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LA
BORSA DELLA SPESA
A cura di ENZA BETTELLI [ asa.web@asa-press.com
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Il kiwi
Questo frutto originario
della Cina si chiama come un piccolo volatile (apteryx, senza coda, di
cui ricorda l’aspetto) e benché questo nome sia coperto da
brevetto il frutto è universalmente noto come kiwi anche se bisognerebbe
chiamarlo con il termine scientifico actinidia che ormai solo gli addetti
ai lavori utilizzano. Il frutto (e il volatile) è molto diffuso
in Nuova Zelanda ed è proprio in questo Paese che la sua coltivazione
è stata migliorata e intensificata. Il kiwi è ora reperibile
tutto l’anno, di importazione o di produzione nazionale a seconda
della stagione, disponibile in due varietà. Quella verde è
la più diffusa, con frutto più o meno tondeggiante e di
dimensioni diverse che non influiscono sulla qualità. La varietà
gold è invece il risultato di recenti studi e incroci e ha polpa
delicata e profumata, con un gusto che ricorda un mix di altri frutti
come mango, banana, melone e limone.
ACQUISTO E CONSERVAZIONE
I frutti devono essere sodi ma allo stesso tempo leggermente cedevoli
al tatto, indice di una giusta maturazione, e privi di ammaccature e macchie.
I frutti maturi si conservano senza problemi per circa 4-5 giorni a temperatura
ambiente e fino a una settimana in frigorifero, nello scomparto degli
ortaggi. Quelli acerbi, invece, si possono tenere fino a un mese a temperatura
ambiente, ma se volete farli maturare più in fretta chiudeteli
in un sacchetto di carta con una mela o una banana, controllando sovente
il grado di maturazione raggiunta.
QUANTO COSTA
Dati forniti dalla So.Ge.Mi. SpA, Ente Gestore dei Mercati Agroalimentari
all’Ingrosso di Milano - www.mercatimilano.it.
Nel corso del 2008 nel Mercato Ortofrutticolo all'ingrosso di Milano sono
stati commercializzati 63.080 quintali di actinidia. Di questi 17.000
sono di provenienza estera: Nuova Zelanda (10.000), Cile (6.000) e, in
quantità marginali, Francia e Grecia. Dall'Italia i quantitativi
maggiori sono arrivati dall'Emilia Romagna (16.000 quintali), seguita
dal Veneto con 11.000 quintali e poi, in ordine decrescente: Piemonte,
Lazio, Calabria e Campania.
I frutti hanno una pezzatura che va da circa 100 g a 130 g con un prezzo,
legato alla loro dimensione, che oscilla da euro 0,95 a 1.50 al kg.
L’ingresso al Mercato all’Ingrosso di Milano in via Lombroso
54 è consentito al pubblico ogni sabato dalle ore 9.00 alle 12.00
per acquisti per un quantitativo minimo di una cassetta.
IN CUCINA
Il kiwi va sbucciato ancora intero e poi affettato. Si può anche
tagliare a metà in senso longitudinale e mangiarlo con il cucchiaino.
La sua polpa è molto versatile e si può utilizzare sia per
i dolci sia per piatti salati. Infatti si sposa bene con yogurt e con
formaggio morbido (ricotta, crescenza, tomino) ed è perfetta nelle
insalate miste, carne, pollame e pesce; davvero eccellente con il prosciutto
crudo, in alternativa al melone, e con quello cotto e quello di Praga.
Il kiwi contiene degli enzimi che lo rendono particolarmente utile quando
si cuoce la carne; infatti basta lasciare riposare la bistecca e l’arrosto
ricoperti di fettine di kiwi per almeno un’oretta perché
la carne diventi più morbida e saporita. Questo enzima fa inoltre
cagliare il latte e impedisce alla gelatina di rassodare. Nella preparazione
di bavarese e aspic bisogna quindi cuocere per qualche istante il kiwi
prima di mescolarlo alla gelatina e agli altri ingredienti, ma solo per
il tempo necessario perché la polpa diventi calda e morbida.
L’enzima lavora anche quando si aggiunge il kiwi alle macedonie
ed è quindi meglio mescolarlo all’altra frutta all’ultimo
momento per evitare che la ammorbidisca in modo eccessivo.
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