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IL
VIAGGIO GASTRONOMICO
A
cura di ASA - asa.web@asa.press.com
PELLEGRINAGGI …. GHIOTTI
I pellegrinaggi, cioè i viaggi per raggiungere
un santuario o altro, da sempre rappresentano non solo la fatica del viaggio,
ma coinvolgono piacevolmente tutti i sensi. Il più delle volte,
infatti, le mete dei pellegrinaggi si trovano in cima ad un monte. Oggi
è diventato raro raggiungerli a piedi, con ore di camminata, e
si può arrivare comodamente in auto o in pullman, ma è comunque
molto piacevole gustare il panorama tutto intorno. Spesso il gusto artistico
viene appagato dall’architettura particolare dei santuari, o da
meravigliosi affreschi, dipinti o sculture. Inoltre, sempre più
spesso vengono organizzati dei concerti, in questi luoghi, attirando gli
appassionati di musica anche da lontano.
Solo i pasti, almeno in passato, erano semmai … essenziali, frugali:
il pellegrino tipico si portava la colazione al sacco, o tutt’al
più ci si fermava in una modesta struttura nelle vicinanze. Ma
anche questo aspetto sta cambiando sempre più. I pellegrinaggi
religiosi stanno coinvolgendo ora anche il senso del gusto e dell’olfatto.
Il viandante trova ristoranti di ogni tipo, spesso con una cucina tipica
del luogo, e nei negozi, oltre ai ricordi di devozione a volte è
possibile acquistare anche prodotti agroalimentari tipici della zona.
Un esempio di organizzazione che probabilmente
farà scuola è il Piano Unitario di Gestione (PUG) dei Siti
Unesco Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, iscritti nella lista
del patrimonio mondiale dell’Unesco, Patrimonio dell’Umanità.
Lo scopo è quello di far conoscere ai visitatori da vicino e lontano
la realtà dei Sacri Monti, con il loro grande patrimonio storico,
artistico, religioso e ambientale, e farla diventare parte delle mete
“turistiche”. In Piemonte e Lombardia vi sono ben 9 Sacri
Monti iscritti nella lista dell’Unesco – in ordine alfabetico
Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta, Ossuccio, Varallo, Varese
– e questi si sono uniti per realizzare una gestione più
efficiente e “moderna”.
Ciò ha significato da una parte tagli del personale amministrativo,
ma dall’altra un ampliamento dei servizi offerti al pellegrino.
Si va da visite guidate a edizioni di libri molto interessanti, fino al
coinvolgimento del territorio, nel senso più vasto.
Abbiamo avuto modo di toccare con mano una di queste realtà, al
Sacro Monte di Crea, nel Monferrato. Il ristorante di fronte alla chiesa,
nello stesso piazzale in cima al monte, offre vasti spazi non solo a chi
è di passaggio ma anche sale per seminari, convegni, feste. Non
è raro infatti che si celebrano dei matrimoni sul Sacro Monte per
poi passare a tavola, a pochi passi di distanza. Tutto l’ambiente,
con le sue 23 cappelle inserite in un enorme bosco, è talmente
incantevole che anche i fotografi, sempre presenti per l’occasione,
trovano spunti in abbondanza. Inoltre, la struttura di Crea può
offrire ospitalità, con un buon numero di camere.
Il Santuario si trova a 450 metri circa dal livello del mare, e a circa
200 sopra Serralunga di Crea. Dall’alto del colle la vista è
incantevole. Fanno corona le Alpi, dalle marittime alle carniche, e l’Appennino
all’orizzonte, la vasta pianura padana a mezzanotte a levante, e
la variata sequela dei colli monferrini e torinesi a ponente e sud.
Questa splendida località, meta non solo di pii pellegrinaggi,
ma anche di scampagnate allegre, deve essere stata sempre frequentata
perché è segnalata dalla leggenda fino dal IV secolo.
E’ apprezzabile l’impegno di Paola che si occupa dell’accoglienza
nel “Ristorante di Crea”, a presentare piatti tipici della
zona, a base dei prodotti stagionali: abbiamo assaggiato meravigliose
ghiottonerie a base di zucca e di mela.
Il vino non può mancare, in una zona vitivinicola come il Monferrato.
La Tenuta Tenaglia, che si trova direttamente ai piedi del Sacro Monte,
da sempre, cioè dal 17° secolo, è coinvolta nella manutenzione
del Santuario.
Proprio in questa vallata, che si apre a sud come un grande anfiteatro,
Giorgio Tenaglia volle piantare i primi vigneti, a corollario della Tenuta
dove risiedette, nel periodo in cui fu governatore di Moncalvo, dal 1618
al 1627.
Ancora oggi la tenuta Tenaglia è una delle più belle ed
apprezzate della zona; vanta circa 30 ettari di vitigno, tra barbera,
grignolino, ma anche varietà internazionali come Chardonnay e Syraz.
Già a suo tempo, nel 17° secolo, il sergente maggiore Giorgio
Tenaglia (o Georgio Tenaglia come dicono i documenti antichi), di origine
mantovana, governatore allora appunto del castello e della piazza militare
di Moncalvo, si prodigò per la costruzione delle cappelle e in
particolare ordinò le statue ed i dipinti della 3° cappella.
Questa a suo tempo era chiamata di “Adamo ed Eva”, ora è
dedicata alla Beata Vergine Prefigurata e Profetata.
L’attuale titolare dell’azienda La Tenaglia, Sabine Ehrmann,
è una donna molto sensibile e attenta all’arte in tutte le
sue forme e prosegue nell’impegno storico della Tenuta Tenaglia.
Negli anni, dopo aver ospitato nell’ampia sala di degustazione artisti
di ogni nazionalità, ha creato un punto di riferimento per tutti
coloro che con spirito aperto amano vedere il Monferrato con animo positivo
e creativo. Inoltre ha ristrutturato alcuni piccoli appartamenti, ideali
per ospitare i turisti amanti della tranquillità, dell’aria
aperta e del buon vino. Ed ha aderito ad una originale iniziativa:
“Una bottiglia per salvare una cappella”,
voluta dal Sig. Gianni Calvi, presidente del Parco Naturale del Sacro
Monte di Crea. Dato che le cappelle hanno subìto l’usura
del tempo e necessitano di un restauro, offrire ai pellegrini la possibilità
di acquistare un vino del territorio può nello stesso tempo aiutare
nei lavori di ripristino.
Il vino prodotto per salvare una cappella è la Barbera del Monferrato
DOC, “Cappella n.3 del Sacro Monte di Crea” che rappresenta
in etichetta, con un disegno a pastello, la riproduzione della Cappella
n. 3, dell’artista napoletana Barbara Olivieri. Il prodotto nasce
dalla selezione di uve barbera coltivate in terreni argillosi e collinari
con un’altitudine tra i 400 e i 450 m. s.l.m., e con una resa per
ettaro intorno agli 80 q. Il colore è di un invitante rosso rubino
carico, mentre i profumi sono freschi di lampone, ribes e ciliegia. In
bocca si assapora un piacevole corpo armonico, fresco ed elegante che
sprigiona, sul finire, intense note speziate.
La
“Cappella n.3 del Sacro Monte di Crea”, di facile beva e con
un ottimo rapporto prezzo/qualità sarà in vendita sia al
Sacro Monte di Crea che ad altri santuari collegati attraverso il PUG,
nonché in diversi mercatini locali, per permettere ai pellegrini
di portare a casa un ricordo del viaggio compiuto. Inoltro è distribuito
su tutto territorio monferrino, e parte dei proventi derivanti dalla vendita
delle bottiglie saranno destinati alle opere di restauro della Cappella
n. 3 dedicata a Maria, per dare seguito al mecenatismo di Giorgio Tenaglia.
Una nota per chi si reca nel Monferrato nel periodo dei tartufi: vale
la pena visitare una mostra fotografica di Valeska Chabouis, art director
e fotografa, su luoghi, personaggi e cani legati alla ricerca del prezioso
tubero, “Storie di tartufai”. La mostra è stata inaugurata
alla Tenuta La Tenaglia il 1° ottobre per poi spostarsi a Moncalvo
(Casa Montanari, Via XX Settembre) e a Murisengo in concomitanza con le
rispettive fiere del tartufo. La Tenuta sponsorizzerà la mostra
per l’intera durata e nelle varie location sarà presente
con un proprio banco di degustazione.
Per saperne di più: Pubblicazioni sui seminari tecnici, editi da
Regione Piemonte, Parco Naturale e Area Attrezzata del Sacro Monte di
Crea, Cascina Valperone 1, 15020 Ponzano/AL – “Metodologia
di organizzazione dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, novembre
2009” e “La gestione del sito UNESCO, Paesaggio culturale
dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, novembre 2008”.
Gudrun Dalla Via
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