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LA
BORSA DELLA SPESA
A cura di
ENZA BETTELLI [asa.web@asa-press.com]
Il pesce capone
Con
questo nome, che però varia da regione a regione, ci si riferisce
a parecchie specie, ma solo alcune sono più diffuse e apprezzate
gastronomicamente. Tra questi il capone lira e il coccio, con carne delicata
e soda, bianca e relativamente priva di spine, mentre gallinella, ubriaco
e gurno sono meno pregiati ma ugualmente saporiti e adatti soprattutto
per umidi e zuppe. Tutti hanno il colore più o meno rosato, la
testa grossa con il muso sporgente, talvolta quasi a becco, le pinne pettorali
che si aprono a ventaglio di colore blu-viola, con raggi liberi simili
a dita.
SCELTA E CONSERVAZIONE
Come per tutti i pesci, i parametri per riconoscere quando il pesce capone
è fresco sono occhio convesso e limpido, lucido e con pupilla nera;
branchie umide e di colore dal rosso vivo al rosso porpora; lische ben
aderenti e pinne che non si staccano se tirate, carne soda ed elastica,
corpo rigido, profumo grato e tenue di mare, pelle di colore brillante.
In genere il pesce capone è più abbondante a fine primavera/inizio
estate perché si avvicina alle coste ed è facile preda dei
pescatori.
QUANTO COSTA
(Dati forniti da So.Ge.Mi. SpA, Ente Gestore dei Mercati Agroalimentari
all’Ingrosso di Milano - www.mercatimilano.it)
Il pesce capone è reperibile sia di provenienza nazionale sia d’importazione.
Il prezzo al Mercato in questi giorni è di euro 13,50 – 18,00
per il prodotto nostrano e di euro 5,00 – 7,50 per quello estero.
Il Mercato Ittico all’Ingrosso di Milano, via Cesare Lombroso 53,
ogni sabato mattina è aperto al pubblico dalle ore 9.30 alle 11.30.
Però non tutti i grossisti sono interessati alla vendita al pubblico
e alcuni stand possono essere chiusi.
IN CUCINA
Il pesce capone è molto adatto per le cotture in umido e nelle
zuppe, soprattutto gli esemplari più grossi (in particolare lira
e coccio) che hanno carne molto saporita ma piuttosto asciutta. Si aggiungono
tagliati a pezzi, testa compresa che rappresenta circa il 40% del peso
totale del pesce e dà ancora più gusto alla preparazione.
La testa va tolta a fine cottura, recuperando però le saporite
parti commestibili. Per eliminare le eventuali lische rimaste nel fondo
di cottura di zuppe e umidi conviene filtrarlo o passarlo al setaccio,
dopo aver tolto i pesci. Prima di servire adagiate i pesci sfilettati
nell’intingolo e scaldate a fuoco dolce.
Gli esemplari di media e piccola pezzatura si cucinano interi, arrosto
o lessati, ma si possono anche sfilettare e friggere.
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