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DAL
MONDO DEL VINO E DELLA VITE
A cura di Roberto
Rabachino [rabachino@asa-press.com]
La Francia ricorre allo zuccheraggio, servono regole uguali per
tutti!
Mentre
in Italia quest’anno i produttori di vino non potranno beneficiare
degli aiuti per l’utilizzo dei mosti concentrati e rettificati,
la Francia ha autorizzato l’arricchimento tramite zuccheraggio a
secco in un'ampia zona del Sud del Paese (dipartimenti di Aix-en-Provence,
Nimes, Montpellier, Toulouse, Agen, Pau, Bordeaux e Bastia). Queste zone,
che come tutta l’Italia rientrano nella zona viticola C, normalmente
dovrebbero utilizzare i mosti concentrati e rettificati per l’aumento
della gradazione alcolica.
Si ripropone così il tema delle regole che i produttori di vini
europei devono rispettare e che purtroppo non sono uguali per tutti. Infatti,
seppure il provvedimento francese – autorizzato in via eccezionale
– prevede che l’impiego del saccarosio utilizzato per gli
arricchimenti sia soggetto a una tassa di 13 centesimi di euro/kg, di
fatto questa disposizione determina una sostanziale disparità tra
le produzioni di quei dipartimenti rispetto ai vini italiani e di tutto
il resto del Mediterraneo.
Infatti, la deroga francese non è prevista in nessun altro Stato
della zona viticola C (come ad esempio, Spagna, Portogallo e Grecia) e
l'aumento di 1 grado della gradazione alcolica naturale con saccarosio
costa circa il 75% in meno rispetto a quello ottenuto con i mosti concentrati.
Questa situazione danneggia inevitabilmente i vini italiani sui mercati
internazionali con l’aggravante che il consumatore è del
tutto inconsapevole dell’intera operazione: non esiste alcun obbligo
di etichettatura della pratica dello zuccheraggio non solo per i vini
del Nord Europa dove l’aggiunta di zucchero è definita “tradizionale”,
ma adesso anche per quelli del sud della Francia dove l’aggiunta
di zucchero è “eccezionale”, vini questi ultimi che
sono in diretta competizione con i vini italiani.
Tra l’altro il provvedimento francese non sembra coerente con l’andamento
climatico della campagna vitivinicola 2012, che anche in quei dipartimenti
d’Oltralpe è stato caratterizzato dalla “canicule”,
così come nel nostro Paese. Inoltre, anche le stime produttive
francesi che prevedono una forte riduzione dei quantitativi (produzione
stimata di 43 milioni di ettolitri con una riduzione del 15% rispetto
allo scorso anno), farebbero attendere una maggiore gradazione zuccherina
naturale delle uve.
Questa disparità di trattamento rilancia la necessità che,
in sede di negoziati Ue, il nostro Paese sostenga la proposta di rendere
obbligatoria l’indicazione in etichetta della eventuale aggiunta
di saccarosio nei vini.
(fonte Coldiretti)
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