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LA
BORSA DELLA SPESA
A cura di
ENZA BETTELLI [asa.web@asa-press.com]
IL CALAMARO
Questo mollusco ha corpo
snello e a punta, con 8 tentacoli e 2 braccia assai sottili e lunghe,
e alla sommità due pinne allungate che lo distinguono dal meno
pregiato totano le cui pinne sono più piccole e a punta e con tentacoli
più grossi. Il calamaro è assai apprezzato per le sue carni
tenere e delicate, ancora più pregiate quando è molto piccolo
(calamaretto). Viene pescato in tutti i mari del mondo, vicino alle coste
e sui fondali fangosi, quindi è disponibile fresco tutto l’anno
con provenienze diverse pur se gli esemplari pescati in autunno e inverno
sono migliori
ACQUISTO E CONSERVAZIONE
Se davvero fresco ha odore grato, carne soda e di colore chiaro e madreperlaceo,
umida ma non bagnata, tentacoli integri e sodi che non si spezzano tirandoli.
Il sacchetto con l’inchiostro rivela l’effettiva freschezza
del calamaro perché ha colore metallico e consistenza oleosa negli
esemplari appena pescati mentre è opaco e grumoso se sono decongelati.
E di norma più deperibile degli altri cefalopodi e tanto più
è piccolo tanto più è deperibile. Si conserva quindi
in frigorifero da circa 24 ore fino a 2 giorni se si tratta di esemplari
di grandi dimensioni. Si conserva bene anche nel congelatore, pulito e
pronto per la cottura, fino a circa 3 mesi.
QUANTO COSTA
(Dati forniti da So.Ge.Mi. SpA, Ente Gestore dei Mercati Agroalimentari
all’Ingrosso di Milano - www.mercatimilano.it)
Sul Mercato all’Ingrosso di Milano i calamari di provenienza nazionale
sono i più apprezzati e hanno prezzo superiore rispetto quelli
importati.
Calamari (Loligo vulgaris) grandi, provenienza
Mediterraneo
- nazionali euro 14,60 – 19 al kg
- estero euro 6 – 8 al kg
Calamaretti (Alloteuthis media) piccoli,
nazionali euro 15 -25 al kg
I soli ciuffi di calamari, che sono prevalentemente
di provenienza estera, costano euro 4,50 – 6,40 al kgIl Mercato
Ittico all’Ingrosso di Milano, via Cesare Lombroso 53, ogni sabato
mattina è aperto al pubblico dalle ore 9.30 alle 11.30. Però
non tutti i grossisti sono interessati alla vendita al pubblico e alcuni
stand possono essere chiusi.
IN CUCINA
Bisogna eliminare il calamo, cioè quella specie di penna trasparente
presente nella sacca, il sacchetto dell’inchiostro e quello con
la sostanza gialla, quindi il becco che è tra i tentacoli e gli
occhi. Per fare questa operazione bisogna separare i ciuffi dalla testa,
ma nel caso di calamaretti molto piccoli si cerca di lasciarli interi
scartando solo calamo e becco.
Si spellano, eventualmente, solo gli esemplari più grossi che vanno
inoltre tagliati prima della cottura, a meno che non si farciscano; in
tal caso al ripieno si aggiungono anche i tentacoli e le pinne, ben tritati.
Prima della cottura i calamari vanno lavati sotto l’acqua corrente
e lasciati asciugare molto bene e, se sono da friggere, si asciugano con
carta da cucina.
La scelta del metodo di cottura va fatta tenendo conto della dimensione
del calamaro. Quelli di media pezzatura sono i più versatili, adatti
per umidi, fritture, insalate e da farcire. Quelli molto piccoli sono
perfetti per insalate e frittura. Il tempo di cottura deve comunque essere
piuttosto breve o i calamari diventano gommosi. Per i calamaretti piccoli
in frittura bastano 3-5 minuti mentre per quelli medi ripieni circa 40
minuti e quelli grandi tagliati circa 30-35 minuti.
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di La Borsa della Spesa
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