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DAL
MONDO DEL VINO E DELLA VITE
A cura di Roberto
Rabachino [rabachino@asa-press.com]
Truffa del vino alla spina, sequestri e indagati
Otto persone indagate, e trenta mila
litri di vino sequestrati in tutta Italia: enoteche e punti vendita li
spacciavano per Doc e Docg, quando erano generici vini sfusi serviti alla
spina, in barba alle norme dei disciplinari dei vini di qualità
come il Prosecco Doc e Docg che vietano questa modalità di somministrazione.
L’operazione, di cui ha dato notizia Gianluca Fregolent (direttore
Icqrf Ufficio Repressione Frodi di Susegana), è scattata in questi
giorni in oltre 90 punti vendita, e oltre all’Icqrf vi hanno
preso parte i carabinieri dei Nuclei Antifrodi (Nac) del Ministero delle
politiche agricole, alimentari e forestali. Denominata “In vino
varietas”, è stata coordinata dal sostituto procuratore
della Procura della Repubblica di Roma, Maria Bice Barborini. Prosecco,
nelle sue declinazioni Doc, Conegliano Valdobbiadene Docg, Montello e
Colli Asolani Docg, ma non solo.
Nella rete degli ispettori sono finite anche altre varietà tra
cui Cabernet Sauvignon e Pinot Nero, per le quali, ad esempio, la frode
consisteva nel contrassegnare il prodotto servito con sigle quali “Cab
Sau” e “Pi Ne” evocative del nome originale, ma che
nascondevano generici vini sfusi, bianchi e rossi, serviti alla spina
e in caraffa. Episodi molto simili a quelli registrati in Inghilterra
un mese fa, dove lo scandalo del “Prosecco on tap” attirò
l’attenzione dei media internazionali. L’esito dell’indagine
mostra che la cattiva abitudine dei vini Doc e Docg serviti alla
spina era invece ben più “casalinga”, e si perpetrava
da diverso tempo.
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