DAL MONDO DEL VINO E DELLA VITE

A cura di Roberto Rabachino
[rabachino@asa-press.com]


Un tappo in sughero protegge l'Europa dal Sahara e con il riciclo diventa anche “Etico”

Le foreste di querce da sughero come baluardo per l'avanzata del deserto. La loro tutela e conservazione dipendono totalmente dal loro sfruttamento per la produzione di tappi in sughero. Perché la decortica, se fatta in modo accurato e nel rispetto dei ritmi naturali di ricrescita, è un processo benefico per la pianta, che non la aggredisce, anzi, la rigenera ed implica inoltre importanti conseguenze sociali e ambientali per il territorio in cui la foresta cresce.
Il sughero, dono della natura, è un prodotto naturale che si ricava dall'estrazione della corteccia della quercia da sughero. Questa pianta, sempreverde e longeva che cresce nelle regioni del Mediterraneo come Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Marocco e Algeria, vive mediamente 200 anni e ha una grande capacità di rigenerarsi: durante il suo ciclo di vita la corteccia si rigenera fino a 16 volte. Il sughero possiede caratteristiche uniche, difficilmente riproducibili artificialmente: è molto leggero, elastico, comprimibile, resistente alle abrasioni e impermeabile a liquidi, gas e totalmente ecosostenibile. Se raccolto e riciclato diventa anche uno strumento di aiuto per le associazioni che si occupano di sociale.



Decortica, una carezza per l'ambiente
Processo estremamente rispettoso dell'ambiente e della pianta la decortica può essere paragonata alla tosatura di una pecora. Nessun danno viene inferto alla pianta, anzi, si tratta di una sorta di carezza che ha conseguenze benefiche per la pianta e il suo habitat, secondo un millenario equilibrio tra uomo e natura che richiede una approfondita conoscenza e amore per la quercia da sughero. Maggio, giugno e luglio sono i mesi in cui si spogliano le querce da sughero della loro corteccia. In primavera-estate infatti la linfa si posiziona tra il fusto della pianta e la sua corteccia ed è quindi possibile toglierla agevolmente, con un abile movimento che può essere praticato solo da mani esperte. La decortica risulta essere proprio per questo l'attività agricola più ben pagata al mondo, poiché sono solo in pochi a possedere le competenze e la manualità necessarie. Si tratta di persone che vivono nelle zone della foresta per le quali questa attività diventa preziosa opportunità di lavoro e sostentamento. La decortica è quindi anche un importante contributo contro la desertificazione sociale, problema che nell'area mediterranea va ad aggiungersi a quello della desertificazione ambientale delle foreste del nord Africa e del sud Europa, dato che la quercia da sughero è l'unica pianta in grado di sopravvivere in un suolo povero e con poca acqua. Le foreste da sughero del Mediterraneo, sviluppate in un'area di 2, 2 milioni di ettari, sono inoltre in grado di assorbire più di 14 milioni di tonnellate di C0 2 ogni anno.

Dalla semina alla prima decortica trascorrono 25 anni
Il primo sughero è quindi "sughero vergine" e può essere utilizzato solo per la realizzazione di articoli decorativi e prodotti granulati. Dovranno trascorrere altri 9 anni prima della seconda decortica e ancora altri 9 prima che dalla corteccia si possano realizzare tappi in sughero: 43 anni minimo in tutto. E' solo allora che il sughero raggiunge una stabilità strutturale tale da garantire le proprietà necessarie all'imbottigliamento. Con un ritmo di una decortica ogni 9 anni la stessa pianta può subire questo processo per oltre 200 anni e poi vivere fino a 300-400 anni.

Tappo in sughero, la chiusura ideale per il vino
Oltre ad essere la chiusura ideale per chi vuole il rispetto dell'ambiente, il sughero è comunque la chiusura ideale per il vino stesso, poiché le straordinarie proprietà fisico-chimiche di questo materiale contribuiscono notevolmente alla capacità che un vino ha di evolversi all'interno della bottiglia. La capacità di ritornare alle dimensioni originali dopo la compressione è solo del tappo in sughero, ma anche l'impermeabilità all'ossigeno è un valore aggiunto che il sughero ha rispetto alla chiusura alternativa in plastica. E se attraverso il tappo passa l'ossigeno oltre a perdere i suoi aromi il vino è anche a rischio contaminazione di microinquinanti durante lo stoccaggio e il trasporto.

“Etico”, il box per il riciclo dei tappi in sughero che promuove l’amore per la natura con il ricavato destinato a delle onlus anch’esse impegnate nella raccolta
Il tappo in sughero è troppo prezioso per essere buttato nella spazzatura. E’ per questo che Amorim Cork Italia ha ideato e confezionato uno speciale box per la raccolta di tappi in sughero, per proseguire la sua intensa attività a favore della tutela delle foreste di sughero, del riciclo di questa straordinaria materia prima naturale e della riduzione dell’impatto ambientale, dalla parte – come sempre – della natura, che è realmente la fonte e l’origine di tutta l’attività produttiva del gruppo.
Avviata nel giugno 2011 da Amorim Cork Italia, sede italiana del colosso portoghese leader indiscusso nel mercato del sughero, la campagna “Etico” ha coinvolto dapprima le cantine del Veneto e quelle aderenti al Consorzio Chianti Classico, le quali hanno ricevuto in dotazione un vero e proprio kit per la raccolta dei tappi usati o di scarto, e ha poi visto l’adesione entusiastica di numerosi altri attori. Il progetto si chiama “Etico” non solo perché promuove una sensibilità ecologica ma anche perché riesce a far coincidere con la raccolta anche una destinazione benefica del ricavato dalla vendita del tappi usati.
Per ogni tonnellata di tappi raccolti 1000 euro vengono infatti donati alla società civile tramite le onlus che sono parte attiva della raccolta e destinatarie finali del ricavato dalla vendita dei tappi. L’azienda trevigiana specializzata in bioedilizia, Eco Profili, acquista il sughero a 600 euro a tonnellata, i restanti 400 euro li mette Amorim Cork Italia. Il tutto funziona grazie alla collaborazione delle onlus che diffondono e promuovono la raccolta sul territorio di competenza e grazie anche agli enti per la raccolta dei rifiuti aderenti all’iniziativa, come la trevigiana Savno e la veronese Amia.
Questo è il modello vincente che si sta diffondendo gradualmente sul territorio, dal Veneto alla Lombardia al Piemonte e a breve anche in altre regioni. Un modello che può essere esportato ovunque ci sia la sensibilità da parte di qualche realtà della società civile.
Un circolo virtuoso di solidarietà ed ecosostenibilità che vede in prima fila e contemporaneamente beneficiarie alcune onlus tra cui: “A Braccia Aperte” attiva a Milano in progetti ambientali, la “Fondazione Oltre il Labirinto onlus”, impegnata a fianco di persone affette da autismo, l’associazione Le.Viss. (Leucemia Vissuta), Libera!, associazione fondata da don Luigi Ciotti e impegnata nella gestione dei beni confiscati alle mafie, la cooperativa sociale trevigiana I Tigli 2, il Coordinamento di organizzazioni di volontariato “Zero Rifiuti – Padova”, la Cooperativa Città Solare, il WWF Padova Onlus, Amissi del Piovego, impegnati in progetti ambientali a Padova insieme alla Fondazione “La Casa – Onlus” impegnata nel Progetto “Cubatura del Cerchio” per dare un tetto a chi non ce l’ha, l’Associazione “Welcome” attiva in progetti di accoglienza e l’Associazione Italiana Estrofia Vescicale Onlus. Fondamentale è poi il contributo della Cooperativa Estia che lavorando con i detenuti del carcere di Bollate (MI) si occupa dello smistamento e stoccaggio dei tappi raccolti. Già operativi anche i sommelier della FISAR e dell’AIS.
Tra i nuovi partner anche Savno, l’ente gestione rifiuti del Veneto Nord Orientale, Amia, l’ente di gestione dei rifiuti di Verona, i Vignaioli Piemontesi, AGIVI (Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani), la cantina siciliana Donnafugata, la manifestazione trevigiana “Primavera del Prosecco”, la Mostra dei Vini di Corno di Rosazzo (UD), Eataly e Eat’s.
Tutti questi soggetti sensibili al progetto ecologico e solidale, raccoglieranno e consegneranno periodicamente quanto raccolto ad Amorim Cork per destinare l’intero ricavato a progetti di beneficenza attivi sul territorio. Il circolo virtuoso di solidarietà ed ecosostenibilità è già ben avviato e rappresenterà un ulteriore tassello nell’impegno di Amorim Cork Italia per la salvaguardia del pianeta.
Attualmente sono state raccolte 8 tonnellate di tappi, già avviati al riciclo.
“Essere “green” – afferma Carlos Santos, ad Amorim Cork Italia – sta diventando sempre più una moda, e la cosa mi fa enormemente piacere. C’è un interesse crescente per tutte quelle formule che ci permettono di ridimensionare la nostra impronta ambientale, sono sempre più spesso le stesse cantine a chiederci di essere coinvolte nei nostri progetti e noi siamo pronti a cogliere questa sensibilità per continuare a percorrere una strada che ci ha sempre contraddistinto e che è sempre stato il nostro valore aggiunto. Tutelare l’ambiente è una sfida che per Amorim non è affatto una moda ma che è vitale dato che la Natura è la nostra prima alleata strategica. Non possiamo non essere in prima linea nella promozione dell’ecosostenibilità: dalla Natura dipende tutta la nostra attività!”.

Roberto Rabachino
Presidente Nazionale ASA

Fonte e dati da Amorim Cork Italia S.p.A. tramite Uffico Stampa Carry On
Fotografia di Francesca Bellemo – Carry On




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