LA BORSA DELLA SPESA

A cura di ENZA BETTELLI [asa.web@asa-press.com]


Il fico d’India

E’ il frutto (chiamato anche ficodindia) di una pianta della famiglia delle cactacee, originaria del Messico e arrivata in Europa dopo la scoperta delle Americhe, trovando terreno adatto nelle nostre regioni meridionali, soprattutto in Sicilia. Per la peculiarità e la qualità di alcune varietà, il fico d’India ha inoltre raggiunto importanti riconoscimenti, come il fico d’india di San Cono e quello dell’Etna che sono DOP e quelli della valle del Belice e della Valle del Torto che sono iscritti nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali italiani (PAT)
Il frutto ha un aspetto e una consistenza particolari e viene raccolto con uno strumento apposito, molto semplice ma efficace, che è chiamato coppo costituito da una specie di lattina fissata in cima a una lunga asta. La lattina viene appoggiata sul fico d’India, in modo da farvelo entrare completamente, quindi si ruota l’asta staccando il frutto che rimane nella lattina.
Il fico d’India ha un alto contenuto di sali minerali e di vitamina C e viene utilizzato sia fresco sia per la preparazione di dolci, conserve, sciroppi e liquori. Non va però consumato in quantità eccessive poiché i semini di cui è ricca la polpa potrebbero creare problemi intestinali.

SCELTA E CONSERVAZIONE
Il fico d’India deve avere polpa cedevole al tatto, ma pelle liscia, ben aderente alla polpa, senza macchie e ammaccature. Il colore della pelle non è indicativo della qualità ma della varietà, e può quindi essere gialla, verde, arancio e viola.
E’ un frutto piuttosto resistente e si conserva anche a temperatura ambiente per qualche giorno, purché non sia eccessivamente calda e umida. In alternativa si conserva in frigorifero, nello scomparto degli ortaggi fino a circa una settimana. Qualunque sia il tipo di conservazione, è bene tenerlo separato perché non passi le sue spine molto sottili e fastidiose agli altri alimenti, anche se ormai il fico d’India viene posto in commercio dopo essere stato accuratamente lavato appunto per eliminare le spine.

QUANTO COSTA
Dati forniti dalla So.Ge.Mi. SpA, Ente Gestore dei Mercati Agroalimentari all’Ingrosso di Milano - www.mercatimilano.it. L’ingresso al Mercato all’Ingrosso di Milano in via Lombroso 54 è consentito al pubblico ogni sabato dalle ore 9.00 alle 12.00 per acquisti per un quantitativo minimo di una cassetta.


Nel 2012 in Mercato ne sono stati commercializzati oltre 15 mila quintali (tutti dalla Sicilia, salvo quantità del tutto marginali dalle Puglie).
Attualmente i prezzi all'ingrosso rilevati nel Mercato Ortofrutticolo all'ingrosso di Milano variano da 1,00 euro a 2,20 euro al kg a seconda della pezzatura dei frutti (piccola, media e grossa).

IN CUCINA
Malgrado sia già stato pulito dal venditore, meglio maneggiare il fico d’India con i guanti da cucina per evitare che eventuali spine si conficchino nelle mani. Per scartare la pelle, tagliare il frutto alle due estremità, poi inciderlo nella lunghezza, sollevare la pellicina con la punta del coltello e scartarla. I frutti si mangiano al naturale, meglio se freddi di frigorifero. In alternativa, tagliare la polpa a fettine, cospargerla con zucchero e lasciarla riposare per circa un’ora prima di servire.

 


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