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IL
VIAGGIO GASTRONOMICO
A
cura di ASA - asa.web@asa.press.com
Ad Alghero in autunno tra paesaggi e buona tavola
Alghero
in autunno? Perché no? La stagione è ancora mite e raggiungere
la cittadina sarda è estremamente facile e poco dispendioso, grazie
ai voli low cost in partenza da Orio al Serio e anche da Brescia-Montichiari.
Alghero e i suoi dintorni sono in grado di soddisfare i più diversi
interessi. Le bellezze naturalistiche parlano da sole: lo sguardo spazia
sul golfo e sulla penisola di Capo Caccia, dove il Parco naturale di Porto
Conte è garanzia di salvaguardia ambientale.
Se dal porto si prende il largo in direzione di Bosa, le antiche mura
di Alghero si mostrano in tutta la loro imponenza, fiere custodi dell’antico
borgo. Si stagliano contro il cielo azzurro la cupola e il campanile della
cattedrale di Santa Maria, uno dei monumenti più significativi
della città. Santa Maria è stata per anni un laboratorio
di stili architettonici: dalle forme gotico-catalane a quelle rinascimentali,
sino alle forme neoclassiche della facciata, realizzata nel 1862. A pochi
passi dalla cattedrale, la piccola chiesa del Rosario oggi ospita uno
dei più importanti musei d’arte sacra della Sardegna.
Se decidete di fare l’escursione in barca a Capo Caccia, molto facilmente
sarete scortati da delfini. Proprio ai piedi di Capo Caccia si apre la
Grotta di Nettuno, una delle meraviglie geologiche del Mediterraneo, con
i suoi due chilometri di gallerie e laghetti. La grotta si raggiunge in
barca oppure via terra scendendo 656 gradini scavati nella roccia del
promontorio. Il viaggio nella più grande grotta naturale della
Sardegna è un sogno ad occhi aperti, un fantastico mondo sotterraneo
fatto di luci e silenzi.
La costa di Alghero è anche nota come “Riviera del corallo”,
l’oro rosso che qui viene lavorato da numerosi artigiani utilizzando
gli antichi strumenti, come il bulino e la lima. L’impoverimento
dei fondali ha aperto le porte al corallo giapponese, meno pregiato, ma
le migliori botteghe di Alghero continuano nel segno della tradizione:
i gioielli sono venduti con il certificato che garantisce l’uso
di corallo di prima scelta, quello dei mari di Alghero.
Tra mare e terra la cucina di Alghero ha saputo conservare nei secoli
i sapori, le abitudini della più antica e semplice cucina mediterranea,
dove il pesce ha maggiore importanza rispetto alla carne. Cucinato in
zuppa, al forno, in umido, alla griglia, porta sulla tavola i sapori veri
del Mediterraneo. Senza dimenticare la preziosità delle olive e
dell’olio prodotti in questa parte della Sardegna. Da provare la
pasta di olive spalmata sul pane carasau. Intensi e corposi ma mai pesanti
i vini che accompagnano la elegante e raffinata cucina di Alghero. La
vite è coltivata qui da millenni, sin dal tempo dei Fenici.
La Cantina
di Santa Maria La Palma, a pochi chilometri da Alghero, si posiziona ai
primissimi posti nel panorama della produzione vitivinicola dell’isola.
In 50 anni di attività (oggi i soci sono più di 300 e la
produzione complessiva è di 3,5 milioni di bottiglie) sono state
usate nel modo migliore le caratteristiche climatiche della zona in cui
si estendono i vigneti. «Il nostro prodotto maggiore è il
Vermentino di Sardegna Doc, che esportiamo al 70 per cento: la nostra
etichetta “Aragosta” è conosciuta ormai in quasi tutto
il mondo. Anche se siamo una cantina sociale – afferma l’enologo
Bruno Merella – siamo in grado di separare i tempi della vendemmia
e le uve di determinati vigneti, puntando quindi su una linea di cru che
ci sta dando grandi soddisfazioni. Parlo del Cannonau, anche Riserva,
e dell’autoctono Cagnulari, un rosso elegante e al tempo stesso
intenso, con sentori di liquirizia, eucalipto, alloro. Un mix che piace
molto».
Per sottolineare come l’enogastronomia possa fare da traino per
il turismo algherese anche in periodi di non balneazione, si è
svolto nei giorni scorsi un gemellaggio gastronomico tra il Carlos V Hotel
di Alghero e L’Iseolago Hotel di Iseo, due strutture che fanno parte
dell’associazione Ristoranti Regionali–Cucina Doc.
Le due località turistiche, collegate tra loro da un’ora
di volo low cost, sono state rappresentate da due strutture alberghiere
di categoria superiore, che condividono una particolare attenzione per
la cucina territoriale. Ottimo biglietto da visita dell’ospitalità
algherese, il Carlos V Hotel, che fa capo al general manager Domenico
Giorico, ha presentato un menù tipico algherese, preparato dallo
chef Giancarlo Onidi. Il giorno seguente, la proposta di piatti tipici
della tradizione iseana cucinati dallo chef bergamasco Luigi Giudici,
di Sarnico, in abbinamento ai vini di Franciacorta.
Nel corso della presentazione del convegno, nella sala congressi del Carlos
V Hotel, è stato sottolineato che la cucina italiana è tra
le più apprezzate eccellenze del made in Italy e che, se adeguatamente
promossa dagli enti preposti al turismo, può richiamare in periodi
di bassa stagione un turista “colto” che ricerca, anche attraverso
i sapori della tavola, le valenze culturali dei luoghi che sta visitando.
A ricordo del gemellaggio, uno scambio di doni tra i suoi protagonisti:
Franco Serio, past president del Rotary Club di Alghero, ha donato all’Iseolago
Hotel il volume edito dallo stesso club “Ritrovare Alghero”
di Enrico Valsecchi; Marinella Argentieri, coordinatrice dell’associazione
Ristoranti Regionali-Cucina DOC, che ha promosso l’incontro, ha
consegnato a Domenico Giorico, general manager del Carlos V Hotel, il
volume “ Verde Sebino” con la prefazione a cura di Tino Bino,
giornalista e amministratore delegato dell’Iseolago Hotel.
Roberto Vitali – www.italiaatavola.net
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