LA
BORSA DELLA SPESA
A cura di
ENZA BETTELLI [asa.web@asa-press.com]
IL TOPINAMBOUR
Si
pronuncia topinambò ed è probabilmente di origine sudamericana.
Si tratta di un tubero, la parte commestibile, che cresce anche spontaneo
nei terreni umidi, mentre la parte erbacea della pianta è contraddistinta
da un bel fiore giallo che ricorda un piccolo girasole. Un tempo era molto
diffuso, quanto oggi la patata dalla quale è stato praticamente
sostituito. Tuttavia, è ancora apprezzato per il suo gusto delicato
che ricorda quello del carciofo e la sua polpa bianca e carnosa è
priva di glutine e molto indicata per anziani e convalescenti. Dalla polpa
si ricava inoltre una farina che si può utilizzare in abbinamento
a quella di grano.
ACQUISTO E CONSERVAZIONE
La forma del topinambour può essere molto varia e normalmente piuttosto
bitorzoluta. I tuberi devono essere sodi, con buccia marroncino violacea,
senza ammaccature o lesioni, con il leggero odore caratteristico. I migliori
sono quelli allungati, a forma di fuso, rosati e lisci, con la buccia
che va dal colore rosa-violaceo al giallastro.
I tuberi si conservano in frigorifero per qualche giorno, meglio se chiusi
nel sacchetto per ortaggi perché non avvizziscano.
QUANTO COSTA
(Dati forniti da So.Ge.Mi. SpA, Ente Gestore dei Mercati Agroalimentari
all’Ingrosso di Milano - www.mercatimilano.it).
L’ingresso al Mercato all’Ingrosso di Milano in via Lombroso
54 è consentito al pubblico ogni sabato dalle ore 9.00 alle 12.00
per acquisti per un quantitativo minimo di una cassetta.
Il topinambur presente nel Mercato di Milano
ha varie provenienze. Nel 2013 se ne sono commercializzati 260 quintali
pressoché tutti del Veneto (salvo piccoli quantitativi dal Piemonte).
Attualmente vengono venduti all'ingrosso tra 1,80 e 2.00 euro al kg.
IN CUCINA
L’ideale sarebbe non pelare i topinambour e, dopo averli spazzolati
sotto l’acqua corrente, affettarli sottili e condirli in insalata.
La polpa si ossida rapidamente ed è quindi consigliabile spruzzarla
subito con succo di limone perché si mantenga chiara.
Se preferite pelarli, dopo averli lavati per evitare che il terriccio
si depositi sulla polpa, raschiateli con il coltello o pelateli con il
pelapatate.
Le cotture sono quelle indicate per le patate, ma meglio evitare la lessatura
perché i tuberi perdono buona parte del loro sapore. Sono ottimi
fritti, saltati in padella o ridotti in purè da condire con burro
e formaggio.
>
 Vai
all'indice di La Borsa della Spesa
|