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LA
VITA DELLA VITE
A cura di Marco
Tonni [tonni@asa-press.com]
Groppello: l’autoctono della Valtènesi -
Parte 4
Si conclude con questa uscita l’illustrazione
riassuntiva del corposo lavoro di indagine sui GROPPELLO Gentile e di
Mocasina, frutto di un lungo percorso intrapreso dal Consorzio Garda Classico
e dal Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia negli anni 2006-2009.
Le indagini hanno permesso la pubblicazione di un Quaderno della
ricerca della Regione Lombardia (n° 124, Novembre 2010) di
140 pagine, a cui rimandiamo per tutti gli approfondimenti.
3 Risposte a diversi metodi di vinificazione.
Conclusioni
Realizzare mesovinificazioni è un metodo impegnativo ma importante
per acquisire informazioni vicine alla realtà della pratica enologica.
La sintesi dei dati climatici permette di avere un’idea dell’andamento
stagionale, mentre le analisi del suolo ci aiutano a capire meglio le
caratteristiche del vigneto. Ci troviamo in una zona vocata e tendenzialmente
asciutta, su terreno ben drenato e non troppo fertile. Siamo partiti da
una massa di uva uniforme e rappresentativa dei Groppello, per capire
come le tecniche di vinificazione possano influenzare il risultato enologico.
Si consideri tuttavia che i risultati qui esposti non possono e non devono
essere reputati come una verità assoluta e incontrovertibile, perché
sono comunque frutto di sole tre annate di vinificazione e figli di una
variabilità sperimentale che è ineluttabile e che può
influire sul risultato finale.
Valutando i risultati ottenuti, possiamo riportare le seguenti osservazioni:
Il 2008 è stato l’anno con maggiori contenuti in polifenoli
totali ed intensità colorante, mentre dal 2009, che ha più
antociani liberi, ci si attendono vini con minore stabilità del
colore. I vini del 2007 mostrano minore reattività alla Vanillina,
a dimostrazione che l’annata calda ha permesso maggiore maturazione
delle uve.
Il panel esperto ha espresso i seguenti risultati:
• PASS: Un leggero appassimento (ricordiamo che
la tesi era frutto di due settimane di permanenza in pianta dopo il taglio
del tralcio, pertanto più che di “appassimento” sarebbe
più corretto parlare di “asciugatura” delle uve) può
portare a importanti passi avanti nella complessità olfattiva del
vino, nella pienezza gustativa, nella persistenza e nella gradevolezza,
il tutto anche grazie all’incremento di tenore alcolico, che si
percepisce in degustazione. Non va dimenticato però che, se indubbiamente
dai risultati ottenuti l’asciugatura dell’uva può essere
utile in alcune annate (meno calde), in altre, come il 2007, la tesi si
è comportata bene ma ha lasciato alcuni dubbi e gradevolezza non
massima. Inoltre la calibrazione dell’utilizzo di una tecnica è
fondamentale in funzione del risultato atteso: questa tecnica esalta le
note speziate e la struttura, quindi sarà adatta a vini dove si
ricercano questi aspetti.
• SOVR (uve raccolte alla stessa data della tesi
PASS, quindi due settimane dopo la data di vendemmia fissata per il TEST,
ma senza il taglio del tralcio): Mediamente alla degustazione mostra ottima
intensità colorante e sensazione alcolica, così come mostra
struttura elevata ed il massimo equilibrio gustativo, a dimostrazione
che uve ben mature producono sempre vini interessanti. Esattamente come
PASS è la tesi che mostra maggiore gradevolezza complessiva
• LONG: Alla degustazione mostra buona componente
olfattiva di frutta e fiori, meno intenso il vegetale verde (a differenza
di quanto ci si potrebbe attendere da macerazione lunga) e basso vegetale
cotto, ma necessita di uve ben mature per dare i risultati migliori. Nel
tempo questo metodo aumenta la sensazione di equilibrio, facendoci intuire
la sua attitudine nella produzione di vini da affinamento.
• Pre-C (macerazione prefermentativa a caldo):
è la tesi con maggiore contenuto antocianico medio sui tre anni,
a dimostrazione della buona capacità estrattiva di questo metodo
e ciò alla vista determina la più alta intensità
colorante media sui tre anni, tuttavia risulta anche la tesi con colore
meno vivace e ciò deve farci riflettere qualora si desideri un
vino dai colori sempre vivaci. Inoltre purtroppo questa tecnica tende
ad esaltare il vegetale cotto, sentore associato a scarsa gradevolezza
dei vini. Mostra struttura elevata, ma in due anni su tre è poco
equilibrata.
Post-C (macerazione postfermentativa a caldo): anche
questa tesi alla vista mostra buona intensità colorante ma con
sentori sostenuti di vegetale cotto e scarsa struttura. Avendo mostrato
buoni risultati sia nel 2007 che nel 2008, questa tesi merita sicuramente
attenzione ed ulteriori approfondimenti.
Pre-F (macerazione prefermentativa a freddo): Tende a
mostrare sentori di vegetale cotto, bassa struttura ed equilibrio, probabilmente
a causa della limitata estrazione macerativi. L’affinamento (test
sull’annata 2008) fa diminuire la gradevolezza di questi vini.
TEST (testimone, macerazione standard di 5-7 giorni):
Mediamente mostra tonalità non particolarmente vivace ed alto livello
di vegetale verde, per il resto è “giustamente” spesso
in media rispetto alle altre vinificazioni, anche se mostra buon riscontro
in affinamento.
Il panel Aziendale ha complessivamente gradito nella media degli
anni USOVR, UPASS e POST-C, confermando di fatto i risultati del panel
esperto, sebbene con l’utilizzo di una scheda diversa.
Complessivamente, valutando le interazioni con le annate, anche qui come
nel Cap. 2 confermiamo che vi è una forte variabilità annuale
dovuta all’influenza climatica sulle varietà e quindi si
dovrà costantemente prestare attenzione allo stato di maturazione
delle uve ed alle loro caratteristiche chimiche, organolettiche e sanitarie,
prima di decidere il metodo di vinificazione, che non potrà essere
sempre uguale a sé stesso se si desidera esaltare al meglio il
Groppello. Solamente i descrittori tostato, sapidità e persistenza
sono abbastanza stabili negli anni e con sufficiente capacità discriminante
da aiutarci a trovare risposte nella ricerca di differenze tra i metodi.
L’evoluzione dei vini nel tempo mostra che in un arco temporale
limitato non vi è variazione di gradevolezza ed equilibrio, mentre
ovviamente si registrano diverse variazioni visive, olfattive e gustative,
che abbiamo citato poco sopra nel commento delle singole metodiche.
Considerazioni finali
Il lavoro sviluppato in questi quattro anni, iniziato con molte difficoltà
nella vendemmia 2006 e progressivamente ampliato fino ad assumere le dimensioni
esposte in questa pubblicazione, spazia in numerosi aspetti del comportamento
viticolo ed enologico dei Groppello, ne indaga approfonditamente le caratteristiche,
illustra in modo sufficientemente chiaro ed esaustivo le dinamiche ambientali
e varietali.
Molto può essere ancora fatto e non si deve compiere l’errore
di estendere i risultati e le considerazioni qui esposte all’uso
di pratiche pressoché sconosciute per il territorio e le varietà,
solo perché qui forniscono buoni risultati. L’applicazione
aziendale di strategie innovative deve necessariamente comportare una
serie di riflessioni preliminari estremamente approfondite, di studi e
ricerche pluriennali, per valutare modalità operative, vantaggi,
svantaggi, difficoltà, soluzioni e ripercussioni sulla qualità
ottenuta, sul riscontro organolettico nel breve e nel lungo periodo e
sulle risposte commerciali.
Ciò nondimeno, possiamo affermare senza tema di smentita che questo
lavoro rappresenta un caposaldo mai raggiunto finora nella conoscenza
del comportamento viticolo ed enologico dei Groppello ed una traccia da
considerare attentamente prima di ulteriori sviluppi della ricerca e della
pratica operativa. Abbiamo cercato inoltre di lavorare sempre secondo
un buon approccio scientifico e statistico per la raccolta, l’elaborazione
e la valutazione oggettiva dei dati.
Proprio per queste ragioni, l’esito di questo studio potrà
essere utilmente considerato come base di partenza per ulteriori approfondimenti
finalizzati a indagare dettagli che qui non si è potuto considerare
appieno.
Ad esempio, la valutazione delle risposte ai diversi microclimi ed ai
vari livelli di disponibilità idrica e drenaggio può meritare
altre indagini, che riguardino anche aspetti sanitari come la Botrite
ed il Marciume acido, che sono avversità particolarmente pericolose
per i Groppello; anche le attitudini enologiche di Mocasina e Gentile
vinificati separatamente secondo i metodi più appropriati per ciascuna
varietà e per progressivi stadi di maturazione potrebbe riservare
interessanti risvolti applicativi. Senza dimenticare che sarebbe utile
raccogliere altre informazioni in merito alla capacità evolutiva
dei vini da Groppello e dei loro eventuali tagli.
Infine, vogliamo ricordare che la realizzazione di
questo studio non sarebbe mai stata possibile senza il coinvolgimento
attivo delle Aziende del territorio, né senza l’impegno finanziario
della Regione Lombardia che ha creduto nella bontà del Progetto.
di Marco Tonni, Anna Piotti, Eduardo Rizzi –
Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia
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