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IL
VIAGGIO GASTRONOMICO
A
cura di ASA - asa.web@asa.press.com
Lungo il Cammino Superga-Crea
“Una variante della via Francigena per il pellegrino
del III Millennio”
Da Canterbury a Roma, Gerusalemme e Santiago de Compostela
in due giorni!
Così si può definire questo viaggio... al tavolino che per
due giorni ha intrattenuto il pubblico e i giornalisti del Convegno “Lungo
il Cammino Superga-Crea. Una variante della Via Francigena per il pellegrino
del III Millennio”, che si è svolto in due tappe piemontesi:
la Basilica di Superga, a Torino, e il Santuario di Crea, in provincia
di Alessandria.
Lungo le antiche “Vie del sale, dell’olio, delle acciughe,
dei contrabbandieri e dei pellegrini”, non transitarono solo merce
di scambio come le preziose sete, o i cibi, ma anche la cultura, le tradizioni
di altri popoli, e lungo queste strade si posero le solide basi del Cristianesimo
come identità dell’Europa.
E’
attraverso questi sentieri, queste strade, questi valichi che transitarono
anche gli eserciti, ma la via di cui si è parlato è principalmente
quella della fede, dei pellegrini che partivano da terre lontane e percorrevano
un lungo viaggio per raggiungere i luoghi del Cristianesimo: La Via Francigena,
la grande arteria di comunicazione che unisce il Nord Europa ai grandi
complessi, simboli del Cristianesimo, un patrimonio materiale, fatto di
bellezze naturali, ma anche un patrimonio immateriale di cultura, tradizioni,
storia, religione, gastronomia, tutti argomenti trattati nei convegni
che si sono svolti alla Basilica di Superga (TO) e presso il Santuario
di Crea.
PRIMO INCONTRO: la Basilica di Superga.
Dopo
la presentazione del Capo Redattore della rivista “ALP”, Valter
Giuliano, hanno preso la parola numerosi oratori, tra cui padre Venanzio
Ramasso, Priore della Basilica di Superga; Fabrizio Bertolino, Presidente
del Parco della Collina Torinese; William Casoni, Assessore ai Parchi
e Aree Protette della Regione Piemonte; Luigi Marinetto, Assessore al
Turismo della Provincia di Asti; Marco Devecchi, Presidente dell’Osservatorio
del Paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano; Teresio Valsesia
del Club Alpino Italiano; Massimo Tedeschi, Presidente dell’Associazione
Europea Vie Francigene.
Non è mancato lo spazio gastronomico con alcune degustazioni di
prodotti del territorio perchè storia e religiosità viaggiano
affiancati al turismo paesaggistico e alla cultura del cibo.
Le “Vie
Francigene” da sempre sentiero di comunicazione europea verso i
luoghi di pellegrinaggio cristiano, oggi sono divenute anche le vie del
turismo, della cultura e della gastronomia.
Come spiega il Presidente dell’Associazione Europea: “La Via
Francigena è una strada d’unione tra le nazioni europee e
i luoghi di pellegrinaggio, ma è anche la via della cultura lungo
la quale si è costruita l’Europa dei popoli e per questo
nel 1994 è stata riconosciuta -Itinerario Culturale- dal Consiglio
d’Europa”.
Una strada...
lunga millenni, nata sotto i passi preistorici dell’uomo, e che
passo dopo passo divenuta sentiero e poi strada e infine grande via di
comunicazione.
La Via Francigena, la Rotta dei Fenici, la Via Carolingia, sono le tracce
dell’uomo che ovunque ha lasciato un’impronta della sua cultura,
delle tradizioni, della religiosità, del suo pensiero.
Ogni luogo ha una sua identità, racconta una storia attraverso
un viaggio nel Tempo, narra di culture diverse che si sono incontrate
amalgamandosi sino a divenire un tutt’uno, ma spesso diventa anche
storia, folclore e mistero, come quelli che spesso troviamo sul cammino
verso quei luoghi fantastici che incontriamo lungo la Via Francigena,
alla scoperta di bellezze paesaggistiche, cultura, religiosità,
gastronomia e misteri... dietro l’angolo di casa nostra, ma che
sono anche un Viaggio nel Tempo: un viaggio... dentro di noi alla ricerca
di sé stessi!
SECONDO INCONTRO: Santuario di Crea - Serralunga di Crea (Alessandria)
“Da
Superga a Crea”, offre un’immagine del Monferrato religioso,
conducendo il pellegrino del nostro secolo al secondo incontro del convegno
“Lungo il Cammino Superga-Crea. Una variante della Via Francigena
per il pellegrino del III Millennio”.
Siamo al Sacro Monte di Crea, a Serralunga di Crea in provincia di Alessandria,
uno dei luoghi Patrimonio dell’UNESCO.
A circa 500 metri di altezza il Parco Naturale del Sacro Monte di Crea
si estende per 47 ettari. Istituito dalla Regione Piemonte con lo scopo
di valorizzare le caratteristiche naturali, ambientali, paesaggistiche,
culturali e architettoniche, racchiude non solo una varietà di
piante e fiori di interesse botanico, ma anche lo stupendo Santuario e
il sentiero con le cappelle che conducono alla cima del colle dove sorge
la cappella detta “Il Paradiso”.
In questo stupendo luogo di pace, nel silenzio agreste, termina il secondo
incontro del convegno che ha visto numerosi illustri ospiti, tra cui Mons.
Francesco Mancinelli, Rettore del Santuario Madonna di Crea che ha sottolineato
la bellezza del paesaggio e l’importanza di questo sito UNESCO la
cui bellezza è caratterizzata dai vitigni monferrini.
Ad aprire l’incontro i sindaci dei tre comuni confinanti: Paolo
Lavagno di Ponzano Monferrato ha parlato dell’importanza di proteggere
il territorio e conservarlo in tutta la sua bellezza, aggiungendo che
questa “variante”, seppure strana, regala al visitatore uno
stupendo panorama, mentre il sindaco di Serralunga di Crea, Giancarlo
Berto, ha confermato quanto importante sia un territorio e quanto possa
dare al pellegrino del III Millennio.
Carola Triveri, sindaco di Odalengo Piccolo si è soffermata sullo
zio, pioniere del turismo e amante dell’astrologia, che si occupò
dei sentieri storici, ma la Triveri ricordando la passione dello zio parla
anche dell’Osservatorio Astronomico, sito nel comune e aperto al
pubblico.
Interessante l’intervento di Gianni Calvi, presidente del Parco
del Sacro Monte di Crea, e quello di Carlo Massa, Assessore ai Parchi
e Aree Protette della Provincia di Alessandria che ha spiegato il cammino
dei pellegrini da Canterbury a Roma, percorso a piedi per fede e ora riproposto
ai turisti.
Annibale Salsa, Past President Club Alpino Italiano spiega che il Club
è nato nel 1863, non come club sportivo, ma come punto culturale
e turistico, aggiungendo che esiste il percorso della ferrovia Asti-Casale
che andrebbe valorizzato come tragitto da percorrere in treno-turistico,
in quanto offre stupendi paesaggi segnati dall’uomo, fatti dall’uomo.
Corrado Bernardini del CAI ha narrato la storia del pellegrinaggio, attraverso
sentieri e strade, quelle che un tempo erano le vie dei briganti, ricordando
che il tratto più antico è la via della Cisa che da Parma
conduce a Lourdes, o nella Lunigiana per poi imbarcarsi per raggiungere
Roma o Compostela e Gerusalemme, aggiungendo che i sentieri e le vie necessitano
di manutenzione continua e che il percorso che accompagna il pellegrino
nei luoghi sacri deve avere anche delle strutture in cui essere ospitato.
Ugo Bertana del Centro Studi per la Promozione e la Comunicazione del
Territorio ha spiegato l’importanza di valorizzare il territorio.
Il territorio necessita di una identità, ma si è posto il
quesito “Quale identità diamo?” aggiungendo che analizziamo
questo problema le Langhe escono vincenti perché al Monferrato,
pur avendo splendidi panorami e gioielli architettonici, castelli e storia,
mancano le condizioni indispensabili per attirare il turista. Il Monferrato
vende trekking, ma poi il turista deve trovare anche il vino e i prodotti
del territorio. Il Monferrato ha una forte carica emozionale, il silenzio,
il bel paesaggio, la buona cucina, il percorso spirituale lungo il cammino
da Superga a Crea, ma tutto deve essere valorizzato e questo convegno
non deve rimanere solo una bella esperienza ma deve avere un proseguimento.
Anche l’intervento del prof. Valerio Di Battista ha sottolineato
che il paesaggio è una straordinaria risorsa, non inferiore a quello
più famoso della Toscana, ma poco conosciuto perché poco
pubblicizzato.
Per Antonio Bobba, Presidente della sezione CAI di Casale Monferrato,
il Monferrato non è solo terre da vino, ma anche escursionismo,
mentre per Francesco Martinetti il territorio è reso umano perché
c’è chi lo abita e il cammino è luogo di relazioni
e incontri e ha quindi augurato “Buon cammino a tutti!”.
Ugo Cavallera, Vicepresidente della Giunta Regionale ha dato l’appoggio
della Regione a progetti che valorizzano il territorio, spiegando il ruolo
della Regione e di come vengano selezionati e sponsorizzati gli eventi
secondo la qualità e non la quantità, aggiungendo che questo
convegno è un’iniziativa di grande importanza e quindi non
deve cadere nel vuoto.
E poiché si è parlato di abbinamento tra paesaggio, storia,
cultura e gastronomia non è mancato lo spazio enogastronomico con
la presentazione di “Mangia Munfrà” e le degustazioni
di prodotti locali.
Il dialogo sui pellegrini e i turisti del nostro secolo ha posto molti
interrogativi sulla necessità di promuovere il territorio attraverso
il paesaggio curato, senza quelle contaminazioni visive che lo imbruttiscono,
ordinato, percorribile senza difficoltà sia a piedi che in bici
o in auto, ma anche della necessità di offrire al turista non solo
le bellezze paesaggistiche e architettoniche, ma anche l’ospitalità
fatta di strutture per la sosta e la ristorazione: l’argomento “ospitalità”,
sotto tutti gli aspetti, necessita sempre di ulteriori approfondimenti,
qualunque sia il territorio, la Provincia o la Regione.
La Via Francigena come un baluardo in difesa della Cristianità
che è l’identità europea, e il viaggio verso i luoghi
del Cristianesimo, sono prima di tutto un viaggio dentro di noi per la
maggior comprensione dell’essere umano, questo è stato in
sintesi il messaggio iniziatico del cammino lungo la Via Francigena.
di Alexander
Màscàl
foto Matteo Saraggi
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