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LA
VITA DELLA VITE
A cura di Marco
Tonni [tonni@asa-press.com]
Attendendo la vendemmia 2012 al Nord
La stagione 2012 nel Nord Italia è stata caratterizzata da un avvio
della Peronospora particolarmente virulento. Le piogge che hanno fatto
la differenza sono state quelle abbondanti di Aprile: in quel periodo
la vite non ha ancora sviluppato le foglie e quindi non è suscettibile,
ma il fungo affila le sue armi per aggredire la pianta. In moltissime
situazioni quasi ovunque al Nord si sono verificate infezioni di intensità
forte ed inattesa su foglie basali e grappolini appena fuoriusciti dalla
gemma e per capire cosa significhi, è necessario fare un preambolo.
Normalmente per valutare il periodo di inizio della pericolosità
di Peronospora si considera valida la vecchissima regola dei “tre
10” di Baldacci (1947), che dice che la Peronospora può infettare
la vite quando si verificano contemporaneamente le seguenti condizioni:
10 °C di temperatura minima, 10 mm di pioggia nell’arco di 24
ore e 10 cm di sviluppo della vegetazione. C’è chi considera
questa regola troppo prudenziale, chi viceversa la ritiene talvolta poco
prudenziale. Di fatto molte Aziende iniziano la loro difesa antiperonosporica
secondo questi criteri. Ci sono poi numerosi metodi e programmi che da
anni tentano di modellizzare il comportamento del fungo per prevedere
meglio il momento di avvio della malattia o la sua reale pericolosità
e virulenza durante il prosieguo della stagione. Purtroppo, sebbene a
grandi linee ci siano risultati positivi a seguito dell’applicazione
di tali metodi, in pratica il loro utilizzo non è né diffuso
a livello aziendale, né consolidato a livello tecnico territoriale,
per i diversi punti deboli che essi mostrano: alcuni sono poco affidabili
perché non rispondono bene in ogni anno, altri sono troppo complicati
da utilizzare, altri ancora sono troppo prudenziali ed indicano rischio
elevato anche in assenza di rischio.
Nonostante le consolidate conoscenze sulla biologia del fungo e gli innumerevoli
metodi previsionali disponibili, le infezioni peronosporiche di inizio
primavera 2012 hanno sorpreso e fatto danni in alcuni vigneti del Nord.
II fungo è riuscito a colpire in modo molto aggressivo anche su
germogli molto corti (4-5 cm, quindi ben prima del verificarsi della regola
dei “tre dieci”), e la sua abbondantissima diffusione ha determinato
attacchi su molti grappolini anche molto piccoli e perfino su asse principale
del germoglio, evento assai poco frequente. Ovviamente ciò non
deve indurre le Aziende a proteggersi in modo irrazionale nei prossimi
anni sulla base dell’eccezionalità di questo, piuttosto deve
stimolare la ricerca a fornire spiegazioni più esaurienti delle
dinamiche epidemiche.
Superata la fase critica per la Peronospora, in alcune zone ci si è
dovuti confrontare con l’Oidio, patogeno che tipicamente raggiunge
il suo picco di pericolosità nella seconda-terza decade di giugno
al Nord, quando gli acini sono della dimensione di un grano di pepe e
le temperature vanno aumentando.
Anche l’Oidio ha lasciato il suo indelebile segno, facendo perdere
qualità e quantità in più di una situazione.
Se a tutto ciò aggiungiamo che fin dalla primavera si era notato
che il numero di grappoli portati dalle piante era decisamente inferiore
al solito per molte varietà, è facile dedurre che per la
vendemmia 2012 al Nord è prevista una quantità di uva inferiore
al solito. In particolare ci si attende almeno un 10% circa meno del 2011,
con punte del 20% in meno per alcune importanti aree, come in Franciacorta
.
BALDACCI E., 1947 - Epifitie di Plasmopara
viticola (1941-1946) nell’Oltrepo Pavese e adozione del calendario
d’incubazione come strumento di lotta. Atti Istituto Botanico, Lab.
Crittogamico, VIII: 45-85;
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