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DAL
MONDO DEL VINO E DELLA VITE
A cura di Roberto
Rabachino [rabachino@asa-press.com]
Mafia: un vigneto nel feudo confiscato al boss Greco
Un vigneto sperimentale nel feudo confiscato alla mafia. Sarà gestito
da tre cooperative di produzione che impianteranno oltre 20 mila viti
a Verbumcaudo, nelle Madonie, tra Polizzi Genorosa (Palermo) e Vallelunga
Pratameno (Caltanissetta).
Per la consegna è stato scelto un giorno simbolico, nel quale si
ricorda l'uccisione 66 anni fa a Corleone del sindacalista Placido Rizzotto.
A lui è intestato il lotto di 6 ettari sui 150 di cui si compone
il feudo, affidato ai giovani delle cooperative.
Alla consegna sono intervenuti Sonia Alfano, presidente della commissione
contro il crimine organizzato del parlamento europeo, il senatore Beppe
Lumia componente dell'Antimafia nazionale, una larga rappresentanza dei
18 sindaci del comprensorio. Per l'iniziativa, promossa dalla Regione
siciliana e dal forte valore simbolico, è stato scelto uno slogan
evocativo: "Germogli di speranza". Si richiama alle vocazioni
agricole delle Madonie e propone un modello di sviluppo rivolto soprattutto
ai giovani. L’ assegnazione del lotto fa parte di un progetto più
ampio che l'assessore regionale all'agricoltura, Dario Cartabellotta,
ha poi presentato in un incontro in una sala cinematografica di Polizzi
Generosa: "Questo progetto - ha detto- valorizzerà il patrimonio
agricolo siciliano e avrà anche una finalità didattica e
di ricerca". "Lo Stato sta rispettando i propri impegni",
ha sottolineato Lucio Guarino, direttore del consorzio sviluppo e legalità
dello Jato, che ha ringraziato l'ex direttore dell'Agenzia per i beni
confiscati alla mafia, il prefetto Giuseppe Caruso, che si è a
lungo battuto per raggiungere questo obiettivo. L'assegnazione del vigneto
alle cooperative "Pio La Torre", "Placido Rizzotto"
e "Lavoro e non solo" è l'epilogo di una lunga battaglia
cominciata sin dal 1987 quando il feudo, su impulso del giudice Giovanni
Falcone, venne prima sequestrato e poi confiscato al boss Michele Greco,
il "papa" della mafia. Uno dei protagonisti più esposti
della mobilitazione di movimenti e associazioni antimafia è stato
Vincenzo Liarda, sindacalista della Cgil, che alla cerimonia di consegna
era a fianco dei giovani delle tre coop. Per il suo prolungato impegno
sulla gestione del feudo Liarda ha subito numerose minacce, intimidazioni
e attentati. "Oggi - ha detto - non posso trattenere tutta la mia
emozione ma anche la soddisfazione di restituire alla produzione e alla
legalità un bene che creerà posti di lavoro". Una quota
del feudo era stato già assegnato alle tre cooperative per la produzione
di cereali. Nell'ultimo anno sono state prodotte 175 tonnellate di grano
in 70 ettari. In altri 70 ettari sono state prodotte 70 tonnellate di
ceci. L'obiettivo, è stato spiegato, è quello di creare
nell'ex feudo della mafia un modello di produzione e lavoro recuperando
le varietà autoctone del territorio in collegamento con la ricerca
e la sperimentazione.
Per Sonia Alfano questo modello si appresta a diventare un riferimento
anche per l'Europa. "E questo - ha aggiunto - accade grazie alla
legislazione italiana sulla confisca e sulla gestione dei beni confiscati
alla quale l'Europa dovrà adeguarsi". A Polizzi, dopo la consegna
simbolica del vigneto, è stato poi firmato un protocollo tra i
sindaci del comprensorio per la gestione di tutto il feudo confiscato.
"Questo - ha detto il prefetto Francesca Cannizzo rivolgendosi ai
giovani delle scuole - è solo l'inizio di un cammino. Non ci sono
alternative. Con la mafia non si potranno mai fare affari buoni"
(fonte ANSA)
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