DAL MONDO DEL VINO E DELLA VITE

A cura di Roberto Rabachino
[rabachino@asa-press.com]


Fenomeno Amarone della Valpolicella

Che non si tratti solo di un fenomeno italiano lo dimostra l’interesse dei giornalisti stranieri nella presentazione dell’annata 2009, una cinquantina, provenienti da tutti i continenti in rappresentanza delle più prestigiose testate internazionali, ma anche il sondaggio realizzato da Veronafiere per il Consorzio Valpolicella su circa 500 tra buyer, addetti di wine store e horeca provenienti da 116 paesi presenti all’edizione 2012 di Vinitaly.

Secondo i risultati, presentati ad Anteprima Amarone dal direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani, l’Amarone è conosciuto abbastanza/molto bene nel proprio Paese di provenienza dal 68% degli intervistati, contro il 28,5% che ha risposto poco/non molto. Il 53,3% di chi ha risposto ha indicato i piccoli negozi come canale privilegiato di vendita; segue con il 34,9% internet, un dato che sembra privilegiare il rapporto diretto tra chi compra e produttori o siti specializzati capaci di veicolare meglio le caratteristiche di questo vino adatto al consumatore evoluto. L’indagine, con possibilità di risposta multipla, conferma anche che i consumatori considerano l’Amarone della Valpolicella un vino per le occasioni speciali (79,6%) o da ordinare al ristorante (35,4%) o nei wine bar e wine shop (17,5%).

L’Amarone della Valpolicella, sempre nel sondaggio, ritorna frequentemente anche tra i grandi vini rossi che gli operatori vorrebbero trovare a Vinitaly. In particolare, il blocco Amarone, Barolo, Brunello rappresenta il 34% del totale dei vini citati; l’Amarone da solo il 12%. A questa percentuale si può aggiungere un altro 20% sul totale dei vini segnalati rappresentato da Valpolicella e Ripasso della Valpolicella.
Fonte Consorzio di Tutela





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