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DAL
MONDO DEL VINO E DELLA VITE
A cura di Roberto
Rabachino [rabachino@asa-press.com]
Angelo Gaja: la sua puntuale analisi sui consumi e sul mercato
Sul calo inarrestabile del consumo di vino in Italia si sprecano le analisi;
mai che si dica della confusione che prospera rigogliosa ed allontana
i giovani consumatori . La funzione alimentare del vino si va via via
esaurendo in favore di quella edonistica: più che di pancia si
beve di testa. Così crescono le nicchie di consumatori che vogliono
il vino naturale, biologico, biodinamico, sostenibile, libero, pulito,
giusto, … e dei produttori che ne assecondano la richiesta; e si
invocano nuovi controlli e certificazioni. Ben vengano, purché
non si faccia ricorso a denaro pubblico. Il codice del vino disciplina
le pratiche consentite per fabbricarlo e permette di tutto e di più:
basterebbe stilare un elenco delle pratiche più invasive, ed obbligare
il produttore che le adotta ad indicarle sulla contro-etichetta.
Il vino, a causa della doverosa azione di prevenzione dell’abuso,
finisce sciaguratamente accomunato e confuso con i superalcolici e le
bevande dissetanti addizionate di alcol, nonostante storia, cultura e
valori profondamente diversi. Le guide dei vini sono in Italia in numero
quintuplo rispetto alla Francia. Copiose anche le classifiche dei cento
migliori vini italiani, inevitabilmente le une diverse dalle altre. Di
premi giornalistici, istituiti a beneficio di chi scrive di vino, ce ne
sono in Italia di più che in tutti gli altri Paesi europei messi
assieme. Si continua a fare promozione turistica trascinando il vino in
piazza, quando la mescita delle bevande alcoliche dovrebbe essere autorizzata
solamente nei locali dotati di licenza. Mai che un produttore di grandi
volumi, uso a dirigere la propria azienda, rifiuti la veste di vignaiolo
nonostante il vocabolario di lingua italiana definisca tale figura: “chi
coltiva (manualmente) la vigna”. Si trascinano stancamente le polemiche
animate sia dai produttori che dai numerosi consiglieri esterni, sul modo
di intendere il vino, produrlo, venderlo.
Per contrastare il calo del consumo occorre diradare la confusione e per
farlo servono rispetto e coraggio.
Angelo Gaja
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