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IL
VIAGGIO GASTRONOMICO
A
cura di ASA - asa.web@asa.press.com
Parco naturale del Queyras, un segreto da svelare
La localizzazione unica del massiccio del Queyras
nell’arco alpino porta ad un’eccezionale concentrazione di
ricchezze naturali e culturali che ne spiegano la sua fama.
Uno spazio ancora ben
preservato, lontano dal tumulto e dalla ressa, un vero angolo di pace:
palestra ideale per tutti gli appassionati di trekking e alpinismo, il
Parco naturale regionale del Queyras è un paradiso indiscusso anche
per tutti gli amanti della vita all’aria aperta in genere. Incastonato
tra le Alte Alpi francesi, al confine con l’Italia e il Colle dell’Agnello,
è sicuramente una regione montana di eccezionale bellezza, estensione
geografica del fiume Guil, un affluente del Durance. Per questo motivo
chiamata anche Valle del Guil, questa regione ospita nel suo immenso parco
montagne che raggiungono i 2000 metri, fino a superare in alcuni casi
i 3000 di altitudine. Soprattutto d’estate i colori e il fascino
della sua natura selvaggia fanno da cornice a innumerevoli vie di arrampicata
e, per i meno esperti, anche a semplici passeggiate a piedi o in mountain-bike.
La varietà del territorio qui offre davvero la possibilità
di praticare innumerevoli attività all’aria aperta: rafting,
parapendio, alpinismo, ma ovviamente si possono soddisfare anche le esigenze
delle famiglie o di chi desidera andare in montagna semplicemente per
staccare la spina dalla vita di tutti i giorni per perdersi negli infiniti
spazi di questa regione, che comprende otto comuni. Si tratta di Arvieux,
Abriès, Aiguilles, Ceillac, Chateau-Ville-Vieille, Molines-en-Queyras,
Ristolas e Saint-Véran, ciascuno con una propria personalità
e tutti in grado di rispondere a diverse esigenze, con graziosi alberghi
che offrono innumerevoli servizi per rilassare il corpo e la mente.
Il periodo estivo, fino ad agosto, vede in calendario interessanti eventi;
tra i più importanti, assolutamente da non perdere il Festival
Musi’Queyras Abriés dal 23 al 25 luglio, con esibizioni di
musica da strada, concerti e stage, e il Festival Grandeur Nature, dal
26 luglio al 14 agosto, un insieme di incontri nella natura e sulla natura,
attraverso i quali è possibile scoprire i segreti e la bellezza
di questo territorio con itinerari e proiezioni cinematografiche. Per
gli amanti della velocità e dello sport su tavola, infine, dal
21 al 23 agosto, Arvieux ospita competizioni di free-ride, longskate,
streetlunge, buttboard e boarders roller presso il Colle dell’Izoard,
una lingua di asfalto di otto km con un dislivello di 500 metri. Dal 24
al 28 agosto si tiene la Settimana multi-activité Croq’montagne,
durante la quale è possibile praticare le più diverse attività
all’aria aperta, dal rafting alla via ferrata. Un paradiso da scoprire,
dunque, per gli amanti della montagna e delle attività outdoor.
E comunque, che pratichiate attività sportive, vi concediate un
momento di relax e di serenità nei tanti spazi benessere o andiate
a zonzo da un villaggio all’altro… starà solo a voi
decidere!
Ma le ricchezze di questo territorio traspaiono anche attraverso i piccoli
tesori nascosti nelle tradizioni gastronomiche. Dunque, chi dice montagna
dice gregge, dice latte, dice… formaggio! Da una paese all'altro
una grande varietà di formaggi a base di latte di capra, pecora
o vacca, da scoprire nelle formaggerie tipiche. L’antica tradizione
degli allevamenti, ereditata di generazione in generazione, è sicuramente
la delizia degli escursionisti e qui colora i mercati con le note profumate
del Blu di Queyras, deliziosamente erborinato. Da assaggiare sicuramente
il miele e le marmellate, senza dimenitcare il Génepi, celebre
liquore a base di piante alpine. Il tutto da scoprire nei mercatini dei
villaggi, nei caldi ristorantini degli otto comuni o nelle fattorie, che
spesso offrono anche un alloggio.
Dal 2000 i Parchi naturali regionali del Monviso si sono diretti verso
uno sviluppo transfrontaliero sostenibile del loro massiccio. Forti di
una storia culturale comune, un patrimonio naturale di grande ricchezza
ed esigenze sociali ed economiche similari, stanno operando da allora
per ottenere un riconoscimento internazionale del massiccio del Monviso
che potrebbe portare, con il volere degli abitanti, alla prima Riserva
Transfrontaliera di Biosfera alpina riconosciuta dall’Unesco. L’instaurazione
di un tale quadro dovrebbe facilitare e rinforzare la cooperazione franco-italiana,
così come mettere in comune mezzi di intervento, conferendo al
massiccio una maggiore notorietà e chiaramente permettendo alle
generazioni future di immaginare un avvenire sereno.
Leonella Zupo

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