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LA
VITA DELLA VITE
Cronaca di una visita all’Austria vitivivinicola: normale ma non
banale
PARTE 3
Concludiamo la descrizione del viaggio
nell’Austria vitivinicola. Il viaggio in questa area vitivinicola
si è rivelato interessante, in quanto la zona, seppur non famosissima,
ha mostrato Aziende dinamiche e professionali, serie e rivolte al futuro.
Quindi è stato spunto di riflessioni e considerazioni utili anche
per alcune nostre realtà produttive. In questa ultima parte traiamo
le conclusioni della visita, invitandovi a scoprire le considerazioni
di dettaglio nelle due parti precedenti. SATA è un Gruppo costituito
da agronomi che si occupano di ricerca e consulenza in viticoltura ed
olivicoltura. Ci rivolgiamo ad Aziende fermamente convinte che vini di
qualità si possano produrre solo grazie al contributo congiunto
della volontà imprenditoriale e delle indicazioni tecniche dei
professionisti, completate e valorizzate dall’indispensabile lavoro
di maestranze ed operatori aziendali. Direttori tecnici, capi azienda
operai e cantinieri, in un lavoro di squadra, devono essere resi partecipi
delle motivazioni e degli obiettivi di ogni progetto. Per questo collaboriamo
con disponibilità ed entusiasmo con altri consulenti per competenze
diverse dalle nostre (enologi, fiscalisti ecc.) e per questo ci dedichiamo
alla formazione dei responsabili aziendali con cui collaboriamo, anche
organizzando periodicamente viaggi-studio in diverse zone vitivinicole,
in modo che ciascuno possa acquisire ciò che più serve alla
sua crescita ed arricchimento professionale.
Cosa ricordare della visita
L’Austria vitivinicola comprende realtà diverse e non facilmente
paragonabili (esempio sono la Wachau e il Burgenland) e ognuna punta su
ciò che ha di più importante per imporsi a livello nazionale
o internazionale. Così la Wachau comunica la propria immagine ai
consumatori grazie alla sua storia, al forte legame tra vini e territorio,
a cantine strutturalmente vecchie che contengono vecchie bottiglie di
Riesling o Gruner Veltliner; il Burgenland invece, non potendo puntare
sulla sua tradizione viticola, cerca di spingere sull’efficienza
e sulla modernità delle sue cantine, su immagine e packaging d’impatto,
cercando comunque di promuovere sempre e comunque il forte legame tra
territorio e vino. Nonostante queste differenze esistono aspetti, sia
positivi che negativi, che accomunano l’intera Austria vitivinicola.
Tutte le Aziende austriache di un certo livello hanno un buon livello
di organizzazione complessiva e una ottima capacità e convinzione
nel proporre al pubblico queste loro caratteristiche: dalla vigna, alla
cantina, fino ad arrivare alla comunicazione coi clienti e al marketing.
In vigna l’impressione generale è quella di una cura adeguata
e di una gestione agronomica moderna e abbastanza uniforme in tutte le
realtà visitate. A ciò si aggiunge che i vitigni su cui
ogni zona punta sono sempre più vitigni definibili come autoctoni,
dal Riesling e Gruner Veltliner in Wachau al St. Laurent, Zweigelt e Blaufränkisch
in Burgerland: la valorizzazione del territorio, inteso come connubio
tra vitigno autoctono e areale di coltivazione è, infatti, un altro
aspetto importantissimo su cui puntano le Aziende austriache, soprattutto
quelle con meno storia. E di conseguenza ciò è anche visto
come un buon strumento di marketing su cui puntare per migliorare l’immagine
aziendale e le vendite. Che al marketing venga dato una notevole importanza
è altresì supportato dal fatto che quasi tutte le realtà
visitate abbiano depliant illustrativi molto curati, approfonditi e belli
esteticamente, in cui si assegna uguale importanza a vigna, cantina e
risorse umane. A ciò si aggiunge il fatto che ogni cantina ha il
proprio sito internet, moderno, chiaro e funzionale e, alcuni, con la
possibilità di fare acquisti dei prodotti aziendali via rete. Tutto
ciò a conferma che sono realtà molto dinamiche, che si muovono
velocemente, che rimangono costantemente aggiornate. Inoltre la cura e
l’importanza che le Aziende danno alla comunicazione emerge anche
dalle sale degustazione, ognuna con un design particolare e accattivante,
e dal fatto che venga sempre fornita a ciascuno, per ogni vino in degustazione,
una scheda completa di denominazione, caratteristiche e prezzo.
Infine, il prezzo di vendita praticato per i vini base è sicuramente
appetibile confrontandolo con quelli dei vini della stessa categoria di
nazioni più blasonate come Francia e Italia. Di contro, in cantina,
il rispetto del vino, ossia l’uso razionale di tecniche di vinificazione
adeguate e l’oculata scelta dei prodotti enologici, è ancora
lontano da quello che si può definire ottimale. Infatti, vengono
utilizzati spesso e in modo e quantità non proprio adeguati agli
standard italiani più moderni, prodotti invasivi e attrezzature
di impatto, che talvolta impoveriscono oltremodo il vino, così
come vengono utilizzate troppe diverse tecniche di vinificazione sul medesimo
vitigno e nell’ambito di zone omogenee: ciò non provoca altro
che confusione per il consumatore e per le cantine stesse, che talvolta,
soprattutto nel Burgenland, non sanno a quale standard fare riferimento.
Altro fattore di confusione per il consumatore è la incredibile
quantità di etichette prodotte da ogni Azienda: sarebbe sicuramente
auspicabile una loro riduzione per poter concentrare gli sforzi su pochi
prodotti che facciano collegare velocemente al consumatore un determinato
prodotto e una precisa Azienda. Un ultimo aspetto negativo di natura logistica
che riguarda quasi tutte le realtà visitate è la divisione
spaziale tra la vigna e la cantina di vinificazione. Quest’ultima
si trova spesso in centro al paese in edifici storici e, di conseguenza,
gli svantaggi che questa condizione possono portare sono sicuramente da
tenere in considerazione. Tutto ciò fa emergere come, anche a detta
degli stessi produttori, l’enologia austriaca sia ancora alla ricerca
della propria identità. Ciò non toglie che i vini siano
comunque ben fatti, ma nell’ottica di un enologia più matura,
risultano oggi vini incompleti, in particolare nel Burgenland. Impressiona
però la convinzione con cui operano, la concentrazione che profondono
indagando con precisione numerose strategie e processi, al fine di capire
nel minor tempo possibile quali si adattano meglio alle loro potenzialità,
la capacità di proporre una immagine di qualità e serietà
e di costruirsi rapidamente una identità aziendale anche in realtà
molto giovani.
L’obiettivo ultimo di tutte le Aziende austriache dovrebbe essere
quindi di lavorare e cooperare per determinare lo stile del territorio
di appartenenza delle singole cantine. Molte Aziende già lo stanno
facendo ma la strada, anche se delineata, è ancora lunga. Naturale
nasce l’appunto di fare attenzione a non superare certi limiti,
oltre i quali si passa dalla ricerca dello stile di un territorio all’omologazione
dei prodotti. Dalle realtà viste si potrebbe azzardare che la scommessa
sulla futura Austria vitivinicola sia vincente. Già a breve avverrà
un cambio generazionale che porterà molti giovani formati in istituti
e università di fama internazionale e con esperienze lavorative
in paesi come Francia, Australia, Italia, California (abbiamo constatato
come i giovani Austriaci non abbiano paura di viaggiare) a dirigere le
Aziende dei propri genitori. Gli stessi sono molto disponibili e costruttivamente
si rendono conto che hanno ancora da imparare e vogliono imparare da coloro
che hanno più esperienza e provengono da nazioni che hanno una
storia vitienologica più lunga.
Insomma, l’Austria vitivinicola sta rapidamente crescendo, grazie
anche al fatto che, per il favorevole rapporto tra vino prodotto e numero
di consumatori, il mercato interno austriaco è ancora lontano dalla
saturazione. Ma soprattutto le Aziende austriache stanno crescendo perché
credono in quello che fanno. Si può concludere con una riflessione
finale, applicabile ad ogni viaggio formativo in realtà diverse
dalla propria: non bisogna chiedersi se la viti-enologia del proprio paese
o della propria regione o, addirittura, della propria zona, sia migliore
o peggiore di quanto si incontra. Infatti, ovunque si possono trovare
realtà migliori o peggiori, e cercare di attribuire graduatorie
di merito è un mezzo poco elegante per nascondere i propri difetti
o magnificare le proprie abilità. E’ doveroso invece studiare,
capire e trarre da ciò gli spunti utili per affinare il proprio
metodo.
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