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LA
VITA DELLA VITE
A cura di Marco
Tonni [tonni@asa-press.com]
Uso sostenibile dei fitofarmaci: lo stato dell’arte tra normativa
e prassi
LA NORMATIVA
La Direttiva 2009/128/CE istituisce un quadro per l'azione comunitaria
ai fini dell'utilizzo sostenibile degli agrofarmaci (G.U. 202 30/08/2012).
È stata recepita nell'ordinamento italiano con il D.l.vo 14/08/2012,
n.150.
All’art. 1 della Direttiva 128/2009 si definiscono le finalità:
Stabilire un quadro comune europeo per un uso sostenibile dei fitofarmaci
Ridurre il rischio e l’impatto del loro uso sulla salute e sull’ambiente
Promuovere l’adozione della strategie di difesa integrata delle
colture
All'Art .4, si stabilisce l’adozione di un Piano di Azione Nazionale
(PAN), entro il 26/11/2012, che definisca gli obiettivi, le misure, le
modalità e i tempi per garantire:
la protezione degli utilizzatori dei prodotti fitosanitari
la protezione della popolazione;
la salvaguardia dell'ambiente;
Le modalità operative previste nei
PAN per perseguire l’ottenimento degli obbiettivi sono:
la formazione obbligatoria dei venditori, dei consulenti e degli operatori
(art. 5)
Informazione e sensibilizzazione per la popolazione (art. 7)
controlli funzionali sulle macchine per la distribuzione (art. 8)
adozione di misure specifiche per la tutela delle acque (art. 11)
Misure specifiche per la riduzione dell’uso dei fitofarmaci (art.
12)
buone pratiche di manipolazione ed uso dei fitofarmaci durante tutto il
loro “ciclo di vita” (art.13)
adozione di strategie e tecniche per la difesa integrata e biologica (art.
14)
adozione di misure di indirizzo ed assistenza tecnica territoriale: sistemi
di supporto alle decisioni e servizi di consulenza tecnica (art 14)
adozione di strumenti di verifica (indicatori ambientali, economici, sociali)
(art. 15)
Il tutto viene integrato da un sistema
di leggi e norme che, a livello di sistema agricolo, completa il quadro,
tra cui vale la pena ricordare il DM 27417 del 12/12/2011 che tratta della
“Condizionalità”, ossia le condizioni che le Aziende
agricole sono obbligate a rispettare nella loro attività e che
sono utili al miglioramento della situazione operativa, ambientale, economica
e sociale. Tra esse, ad esempio, la protezione delle acque dall’inquinamento
attraverso misure di mitigazione del rischio di erosione (uso di fasce
tampone vegetate vicino ai canali con acqua permanente, diminuzione delle
lavorazioni del suolo, ecc).
LA PRASSI
Già esistono strumenti molto utili alla diffusione delle conoscenze
e delle buone pratiche per l’uso sostenibile dei fitofarmaci.
La CE ha sostenuto importanti lavori per:
la divulgazione della conoscenza riguardo al buon uso dei fitofarmaci
(Progetto TOPPS, per la riduzione delle fonti puntiformi di inquinamento
ambientale, cofinanziato dall’Unione europea produttori agrofarmaci,
ha coinvolto 15 Paesi Europei e per l’Italia il DEIAFA dell’Univ.
Torino, www.topps-life.org)
la prevenzione degli inquinamenti ambientali attraverso la prevenzione,
sia come pratiche operative delle Aziende che come strategie gestionali
delle operazioni di campo (Progetto TOPPS-PROWADIS, per promuovere pratiche
sostenibili e proteggere le acque dagli inquinamenti diffusi)
Uno dei migliori e più chiari esempi di questi strumenti sono le
“Linee Guida per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari”,
messe a punto a seguito di un lungo lavoro condotto da numerosi attori
(Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Centro OPERA
e Horta – Spin-off dell’Università di Piacenza –
Servizio Fitosanitario Regione Emilia-Romagna, Syngenta Crop Protection).
Nell’ottobre del 2007, i partner del progetto decisero di effettuare
un’indagine conoscitiva sul territorio della Regione Emilia-Romagna.
Le “linee guida” sono state create considerando
a. Risultati dell’indagine effettuata
b. Linee guida disponibili in Europa (es. TOPPS) e in Italia
c. Materiale per i corsi “Patentino”
d. Normativa europea e locale
Al termine della stesura delle Linee Guida, è stato messo online
un gestionale per la valutazione del rispetto delle linee guida a livello
Aziendale, che ogni Azienda può utilizzare per meglio comprendere
dove e come migliorare (www.agricoltura-responsabile.it).
Quindi da questo punto di vista lo stato dell’arte è molto
avanzato e più che in linea con quanto previsto dalla normativa.
LA SITUAZIONE A BRESCIA: L’IMPORTANZA
DEL CENTRO VITIVINICOLO PROVINCIALE DI BRESCIA
L’esempio dell’indagine sull’uso sostenibile dei fitofarmaci
Il Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia, in collaborazione con Sata
Studio Agronomico, ha dato il via, nell’anno 2012, all’utilizzo,
presso alcune aziende vitivinicole bresciane e non, del software online
delle Linee Guida Uso Sostenibile dei fitofarmaci (www.agricoltura-responsabile.it).
Il gestionale, creato sulla base delle Linee Guida cartacee, è
un questionario di autovalutazione tramite il quale l’Azienda è
in grado di valutare il proprio utilizzo dei prodotti fitosanitari in
termini sia di sostenibilità ambientale che di sicurezza. Organizzato
sottoforma di domande a risposta multipla, ripercorre il ciclo di vita
del singolo prodotto fitosanitario, dall’acquisto alla sua conservazione,
dalla miscelazione ed utilizzo in campo fino allo smaltimento dei prodotti
residui e dei contenitori vuoti. Il questionario è stato suddiviso
in 6 capitoli:
-acquisto e trasporto;
-stoccaggio dei prodotti fitosanitari;
-pianificazione dei trattamenti e preparazione della miscela;
-trasferimento in campo;
-esecuzione dei trattamenti;
-operazioni successive al trattamento.
Dai dati raccolti fino a questo momento
è emerso come le aziende raggiungano i punteggi migliori negli
ambiti “stoccaggio dei prodotti fitosanitari”, “pianificazione
dei trattamenti e preparazione miscela”, “esecuzione trattamenti”:
ciò è probabilmente dovuto al fatto che in ciascuna di queste
tre fasi l’operatore viene coinvolto in prima persona e che spesso
gli stessi comportamenti che portano ad un certo valore di sostenibilità
ambientale contribuiscono anche ad innalzare il livello di economicità
e qualità del lavoro (si pensi ad esempio all’utilizzo di
ugelli antigocciolamento, piuttosto che alla corretta miscelazione dei
prodotti in base alla loro reciproca reattività).
Il questionario ha avuto un buon riscontro da parte delle Aziende, le
quali hanno apprezzato l’attenzione riposta in tale argomento, consapevoli,
evidentemente, dell’importanza della propria responsabilità
nei confronti dell’ambiente e dei suoi fruitori.
L’ATTIVITÀ DEL CENTRO VITIVINICOLO
PROVINCIALE DI BRESCIA
Non resta che sottolineare come un servizio di assistenza tecnica esteso
sul territorio, imparziale e qualitativo, come riteniamo sia quello fornito
dal Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia, sia di assoluta importanza
nella divulgazione della conoscenza tecnica e della coscienza ambientale
e quindi rappresenti uno strumento strategico irrinunciabile a livello
territoriale.
Un servizio tecnico esteso ed imparziale può essere vicino alle
Aziende, divulgare le conoscenze, stimolarle ed aiutarle, nonché
raccogliere dati preziosi per comprendere la situazione e gli sviluppi
territoriali e permettere di conseguenza lo sviluppo di politiche e strategie
zonali adeguate alle esigenze ed alle necessità della nostra Provincia.
I benefici di un servizio tecnico territoriale non si limitano a quanto
riportato nell’esempio dell’uso sostenibile dei fitofarmaci,
ma sono ben più ampi ed incisivi: permettere alle Aziende di essere
sempre aggiornate, stimolare riflessioni tecniche, proporre studi e ricerche
innovative, fornire dati e risultati di indagini di campo e sperimentazioni,
permette di crescere continuamente sia dal punto tecnico, che del rispetto
dell’ambiente, che della qualità dei prodotti.
La presenza di un servizio territoriale è utile sia alle grandi
Aziende, che possono sfruttare competenze in zona, le cui considerazioni
sono calate sulla realtà locale e quindi specifiche, sia alle piccole
Aziende, che altrimenti non saprebbero dove e come reperire informazioni
tecniche.
Ma è anche utile alla società, perché il risparmio
sui trattamenti antiparassitari, o l’applicazione delle buone pratiche
agricole, per conoscere le quali serve l’informazione diffusa e
condivisa, si traducono in benefici economici, sociali ed ambientali per
tutti.
LA TERRA È DI TUTTI. GLI AGRICOLTORI
NE SONO GLI INSOSTITUIBILI CUSTODI.
GLOSSARIO
Difesa integrata: attenta considerazione di tutti i metodi di protezione
fitosanitaria disponibili e conseguente integrazione di misure appropriate
intese a scoraggiare lo sviluppo di popolazioni di organismi nocivi e
che mantengano l’uso dei prodotti fitosanitari e altre forme d’intervento
a livelli che siano giustificati in termini economici ed ecologici e che
riducano o minimizzino i rischi per la salute umana e per l’ambiente.
L’obiettivo prioritario della «difesa integrata» è
la produzione di colture sane con metodi che perturbino il meno possibile
gli ecosistemi agricoli e che promuovano i meccanismi naturali di controllo
fitosanitario.
Indicatore di rischio: risultato di un metodo di calcolo utilizzato per
valutare i rischi dei fitofarmaci per la salute umana e/o l’ambiente
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