DAL MONDO DEL VINO E DELLA VITE

A cura di Roberto Rabachino
[rabachino@asa-press.com]


Il vino italiano in un Atlante

Due volumi compongono un’opera complessa che non si limita solo ad elencare i vini italiani. L’Atlante dei territori del vino italiano - promosso dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con la collaborazione di Enoteca Italiana - descrive l’offerta enologica nazionale come il risultato delle tradizioni produttive proprie di ogni macroarea, dove le peculiari condizioni ambientali hanno contribuito a selezionare scelte varietali, tecniche e organizzative, che nel tempo hanno anche plasmato il paesaggio e la cultura locale.

Uno strumento importante per il settore vitivinicolo italiano, sia al livello tecnico scientifico ma anche a livello commerciale, per il sostegno di un prodotto fondamentale per l’economia italiana: il vino. L’opera, documentando la ricca diversità dei territori vitivinicoli italiani e dei vini, dimostra che il ruolo di primo piano assunto dall’Italia in un mercato del vino sempre più globalizzato, ma anche sempre più attento ai vini di pregio, trova le sue ragioni nel fatto che i produttori italiani hanno potuto operare in una molteplicità di contesti, dove il talento imprenditoriale e la competenza tecnica hanno interpretato in modo esemplare un gran numero di potenzialità enologiche diverse tra loro.

L’Atlante, dunque, vuole essere una testimonianza della complessa identità e del valore dei territori del vino italiano, e ha l’ambizione di diventare un punto di riferimento per i produttori, gli studiosi e le Amministrazioni, oltre che per tutti gli appassionati del vino.
 
I due volumi rappresentano uno strumento utile ai produttori perché consentono di comprendere meglio le caratteristiche del proprio ambiente agronomico, anche grazie alla esplicitazione delle differenze rispetto agli altri territori, offrendo quindi una base conoscitiva per perfezionare ulteriormente i propri vini.

L’Atlante poi è anche uno strumento utile ai ricercatori e alle Amministrazioni, in quanto ,una più sistematica conoscenza del sistema produttivo del vino italiano è certamente la base necessaria per la programmazione di attività di ricerca che colga le esigenze specifiche del settore.

Infine, soddisfa la curiosità dei consumatori di vino che oggi sono sempre più preparati e interessati alle origini del prodotto e che al tempo stesso sono sempre più alla ricerca di vini che siano l’autentica espressione di un’area. In questa prospettiva, l’opera contribuisce all’affermazione di un’immagine della produzione vinicola italiana che assume spessore e valore proprio dalla ricchezza di prodotti, il cui individuale pregio e originalità è il frutto di una molteplicità di ambienti, vitigni, paesaggi, tradizioni produttive e sedimentazioni culturali. (fonte La Stampa)





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