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LA
VITA DELLA VITE
L’impronta del nostro vino sul Pianeta
ItaCa.ViteVino, strumento efficace per il bilancio
dei gas serra prodotti dal settore vitivinicolo.
PREMESSA
L'impronta ecologica è un metodo di misurazione che indica quanto
territorio biologicamente produttivo viene utilizzato da un individuo,
una famiglia, una città, una regione, un paese o dall'intera umanità
per produrre le risorse che consuma e per assorbire i rifiuti che genera.
Il metodo consente di attribuire, sulla base di dati statistici relativi
ad ogni Paese, un'impronta ecologica di un certo numero di ettari globali
pro capite come “necessità” di territorio biologicamente
produttivo. Analogamente, ma restringendo il campo a un parametro più
tangibile, concreto e misurabile, l’impronta
carbonica, che traduce l’anglofono “Carbon
footprint”, è la misura dell'impatto delle
nostre attività sull'ambiente, in particolare sul cambiamento
climatico, a causa del rilascio di gas ad effetto serra.
Per eseguire questo computo si adotta un software di calcolo, chiamato
sinteticamente “Calcolatore del Carbonio” (Carbon calculator),
che permette di stimare la quantità di gas a effetto serra
prodotta durante un processo industriale a causa di tutti i fattori
produttivi, tra cui il consumo di energia necessaria per il processo produttivo
in sé, per il riscaldamento o il raffrescamento, per il trasporto
delle materie prime, per l’acquisto di materiali di consumo, e così
via per ogni passaggio della filiera. Va precisato che in Inglese il termine
Carbon viene utilizzato come abbreviazione di carbon dioxide, ossia diossido
di carbonio, più comunemente detta anidride carbonica; sarebbe
quindi più corretto chiamare questo strumento “calcolatore
delle emissioni di gas ad effetto serra” o, eventualmente
“calcolatore per il bilancio dell’anidride carbonica”.
DESCRIZIONE
Una “impronta carbonica” è costituita dal bilancio
dei gas emessi, direttamente o indirettamente, durante il processo produttivo,
a sua volta suddiviso in diversi “ambiti”.
1. L'impronta primaria, o in “ambito 1” è
una misura diretta delle emissioni di CO2 da combustione di combustibili
fossili, tra cui il consumo interno di energia per il trasporto o per
i lavori aziendali. L’Azienda è quindi responsabile diretta
di queste emissioni a seconda di quanto carburante utilizza.
2. L'impronta secondaria o in “ambito 2”
è una misura delle emissioni indirette di gas serra causate da
energia acquistata da fornitori esterni. Spesso questa è la componente
principale (es. gas serra prodotti per fabbricare l’energia acquistata
per far funzionare impianti di riscaldamento o refrigerazione).
3. L'impronta terziaria o in “ambito 3” include
le voci di produzione di gas serra determinate da tutto il ciclo di vita
dei prodotti e materiali che si acquistano e si utilizzano durante il
ciclo produttivo. Si deve considerare ad esempio la CO2 prodotta per fabbricare
il vetro delle bottiglie, gli additivi enologici, i concimi, i prodotti
fitosanitari, ecc.
Partendo da un iniziale e più genericamente
valido protocollo per la stima dei gas ad effetto serra (Greeenhouse Gas
Calculator, GHG), adatto al calcolo delle emissioni per
una qualsiasi attività umana (dai voli aerei per chi va in ferie
al riscaldamento dell’abitazione), nel mondo si sta predisponendo
e adattando progressivamente un calcolatore “internazionale”
specifico per l’industria vitivinicola. L'International Wine Carbon
Calculator (IWCC) è un calcolatore di emissioni
di anidride carbonica e gas ad effetto serra, sviluppato attraverso una
collaborazione tra Istituti di ricerca e associazioni di produttori di
California, Nuova Zelanda, Sud Africa e la Winemakers' Federation
of Australia (WFA).
LO STATO DELL’ARTE IN ITALIA
SATA Studio Agronomico, con lungimiranza, primo Studio Agronomico in Italia,
ha stabilito in esclusiva un accordo di collaborazione con la prestigiosa
WFA per elaborare un metodo di monitoraggio e calcolo specifico per l’Italia:
ItaCa.ViteVino (Italian Calculator, per le emissioni
di gas ad effetto serra nel settore vitivinicolo) vuole diventare il primo
calcolatore italiano ufficiale per la nostra Nazione.
Per rendere questo strumento affidabile ed utilizzabile anche
in Italia, lo si deve adattare inserendo i parametri italiani
(ad esempio il rapporto tra energia consumata e CO2 prodotta, i gas inquinanti
prodotti dai veicoli e dai motori utilizzati nelle Aziende italiane, ecc.).
Anche se l'industria vinicola e la maggior parte delle altre industrie
agricole sono considerate a basso impatto per limitate emissioni di anidride
carbonica e gas serra, uno strumento di questo genere permette di monitorare
il processo produttivo ed individuare i punti critici
da affrontare per migliorare l’efficienza economica
ed ambientale della filiera Aziendale. Inoltre, può favorire
l'accesso sulla porzione di mercato gestita dai rivenditori internazionali
interessati a questo aspetto (in particolare il mercato
anglosassone è molto attento a questi elementi), fornendo informazioni
utili a fini di marketing e di immagine.
Il calcolatore è uno strumento ulteriore per aiutare le Aziende
vitivinicole italiane a capire l’impatto delle loro operazioni sull’ambiente,
a sviluppare strategie per la riduzione delle emissioni e dei
costi di produzione, a promuovere ufficialmente e concretamente,
dimostrando “dati alla mano”, l’etica ambientale. ItaCa.ViteVino
viene poi affiancato da uno strumento interattivo di analisi della efficienza
aziendale, che si chiama GEA.Vite (Gestione dell’Efficienza
Aziendale, che nel precedente testo su questo Sito compariva come “LEAVES”),
direttamente creato da SatA Studio Agronomico e che permette di verificare
la qualità delle operazioni e le ripercussioni
ambientali delle strategie di lavoro aziendali e di focalizzare
l’attenzione sui punti deboli di ciascun ambito della filiera, per
poi intervenire con le necessarie soluzioni migliorative per ciascun settore
del processo produttivo.
LE PROSPETTIVE
Il nostro intervento vuole aprire un varco in questa esplorazione per
offrire alle Aziende, in tempi brevi, uno strumento completo ma di semplice
applicazione, utile a capire i propri metodi operativi per pilotare
di conseguenza le strategie produttive, oltre che a conseguire dati divulgabili
e spendibili anche nel marketing. Secondo una visione più
ampia, questa iniziativa, innovativa per l’Italia, vuole essere
un invito anche alle Istituzioni nazionali, agli Enti locali e
ai Consorzi di Tutela, ad approfondire le ricerche anche in ambito
territoriale (Zone DOC, Province e Regioni viticole), seguendo la strada
tracciata da quei Paesi che mostrano maggiore dinamismo verso le problematiche
ambientali. Conoscere la situazione sul territorio è un’arma
fondamentale per indirizzare gli sforzi programmatici verso scelte strategiche
previdenti, funzionali a indirizzare sapientemente e coscienziosamente
i Produttori verso opportunità sempre più competitive ed
ecocompatibili.
ALCUNE DICHIARAZIONI DI VALENZA
INTERNAZIONALE:
Amy Russell, Direttore per le risorse naturali della WFA e portavoce del
comitato per la sostenibilità ambientale della FIVS (Federazione
internazionale delle industrie delle bevande alcoliche), ha commentato:
“è fondamentale questa iniziativa internazionale per il calcolo
dell’anidride carbonica prodotta dall’industria vitivinicola”.
“Le nostre cantine credono che strumenti come questo siano importanti
per la redditività a lungo termine e per la salute delle loro imprese”,
dice Robert P. Koch, Presidente della Wine Institute of California.
“Anche se l’industria vitivinicola ha un minimo impatto sulle
emissioni atmosferiche, molti viticoltori della California e coltivatori
sono stati i leader nello sviluppo sostenibile delle pratiche viticole
e di vinificazione, e promuovono il concetto di responsabilità
ambientale per l'industria vinicola”, ha affermato Bob Williams,
direttore delle operazioni di ingegneria per la costa occidentale del
Gruppo Constellation e co-presidente del Comitato Ambientale del Wine
Institute of California.
Notizia tratta da James Murray, BusinessGreen,11 ottobre 2007: il gigante
delle catene di Supermercati TESCO introduce le etichette per l’impronta
ambientale, che aiuteranno i clienti a fare scelte più consapevoli
anche dal punto di vista ambientale.
Inoltre: http://www.reuters.com/article/pressRelease/idUS134900+28-Jan-2008+PRN20080128
Testo a cura:
Dott. Agr. Marco Tonni marco.tonni@agronomisata.it
Dott. Agr. Pierluigi Donna pierluigi.donna@agronomisata.it
www.agronomisata.it
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