|
LA
VITA DELLA VITE
A cura di Marco
Tonni [tonni@asa-press.com]
La Cantina Sociale: tomba della viticoltura o culla della qualità?
Parte 2/2
Continua l’analisi della realtà vitivinicola
di numerose Cantine Sociali e l’esempio tracciato dalla Cantina
dei Colli Amerini per la giusta retribuzione delle uve al fine di valorizzarne
le potenzialità enologiche e sociali.
Antefatto
Spesso
si dimentica di parlare della sostenibilità sociale del “sistema
vino”. Si dica e si ricordi che per ogni litro di vino venduto a
prezzo stracciato, viene estirpata e persa per sempre una pianta di vite
tra le colline Italiane, perché quel prezzo stracciato non garantisce
la giusta remunerazione al lavoro di chi ha prodotto l’uva e quindi
si costringe il viticoltore ad abbandonare il proprio lavoro. Un vino
socialmente utile è quello che permette alla viticoltura ed ai
viticoltori di sopravvivere e sta drammaticamente diventando una rarità,
almeno nelle zone viticole meno famose o laddove strategie commerciali
scellerate costruiscono bilanci a suon di bottiglie vendute a prezzi ridicoli,
che si traducono poi in uve pagate sottocosto. La viticoltura non può
essere solo “tecnicamente” valida, deve anche essere “economicamente”
sostenibile. Nelle zone in cui operano Cantine sociali, l’importanza
di una Cantina sul territorio diviene strategica e fondamentale, poiché
la Cantina è il fulcro della sostenibilità economica. La
Cantina deve dimostrare che la qualità paga, pagare la qualità
(delle uve) e farsi pagare la qualità (del vino).
L’obbiettivo è adottare un criterio remunerazione delle uve
che porti a pagare di più chi produce meglio. Il metodo per funzionare
deve tradursi in pagamenti estremamente differenziati (rapporti anche
di 1:4 o di 1:6 tra chi fornisce uve scarse e chi ne porta di ottime)
e, soprattutto, su valutazioni oggettive e non contestabili.
E’ difficile da attuare, ma non impossibile. È un sistema
di consulenza e controllo impegnativo, che da un lato fornisce ai viticoltori
le informazioni tecniche per migliorare la qualità delle loro uve
e dall’altro dà alle Cantine gli strumenti per monitorare
e accertare la maggior qualità consegnata in vendemmia, prima ancora
che l’uva venga consegnata.
Il metodo proposto da SatA Studio Agronomico per la Cantina dei Colli
Amerini
Il vigneto è il fulcro della produzione e va controllato durante
tutta la stagione, impostato fin dalla potatura, seguito durante lo sviluppo
vegetativo; si deve verificare ed eventualmente ridurre il carico produttivo
ad inizio maturazione, si devono adottare strategie idonee a mantenere
qualità e sanità delle uve, avendo ben presente gli obbiettivi
enologici.
Non è facile realizzare questi controlli, servono competenza e
applicazione, e proprio per questo gli acquirenti di uve privati o sociali
hanno sempre trascurato questi aspetti, prediligendo la semplicità
della banalizzazione (attraverso la sola valutazione del grado zuccherino
e del livello di sanità delle uve al momento della ricezione in
Cantina) piuttosto che la complessità della valorizzazione qualitativa.
Ovviamente, banalizzare significa anche trascinare verso il basso sia
la possibile esaltazione enologica delle uve migliori, sia la loro remunerazione.
Tutto ciò determina compensi delle uve migliori troppo simili a
quelli delle uve peggiori, quindi un mancato stimolo verso le produzioni
di qualità.
La scheda per la qualità V.E.R.A.-S.
Marco Tonni, incaricato per SatA Studio Agronomico dalla Cantina dei Colli
Amerini di attuare un progetto di assistenza tecnica finalizzato all’innalzamento
qualitativo delle uve dei Soci, partendo da queste considerazioni, ha
elaborato una scheda per la valutazione analitica totale della qualità
dei vigneti e delle uve (Valutazione Efficace e Reale della qualità
delle uve Amerine, da SatA) che possiede alcune caratteristiche peculiari
e strategiche che ne garantiscono efficienza e applicabilità pratica.
Il metodo è caratterizzato dalla compilazione di una scheda a punti
organizzata in modo da valorizzare le fasi più importanti della
filiera viticola, e si distingue per:
Completezza: la scheda consente la valutazione dettagliata del potenziale
qualitativo intrinseco dei vigneti, della qualità delle operazioni
agronomiche effettuate, della qualità delle operazioni di vendemmia
e della qualità delle uve al momento della consegna (tab. 1).
Coerenza: come la qualità di un vino non è stimabile dalle
sole analisi chimiche senza una degustazione, così la percentuale
del valore di un’uva attribuibile grazie all’analisi chimica
è certamente molto bassa rispetto alla qualità complessiva
dell’uva. Questo concetto viene applicato nella scheda, attribuendo
punteggi maggiori alle sezioni riguardanti le potenzialità del
vigneto e la qualità delle operazioni agronomiche (fase di campo,
ossia valorizzazione della viticoltura) rispetto alle valutazioni sintetiche
fatte in cantina.
Oggettività: l’elemento oggettività è essenziale,
sia per garantire la qualità del lavoro, che per porsi al riparo
da eventuali obiezioni: le voci della scheda sono descritte in modo da
assicurare una compilazione univoca, non affidata a valutazioni personali
ma a riscontri oggettivi, dettagliati attraverso istruzioni di compilazione
precise.
Robustezza: con robustezza si intende la capacità del metodo di
resistere a possibili errori nelle fasi di gestione ed inserimento dei
dati. La scheda è molto robusta, poiché si compone di quasi
trenta voci e, anche ammettendo di sbagliare qualche valutazione, piccoli
errori non compromettono il senso della valutazione finale.
Velocità di compilazione: altro elemento determinante è
la possibilità di applicazione su vasta scala, a più vigneti
possibile. Per fare ciò la scheda, oltre che completa e affidabile,
deve anche essere veloce da compilare. Con non più di 60-75 minuti
annui per ciascun vigneto, suddivisi in due sopraluoghi (uno a giugno
e uno tra l’invaiatura e la vendemmia), si può compilare
la scheda per le sezioni di campagna.
Funzione informativa: Altro elemento di assoluta importanza è la
funzione sociale, di stimolo verso l’innalzamento qualitativo e
di indirizzo operativo. Attraverso la semplice lettura della scheda (voci
di valutazione e relativi criteri di assegnazione del punteggio) gli stessi
viticoltori possono rendersi conto di quali sono i migliori metodi agronomici
di gestione del vigneto, quelli che portano a conseguire punteggi maggiori,
e quindi ricevono una informazione di base che li indirizza verso scelte
qualitative e remunerative.
Valorizzazione della qualità: una volta valutata oggettivamente
l’uva, il passo successivo è valorizzare il lavoro svolto.
L’equazione è molto semplice: se il vino top di gamma lo
vendo a 4-6 volte il prezzo del vino base di gamma, la stessa differenza
vi deve essere tra i prezzi delle uve. Basta applicare ai punteggi ottenuti
una valutazione così proporzionale, per garantire pagamenti che
stimolano chiunque a lavorare meglio. Crediamo che non ci sia bisogno
di ricordare che per qualsiasi Cantina (e viticoltore) è meglio
pagare le uve 1,50 €/kg e vendere il vino a 7,50 €/bottiglia,
piuttosto che pagarle 0,30 €/Kg vendendo il vino a 1,50 €/bottiglia….
(notare che ci sono gli stessi rapporti tra prezzo iniziale delle uve
e prezzo finale del vino). Tuttavia, come già accennato, se non
vi è un metodo che parte da valutazioni viticole, non è
giustificabile creare differenze di prezzo così ampie applicando
solo valutazioni alla ricezione delle uve. La forza di questo metodo risiede
proprio in questo approccio “di filiera” e non “puntuale”.
Valorizzazione enologica, razionalizzazione e miglioramento delle operazioni
di cantina: sapendo in anticipo, sulla base degli esiti della compilazione
delle schede, quali uve riceverà, la Cantina potrà prevedere
ed organizzare il lavoro con molta più razionalità, migliorando
efficienza, operatività e risultati.
Questo lavoro vuole essere la dimostrazione
che lavorare bene, proporre un modello tecnicamente ed economicamente
sostenibile e salvare la viticoltura è possibile, se ci si crede
e se ci si impegna per attuare linee di azione ragionate e ragionevoli.
Qualcuno ci riesce, forse ci si dovrebbe impegnare affinché ci
possano riuscire in molti…
Archivio
[ Leggi
le notizie precedenti ]
|
|
|