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LA
VITA DELLA VITE
A cura di Marco
Tonni [tonni@asa-press.com]
Efficienza e sostenibilità: come migliorarle in Azienda (1a parte)
Come si sa, la gestione aziendale deve essere sostenibile
sia dal punto di vista ambientale che economico, nell’ambito di
una logica di equità sociale.
L’Azienda deve essere cosciente di ciò che fa per programmare
strategie di miglioramento, che possono essere utili ad aumentare sia
l’efficienza economica che la qualità dei prodotti, e che
devono essere adeguatamente comunicate.
Purtroppo si arriva talvolta al paradosso che la comunicazione conta più
delle azioni e quindi Aziende virtuose non vengono riconosciute tali solo
perché pensano a fare prima di comunicare.
Ci sono alcune realtà in Italia dove si sta operando molto bene,
senza godere di significativi riscontri mediatici.
Ad esempio in Umbria un gruppo di importanti Aziende del territorio di
Montefalco, nell’ambito di un progetto denominato “Montefalco
2015: the new green revolution” sta mettendo a punto quello che
sicuramente è uno degli strumenti più potenti per la valutazione
dell’efficienza e della sostenibilità aziendale ad oggi disponibile
per la viticoltura. Analogamente, nella zona DOC Garda Classico, dove
è nata la nuova DOC Valtènesi, si sta sviluppando un progetto
con obbiettivi simili.
GEA.vite, acronimo di Gestione dell’Efficienza Aziendale, permette
di valutare ogni passaggio della filiera vitivinicola, ponderarne il peso
in funzione della sua ripercussione qualitativa o ambientale accorparlo
ad altre valutazioni analoghe per ambito ed infine mediare tutti i valori
di un ambito in un grafico finale che esprime quanto l’Azienda si
possa migliorare rispetto ad un optimum.
Nello strumento vi sono due elementi di grande rilievo:
la struttura di “autodiagnosi”, ossia la possibilità
per l’Azienda di valutarsi da sé, se desidera: è un
metodo, se non innovativo, quantomeno essenziale, da un lato per garantire
la trasparenza e la coerenza del dato (l’Azienda ha tutto l’interesse
a rispondere lealmente, se desidera capire la sua reale situazione) e
dall’altro per permettere all’Azienda di incrementare l’efficacia
della propria gestione semplicemente leggendo quali sono le casistiche
per cui avrebbe conseguito punteggi maggiori.
La completezza dell’analisi: per produrre GEA.vite si sono consultati
tutti i maggiori strumenti analoghi al mondo, in modo da assemblare concetti
e criteri nel modo migliore. Si è poi adattata ogni possibile risposta
alle caratteristiche della viticoltura Nazionale, si sono integrate le
domande laddove ancora carenti, si è aggiunta una consistente parte
sulla valutazione della qualità delle uve e su quella dell’efficienza
operativa, commerciale e d’immagine dell’impresa.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO NGR
Nell’ambito del PSR per l’Umbria 2007-2013 – Asse 1
–Misura 1.2.4, è stato presentato e approvato il progetto
denominato “MONTEFALCO 2015: THE NEW GREEN REVOLUTION! Elaborazione,
introduzione e applicazione di un nuovo protocollo di produzione viticolo”;
tale progetto trae il nome dalla “Green revolution” o “Rivoluzione
verde” che ebbe inizio nel 1940 con l’obiettivo di sostenere
la produzione di grano dei contadini poveri del Messico. La “New
green revolution” si presenta invece come un nuovo approccio all’agricoltura,
alla luce dei nuovi scenari globali, che possa assicurare un’alimentazione
sana, sicura e sufficiente su scala mondiale.
In particolare a Montefalco è stato preso in considerazione il
settore vitivinicolo, in virtù del suo stretto legame con il territorio,
al fine di fornire alle aziende vitivinicole aderenti al progetto i mezzi
per poter operare il più possibile in maniera efficiente e sostenibile
e vertendo al raggiungimento del massimo livello qualitativo del prodotto.
GEA.vite-NGR, consiste di un protocollo dettagliato, nel quale si nel
quale si guarda con grande attenzione al valore della sostenibilità,
affiancato dal un questionario di autovalutazione aziendale.
Questa struttura è particolarmente innovativa per efficacia, facilità
di approccio, modalità di interazione con l’Azienda e chiarezza
dei risultati.
Queste caratteristiche, unitamente alla completezza dell’investigazione
ed al livello di approfondimento, ne fanno uno strumento di assoluto rilievo
per la viticoltura nazionale.
L’applicazione dello strumento di
autodiagnosi permette alle Aziende di comprendere con chiarezza i propri
punti di forza o di debolezza nella filiera, evidenziando se essi sono
di tipo organizzativo, tecnico o qualitativo e quale è il livello
di impatto sull’ambiente, in modo ad poter operare per un miglioramento
in evoluzione di anno in anno.
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