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LA
BORSA DELLA SPESA
A cura di ENZA BETTELLI [ asa.web@asa-press.com
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La fava
La fava è
un legume consumato fin dai tempi più antichi ed era talmente comune
che in Grecia i suoi semi venivano addirittura utilizzati come elementi
di voto. Infatti la varietà più diffusa è quella
a baccello verde, ma ne esistono altre con baccello più chiaro
tendente al giallo o al bianco e a semi chiari o scuri. La sua popolarità
era dovuta anche alla sua conservabilità e al suo potere nutriente,
derivato dalle proteine che contiene, ed è diminuita solo con l’arrivo
in Europa del fagiolo, introdotto dal Nuovo Mondo, e anche perché
in alcuni soggetti predisposti geneticamente la fava può provocare
delle allergie anche gravi.
ACQUISTO E CONSERVAZIONE
Le fave fresche e di qualità hanno il baccello di forma regolare
e di colore brillante e lucido, privo di macchie, croccante e che si spezza
con un colpo secco. Anche i semi debbono avere una dimensione regolare
e il più possibile uniforme e la pellicina verde: più tende
al giallo maggiore è la probabilità che le fave siano molto
mature e quindi piuttosto consistenti.
Le fave andrebbero consumate al più presto dopo l’acquisto
poiché il tempo e la permanenza in frigorifero fanno indurire i
semi ma potete conservarle fino a 2-3 giorni in frigorifero, nello scomparto
meno freddo e chiuse nel sacchetto per gli ortaggi.
Al momento dell’acquisto tenete presente che lo scarto è
di circa il 70%, quindi piuttosto elevato. Calcolate 1-1,5 kg circa di
fave da sgusciare per un contorno per 4 persone, ma questa quantità
va aumentata se i baccelli hanno semi irregolari o poco sviluppati.
QUANTO COSTA
(Dati forniti da So.Ge.Mi. SpA, Ente Gestore dei Mercati Agroalimentari
all’Ingrosso di Milano - www.mercatimilano.it)
Nel 2008 in Mercato si sono commercializzate 12.185 quintali di fave fresche,
di cui circa il 10% di provenienza estera (Spagna e in piccolissima quantità
dal Marocco).
Le Regioni italiane più significative per l'approvvigionamento
delle fave sono state la Puglia (4.600 quintali), la Campania (2.600),
le Marche (2.000 quintali), la Basilicata (600) e a seguire le altre zone
di produzione.
Il prezzo all’ingrosso per le fave in casse di provenienza nazionale
va da 1,50 a 1,70 euro al Kg, ma in mercato si trovano anche fave di seconda
categoria (con piccoli difetti sulla buccia) che spuntano un prezzo all'ingrosso
tra i 0,80 e 1,10 euro al Kg.
L’ingresso al Mercato all’Ingrosso di Milano in via Lombroso
54 è consentito al pubblico ogni sabato dalle ore 9.00 alle 12.00
per acquisti per un quantitativo minimo di una cassetta.
IN CUCINA
E’meglio sgusciare le fave solo al momento di cucinarle poiché
il contatto con l’aria e la permanenza in frigorifero fanno indurire
i semi. Se i semi sono grossi eliminate anche la pellicina incidendola
dal lato del picciolo e strizzando poi il seme all’altra estremità
perché sgusci fuori. Per facilitare l’operazione sbollentatele
per un paio di minuti in acqua non salata oppure lasciatele a bagno nell’acqua
fredda 12-24 ore, cambiando spesso l’acqua di ammollo.
Le fave si salano solo verso fine cottura mentre quelle piccole e tenerissime,
private comunque preferibilmente della pellicina, sono ottime crude condite
con olio extravergine, sale e pepe e accompagnate da salame o da pecorino
a scaglie e foglie di menta.
Per ridurle in puré il passaverdura è più indicato
del frullatore che, estraendo l’amido che contengono, le renderebbe
collose.
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