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IL
VIAGGIO GASTRONOMICO
A
cura di ASA - asa.web@asa.press.com
CON IL NEGROAMARO ALLA SCOPERTA DEL SALENTO
Una lingua di terra fra due mari per gli amanti del
turismo all’aria aperta
Tutta
la Puglia è terra piena di fascino per le dolcezza del paesaggio,
per la suggestione veramente unica di certi suoi borghi, per gli insigni
monumenti testimoni di una storia plurisecolare. Ma è il Salento,
la vecchia Messapia, che merita una visita particolare e dove è
bene venire senza lasciarsi impressionare dalle distanze. Qui lo scenario
naturale sarà per molti una rivelazione, e l'incontro con le popolazioni
salentine, parche, laboriose, ospitali, innatamente gentili farà
sì che ci si senta come fra vecchi amici. Una terra lanciata a
guisa di sperone fra l'Adriatico e lo Jonio che ha un'aria così
temperata e balsamica, un sole così luminoso, un cielo così
terso, un mare così cangiante, una terra così ferace , che
tutte queste cose – o soltanto talune di esse – comunque fuse
e comunque unite, costituiscono dei quadri d'insieme di bellezza incomparabile,
sempre nuova, che desta lo stupore ad ogni passo. Una terra che sembra
fatta apposta per gli amanti del turismo all’aria aperta, capace
di offrire un tranquillo soggiorno, rinforzando il legame fra l’uomo
e la natura che la vita moderna annulla imponendoci un’esistenza
artificiale e programmata, e dove il presente mantiene la poesia del mitico
passato.
Sono proprio queste le sensazioni che abbiamo provato partecipando ad
un press tour che la Provincia di Lecce, in collaborazione con il Movimento
Turistico del Vino Puglia, ha promosso ed ideato , con la preziosa collaborazione
dell’Agenzia Tirsomedia di Bari, per offrire ad un gruppo di giornalisti
l'opportunità di visitare mete di grande interesse, scoprendo la
meravigliosa cornice del Salento e le più prestigiose strutture
della zona.
Non si può dire che agli organizzatori sia mancata la fantasia
e l'entusiasmo. Fantasia ed entusiasmo che hanno trovato modo di esprimersi
nelle riunioni conviviali alle quali tutti, in qualche modo, hanno voluto
apportare un concreto e sostanzioso contributo, in ciò validamente
aiutati dai prodotti silvani , contadini e della pesca che, insieme, hanno
fatto emergere la ricchezza poetica di un antico territorio, ancor oggi
capace di offrire antichi doni.
Il Salento, come del resto l'intero territorio della Puglia, è
ricco di città d'arte, di centri agricoli, di spiagge e colline
e soprattutto di grandi tradizioni, che si riflettono anche e soprattutto
nei vini. Sono questi vini che ci permettono di capire il generosissimo
carattere dei pugliesi, la loro caparbietà,e i loro estri geniali.
Se volete, quindi, dimenticare lo stress ed i caotici ritmi della vita
cittadina, se volete un contatto con una natura letteralmente sorprendente,
non potete avere dubbi. Dovete concedervi una vacanza, magari anche solo
di pochi giorni, nel Salento. Qui l'armonia della natura è come
un mosaico di colori tutto da scoprire. Il turista rallegrato dalla salubrità
dell'aria, dalla festosità della terra che si esprime in particolare
nei celebri e deliziosi vini nonché nel profumato olio, trova accanto
a mete gastronomiche famose per ogni ghiotta esigenza, la ridente quiete
di un paesaggio che ricrea e tonifica lo spirito ed il fisico in serenità
di spazi, di luci, di colori, in accogliente e cordiale ospitalità.
Ma in terra di Puglia
non si può non parlare di vino. Anche qui il turismo enologico
da fenomeno di nicchia è diventato, in pochi anni, una delle più
amate e diffuse maniere di partire alla scoperta del territorio .Vacanze
sempre più brevi ed alla ricerca di vino e cibo di qualità:
questa la tendenza del turismo in Italia rilevata dal Rapporto annuale
n.7 “Osservatorio sul turismo del vino” presentato alla BIT
lo scorso febbraio. Cresce sempre più il numero degli enoappassionati,
ossia di coloro che si muovono con la motivazione della ricerca enogastronomica.
Sono tante le opportunità di visita in Salento. Per esempio le
cantine Cantele a Gugnano e Leone di Castris a Salice Salentino, la cantina
sociale di Leverano che conta oltre 1250 soci e 1300 ettari vitati, e
poi la cantina Conti Zecca sempre a Leverano, un centro che è anche
uno dei maggiori distretti floro-vivaistici d’Italia.
Un accenno meritano anche i vini dell’azienda agricola Valle dell’Asso
a Taviano e delle cantine L’Astore a Cutrofiano, per non dimenticare
anche l’azienda agricola Duca Carlo Guarini a Scorrano, sita in
una zona ricchissima di vigneti e costellata di raffinate residenze padronali
e masserie fortificate. Ovunque protagonista è il Negroamaro, un
vitigno che ha fatto grande un territorio. E, si può esserne certi,
ovunque sembra di trovare un pezzo di questo territorio in ogni bottiglia!
Ma insieme al vino in Puglia protagonista è anche l’olio
d’oliva e, a questo riguardo, merita una visita l’antico Frantoio
Oleario Ipogeo di Palazzo Granafei a Gallipoli. Qui nel borgo antico sono
censiti in catasto da 30 a 100 frantoi ipogei. La tradizione di edificare
i frantoi sotterranei pare risalga al periodo dei monaci basiliani, di
rito greco-bizantino che, dopo lo sbando in seguito alla caduta dell’impero
romano, riorganizzarono la vita culturale ed economica della zona.
Oggi la Puglia è considerata una delle maggiori regioni italiane
produttrici ed esportatrici di vino. Non per niente viene anche chiamata
“Cantina d’Italia”. Sono tanti i suoi vini: Aleatico,
Negroamaro, Malvasia nera, Primitivo, Trebbiano, Moscato e si potrebbe
continuare ancora a lungo. Ma in Salento un posto di primo piano lo occupa,
senza ombra di dubbio, il Negroamaro. Un vitigno antico che per moltissimi
anni è stato considerato uva da taglio per eccellenza, ma che da
qualche tempo è tornato alla ribalta diventando quasi il simbolo
del Salento che, grazie al Negroamaro, è diventato una realtà
vitivinicola con produzioni di alta qualità assai apprezzate non
solo in Italia ma anche all’estero.
Addirittura nel 2001 la Provincia di Lecce ha deciso di promuovere nel
nome del Negroamaro un Festival, rassegna di arti visuali e di spettacolo
dedicata alle “culture dei migranti”, ovvero a quelle forme
di cultura che provenendo da terre lontane, a volte remote, si trasferiscono
con gli uomini e vengono in contatto con altri uomini ed altre culture
confrontandosi, scontrandosi e fondendosi con esse, così come la
storia del Mediterraneo si è caratterizzata nel corso dei secoli.
E testimonianza vivente di questi costanti flussi di migrazione è
proprio il vitigno Negroamaro, che è stato scelto come simbolo
della rassegna.
Angelo Lo Rizzo
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