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IL
VIAGGIO GASTRONOMICO
A
cura di ASA - asa.web@asa.press.com
Nella Langa Astigiana alla scoperta di vini e formaggi
La
Langa Astigiana dai magici vigneti che si estendono simili ad una grande
onda verde ha accolto cinque giornalisti dell’ASA - Associazione
Stampa Agroalimentare Italiana per condurli alla scoperta di vini e formaggi
tipici.
Il primo incontro è a Canelli presso l’Azienda Agricola Avezza
per una degustazione guidata di vini delle annate dal 2003 al 2007, ma
sarà l’occasione per degustare anche ottimi Barbera, Moscato
e Chardonnay e ascoltare la presentazione, in fondo ogni vigneto, ogni
vino e anche ogni singola vite ha una sua storia da raccontare.
Il tempo scorre e la pausa ci conduce in un’altra zona che raggiungeremo
con il pulmino.
Siamo nel territorio dove nasce la “Barbera d’Asti”
che si produce nel territorio di Nizza
Monferrato (AT), il verde dei vigneti si confonde con il rosso dei tetti
della cittadina mentre lo sguardo spazia su immense distese geometriche
dove i vigneti si estendono sin dove lo sguardo può raggiungerli.
Tra i vigneti i tipici “ciabot” dove riporre gli attrezzi,
i campi coltivati, i pascoli, le case sperdute sui bricchi e i paesi disseminati
sulla pianura: questo è il paesaggio della Langa Astigiana, simbolo
di operosità contadina.
Si torna in azienda. Una visita alle cantine in attesa
del pranzo cucinato dalla gentile signora Gabriella e dalle donne di casa
e naturalmente non mancano i tipici salumi contadini e la bruschetta.
Una lunga pausa pranzo frammista da chiacchierate e poi si riprende il
viaggio: destinazione Loazzolo per degustare i formaggi dell’Azienda
Agricola dei Cavallero.
Si degusteranno quattro ottimi formaggi ascoltando la spiegazione di ognuno,
e avremo anche la fortuna di assistere ad un rito antico, ormai quasi
in disuso perchè soppiantato dalla tecnologia dell’imballo
del fieno in balle tonde: qui sono quadre e vengono gettate sul fienile
con il forcone o a mano.
Per il ritorno si
percorre il tratto che conduce al Santuario dei Caffi, a Cassinasco, tra
un saliscendi di tornanti che offrono una visione stupenda sulla pianura
e le colline sin dove spazia l’occhio. Mura di pietra sorreggono
i vigneti e le pregiate Pietre di Langa accompagnano il nostro viaggio
dai bordi delle “rive” identificando questo territorio e la
geologia millenaria.
Vale la sosta sulla cima del “bricco”, dove a 360° l’occhio
spazia sull’immenso tesoro di vigneti, campi, boschi, e il vento
percuote anche un filo d’erba per 365 giorni l’anno! Le immagini
sono indescrivibili, stupende.
Salendo poche decine di metri si è sulla sommità e il gruppo
si incammina, ma davanti a questa visone scelgo di rimanere da sola, in
silenzio, per perdere i pensieri sull’immensità e la grandezza
della natura e penso all’uomo, uno strano essere che con una mano
crea e con l’altra distrugge... anche sé stesso...
di Alexander Màscàl
foto Matteo Saraggi
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