e contrasto
dello sviluppo di erbe infestanti. Ciascuno di questi aspetti risulta
molto complesso ed è quindi indispensabile fornire al viticoltore
gli strumenti necessari per poter effettuare uno studio preliminare del
proprio suolo e per poter scegliere correttamente la migliore strategia
da attuare nel rispetto dell’ambiente, riducendo al massimo gli
sprechi e ottimizzando gli apporti e gli interventi.
Modalità di approccio GEA.vite® (www.geavite.it)
Il Capitolo 5 - “Gestione del suolo” del Protocollo GEA.vite®
propone diversi quesiti, corredati, all’interno del Protocollo,
da specifici approfondimenti e indicazioni, nonché da immagini
esplicative e bibliografia per ulteriori approfondimenti.
Nel Capitolo vengono proposti 23 quesiti, che consentono di avere un quadro
generale dei singoli aspetti di interesse in questa fase operativa. Essi
sono così ripartiti:
4 dedicati alle valutazioni preliminari del vigore e dello stato nutrizionale
del suolo e della vite;
2 inerenti alla pianificazione della concimazione e alle principali normative
ad essa pertinenti;
2 relativa alla concimazione azotata;
3 dedicati alle concimazioni organiche e alle carenze specifiche;
1 riguardante, in generale, la scelta della tecnica di gestione del suolo;
4 relativi alla tecnica dell’inerbimento;
2 dedicati alla gestione delle aree limitrofe e al contrasto del compattamento;
5 inerenti le modalità di realizzazione del diserbo delle infestanti.
All’interno del Questionario, al quale l’Azienda può
accedere dopo aver ottenuto le credenziali necessarie all’accesso
al sito www.geavite.it, ciascuna domanda prevede diverse possibilità
di attribuzione di punteggi (da 0 a 4) e, per ciascun punteggio, vengono
codificate le motivazioni di tale attribuzione. Quest’ultime necessitano
tuttavia di integrazioni da parte dell’Azienda a seconda degli specifici
casi; è previsto a tal fine uno spazio “Note” in cui
possono essere registrati brevi commenti aggiuntivi da parte dell’utente.
Il Protocollo riporta per ciascuna domanda un testo integrativo di approfondimento
e relativi riferimenti normativi e bibliografici. Come per gli altri capitoli,
tali approfondimenti e le integrazioni risultano molto utili poiché,
trattandosi di argomenti complessi, il Protocollo, pur nella sua completezza
e a fronte di un buon livello di dettaglio, non esaurisce tutte le tematiche
di possibile interesse. Esso riporta tuttavia una serie di riferimenti
aggiuntivi, ove fossero necessari approfondimenti ulteriori.
A livello esemplificativo si riportano due esempi:
Questo Capitolo propone inoltre in allegato il materiale necessario all’applicazione
del metodo VSA (Visual Soil Assessment), proposto dalla FAO per la realizzazione
di un’analisi visiva del suolo che può essere effettuata
direttamente in campo dal personale tecnico aziendale, permettendo un
più frequente e accurato monitoraggio.
L’indubbia utilità e importanza delle tematiche trattate
rendono questo capitolo uno dei più rilevanti presenti nel Protocollo
GEA.vite®; il livello di dettaglio consente inoltre di acquisire informazioni
nuove e utili al miglioramento della gestione aziendale sia in termini
ambientali che economici.
Al termine della compilazione del questionario on-line, all’Azienda
viene fornita una rappresentazione grafica e scritta della propria condizione
rispetto a valori massimi e minimi ottenibili.
Come descritto per i precedenti capitoli presentati nelle uscite di Agronotizie,
anche per quest’ultimo i punteggi vengono riassunti in due indici:
EQ (Efficienza e qualità) e BIOPASS (Biodiversità, Paesaggio,
Ambiente, Sostenibilità sociale), espressi come percentuale del
massimo potenzialmente conseguibile. Nella valutazione della gestione
del suolo emergono infatti aspetti ambivalenti per i quali la comprensione
dei punti “critici” o dei punti di forza nella gestione devono
essere valutati sulla base di entrambi gli indici.
Ciò permette inoltre una chiara quantificazione del miglioramento
nel tempo e consente di conseguenza di poter comunicare
in maniera consapevole tale miglioramento, sulla base di un’effettiva
variazione della valutazione numerica anno per anno.
(Pubblicato su: http://agronotizie.imagelinenetwork.com)
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