DAL MONDO DEL VINO E DELLA VITE

A cura di Roberto Rabachino
[rabachino@asa-press.com]


Andamento export vino nei primi 4 mesi del 2013

L'elaborazione dei dati fatta in questi giorni da Assoenologi sulle vendite del vino italiano all'estero dei 12 mesi del 2012 fa registrare un valore di 4,7 miliardi di euro pari a +6,5% rispetto al 2011, per un volume di 21,2 milioni di ettolitri, ossia di -8,8%, ma con una crescita del valore medio del 16,7%. Il che vuol dire che nel 2012 abbiamo venduto di meno ma a prezzi più sostenuti e quindi introitato di più.
A tirare la volata della crescita del vino italiano sono stati soprattutto gli spumanti con +13,8% in valore e +1,7% in volume. Le mancate vendite si sono invece principalmente concentrate nello sfuso, ma anche nei vini in bottiglia tranquilli e frizzanti. Lo sfuso lascia infatti sul terreno 1,7 milioni di ettolitri, (-20,9%) con però una decisa crescita dei valori (+10,8%), dovuta sopratutto alla scarsità della disponibilità del prodotto.
Per quanto riguarda la distribuzione geografica dell’export, i mercati del Far East mostrano una discreta vivacità con tassi di crescita in valore a due cifre: Singapore +13,2%, Cina +15%, Corea del Sud +28,8%, Giappone +27,7% e Hong Kong +13,0%. In crescita anche gli Stati Uniti e il Canada rispettivamente del +6,1% e del +11,3%. L’America del Nord arriva così ad assorbire il 27,5% dell’intero valore dell’export dei nostri vini. In Europa le variazioni sono più ridotte e il segno negativo caratterizza alcuni mercati come Danimarca -11,8% e Russia -15,2%.

Alcuni affermano che questa situazione varierà di poco nei primi mesi del 2013. Noi di Assoenologi non ne siamo per niente convinti, anzi riteniamo che almeno fino ad aprile l'andamento sarà al ribasso. Perchè?
Intanto perchè la produzione 2012 in Italia, come in tutti i Paesi tradizionali produttori europei, è stata alquanto contenuta. Questo ha spinto al rialzo gli acquisti del periodo prenatalizio di buyer ed importatori, preoccupati anche dal fatto che la bassa produzione avrebbe, nei primi mesi del nuovo anno, così come è avvenuto, fatto ritoccare i listini. Non va poi taciuto che le vendite di prodotti agroalimentari nell'ultimo periodo dell'anno hanno risentito della crisi e il vino non ha fatto certo eccezione, con un invenduto che dovrà ora essere smaltito.
Tutto ciò mette una seria ipoteca sull'andamento del mercato nel primo quadrimestre del 2013, visto che, se i magazzini sono pieni, inevitabilmente i nuovi ordini, già frenati dalla crisi economica, non potranno che rallentare.

Fonte: Giuseppe Martelli - Assoenologi




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