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LA
VITA DELLA VITE
Il clima cambia? Parte seconda
SATA ha organizzato il 5 maggio
scorso un seminario tecnico molto partecipato (oltre 150 persone tra Tecnici
e Proprietari di Aziende da tutta Italia) presso la Guido Berlucchi in
Franciacorta, titolato NUOVI OBIETTIVI PER IL VINO DI QUALITA’,
Sostenibilità e rapporti con l’ambiente in un clima mutabile.
Riportiamo una seconda relazione, a cura del Dott. Pierluigi Donna dello
Studio Agronomico SATA, che affronta un argomento importante: il monitoraggio
della qualità delle operazioni aziendali, finalizzato ad acquisire
maggiore consapevolezza e controllo sulla qualità e sui costi.
Monitoraggio conseguito attraverso l’utilizzo di un metodo innovativo
e rigoroso, che consente al Consulente di fornire all’Azienda un
quadro preciso della sua qualità operativa.
MONITORAGGIO E CONSAPEVOLEZZA NELLA PRODUZIONE DELLE UVE
Pierluigi Donna (SATA Studio Agronomico)
Per ogni Impresa la possibilità di conseguire obiettivi prefissati
dipende da un insieme molteplice di condizioni e fattori (anche i meno
evidenti ed apparentemente meno importanti) che concorrono a rendere il
percorso più o meno proficuo o dispersivo. Ognuno di questi elementi
deve essere complementare o sinergico con gli altri e questa condizione,
generalmente, non accade in modo casuale. Coniugare ricerca ed esperienza,
ad esempio, significa trovare assonanze tra molti e diversi ruoli: dal
ricercatore in campo internazionale fino al più pacato e perseverante
operatore di campo.
Integrare le conoscenze di ognuno significa poter indagare, osservare
ed ascoltare con pazienza e passione.
Per costruire un progetto comune e finalizzato allo sviluppo di un’impresa
è necessario, infine, far condividere strategie ed obiettivi all’interno
di tutto il gruppo di lavoro in azienda.
Per evitare dispersioni di tempo e deriva verso eventi indesiderati, per
rendere sicuro e dinamico il processo (anche nell’eventualità
di necessarie correzioni di rotta) è necessario disporre di costante
ed approfondita conoscenza di quanto stia realmente succedendo nei diversi
punti della filiera.
E’ un approccio che supera il pur necessario processo di controllo,
spesso adottato e certificato, attraverso il quale si verifica che i processi
siano rispettosi di un programma rigidamente stabilito.
La nostra proposta di lavoro prende spunto dalla possibilità, e
necessità, di scegliere di volta in volta la strategia più
idonea: lavoriamo sotto il cielo ed il tema di questo seminario ci ha
prospettato proprio quali mutamenti il cielo ci riservi. Siamo anche consapevoli
di quanto il carattere e l’indole di operatori, quadri, consulenti
e proprietari, possano condizionare talvolta il percorso. Ci occupiamo
con molto impegno dell’inserimento dei giovani tecnici nelle realtà
aziendali e possiamo constatare quanto i rapporti interpersonali siano
determinanti.
Ci rendiamo conto di quanto sia spesso confusa l’immagine della
propria efficienza, di come il parlare di strategie in termini generali
lasci un vuoto di consapevolezza reale, di come spesso ci si consoli o
ci si rammarichi nel proprio autocondizionamento o nell’immagine
che, per svariati motivi, nel bene e nel male, è stata associata
ad un’azienda o ad un gruppo di lavoro. In questi casi, cause o
meriti di successi od insuccessi sono spesso attribuiti a fattori che
invece non sono così determinanti. La problematica alla quale ci
riferiamo ora è attribuire un giudizio affidabile e costante, un
valore chiaro e non un’immagine confusa, alle scelte ed alle operazioni.
In definitiva poter disporre di un nostro strumento di analisi e monitoraggio
di ogni passaggio della filiera per fornire all’Azienda un quadro
organico della propria efficienza produttiva e della coerenza tra obbiettivi
aziendali e sistema di lavoro.
In secondo luogo si tratta di rendere questo giudizio il più possibile
oggettivo, almeno nell’ambito delle convinzioni e competenze di
un gruppo solidale. Nella nostra interpretazione dei criteri e delle finalità
del lavoro, riteniamo necessario che sia un agronomo del gruppo, esperto
e consapevole degli obiettivi e della filosofia di lavoro per tutti, a
condurre l’indagine ed attribuire i giudizi.
Ci stiamo quindi dedicando all’elaborazione ed alla personalizzazione
di un approccio che in alcuni ambiti produttivi è stato, in altri
modi, accennato o strutturato.
Abbiamo fissato alcuni punti di vista fondamentali, condivisibili per
gruppi di aziende, senz’altro primari per quanto concerne l’impegno
del nostro gruppo di lavoro:
- rispetto della qualità e della tipicità delle uve destinate
a particolari vini come espressione di un territorio;
- rispetto dell’ambiente e sostenibilità dei consumi energetici;
- economia nella gestione e rapporto tra costo di produzione e valore
del prodotto.
Abbiamo individuato alcuni vigneti rappresentativi per aziende con cui
collaboriamo ed abbiamo monitorato progressivamente le operazioni colturali
analizzando oltre un centinaio di fattori diversi. Abbiamo diffuso questo
criterio in molte realtà diverse.
Tutti gli interventi, registrazione dati, analisi e riflessioni, sono
stati raggruppati in settori e gruppi in modo da condurre il rilevatore
alla composizione di un monitoraggio ordinato, completo ed eventualmente
dinamico attraverso la facoltà di inserire aspetti ancor più
profondi e dettagliati.
Riportiamo ad esempio la porzione di scheda relativa alla preparazione
e all’impianto del vigneto.
Ad ognuno di questi aspetti, valutandone
il criterio di esecuzione, è stato attribuito un valore relativo,
in ragione dei punti di vista adottati, secondo una scala di punteggio
prestabilita.
Ogni aspetto, tuttavia, non ha un peso identico agli altri sull’effetto
prodotto, ad esempio, sulla qualità delle uve o dei vini piuttosto
che sull’impatto ambientale o sui costi di gestione.
E’ stato quindi necessario individuare un fattore di conversione
che trasformasse ogni valore della scala in un peso relativo ideale sul
contesto considerato.
Vediamo ora per esempio l’elaborazione di alcuni degli aspetti considerati
per la fase di gestione del suolo con valori distinti secondo i punti
di vista della qualità e del rispetto dell’ambiente.
Una condizione molto vantaggiosa nel formulare
un giudizio di merito nei confronti del livello di prestazione dell’azienda
in relazione dei diversi punti di osservazione consiste nel potersi confrontare
con altre imprese del settore con obiettivi comuni, che partono da condizioni
di maggiore o minore vantaggio in termini di struttura, territorio, storia.
Un’opportunità, che il nostro gruppo intende offrire con
questo impegno, è rappresentata proprio dal confronto tra le diverse
realtà con le quali collaboriamo.
Negli schemi che seguono, ad esempio, un’azienda che conosce il
proprio codice di identificazione (pur rimanendo tutti gli altri riservati)
può rendersi conto di quale sia il proprio livello di evoluzione
nei diversi aspetti dell’indagine.
Si può anche dire che ogni impresa, in questo modo possa realmente
rendersi conto di quale siano i settori della produzione, o campi d’azione,
per i quali sia necessario maggior sforzo nella ricerca di un miglioramento
della propria efficienza.
Nel grafico che segue, ad esempio è possibile osservare come il
livello di prestazione, per una specifica realtà produttiva, sia
diversificato in ambiti diversi.
In conclusione questo accenno rappresenta l’impegno che intendiamo
dedicare ad una forma di monitoraggio dinamico. Lo schema sarà
collaudato e perfezionato nei prossimi anni in cui servirà da guida
per il nostro intervento e per la programmazione aziendale.
Il criterio è complementare e si integra con le nostre esperienze
nel campo della “precision farming”; lo scorso anno una nostra
prima pubblicazione riguardava una sperimentazione ben riuscita sulle
possibilità reali di distribuire fertilizzanti in base ad una mappa
di vigore con guida satellitare della distribuzione puntando ad un risparmio
di prodotto, riduzione della dispersione in falda e miglioramento dell’omogeneità
come presupposto della qualità delle uve.
Infine, sempre in questo criterio di attenzione si pone una indagine,
ora in corso con la collaborazione della Guido Berlucchi, per valutare
il possibile recupero energetico attraverso il compostaggio delle vinacce
dopo pressatura, prima o dopo distillazione, con o senza combustione.
I dati analitici del materiale dopo la prima fase di “maturazione”
sono confortanti ma la ricerca richiede ancora diverse riflessioni ed
osservazioni.
Ci auguriamo di poterne dare comunicazione nelle prossime campagne.
Precision Farming in vigneto: conoscere
gli appezzamenti per intervenire
in modo mirato in funzione delle esigenze
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