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L'ITALIA
DEI SAPORI
A cura di Marina
Cioccoloni
Soriano nel Cimino, e la sagra delle castagne
Situata
sulle pendici nordorientali del Monte Cimino, poco distante dal bel Lago
di Vico e circondata da rigogliosi castagneti che le fanno da cornice,
Soriano nel Cimino è un’antica località di origine
etrusca, feudo di nobili famiglie quali gli Orsini, i Colonna, i Chigi,conosciuta
principalmente come località di soggiorno estivo. Grazie al suo
clima fresco è una meta preferita anche per le tradizionali gite
domenicali fuori porta. Oltre ai pregevoli edifici del centro storico,
tra i quali spicca per importanza e posizione il Castello Orsini, non
mancano nei dintorni una necropoli etrusca, alcune catacombe e una bella
chiesetta romanica.
Come in tutte le località dei Monti Cimini, tra le specialità
gastronomiche non mancano ottime nocciole e funghi, ma il prodotto principe
è la castagna: a questo semplice e modesto frutto, che per centinaia
di anni ha rappresentato la principale fonte di sostentamento della popolazione
durante i lunghi mesi invernali, nelle prime due domeniche di ottobre
viene dedicata una festa che ha origini lontanissime, sembra che risalga
addirittura alla fine del XV secolo, istituita dal Consiglio della Comunità
per ricordare alcuni tragici fatti avvenuti nel novembre del 1489 quando
Pier Paolo Cardini, signore del limitrofo paese di Vignanello, tentò
di conquistare il Castello di Soriano, ma venne sconfitto dai sorianesi
in una cruenta battaglia.
Oggi
la festa si sviluppa con due caratteristiche distinte: da una parte si
festeggia il maggior prodotto del territorio, l’ottima castagna
dei boschi cimini, e dall’altro si rievoca la storia antica del
paese con giochi, un palio delle contrade e un tradizionale corteo storico
che viene considerato uno di più belli d’Italia grazie alla
bellezza dei costumi dei figuranti.
Nei giorni della sagra la cittadina sembra tornare indietro nel tempo,
tutti i sorianesi sono coinvolti nella festa e i quattro diversi rioni,
San Giorgio, Papacqua, Rocca, Trinità, si sfidano per vincere premi
e onori: Ogni rione addobba le vie con i proprio colori (verde e rosso
per la contrada Papacqua, rosso e celeste per la contrada San Giorgio,
rosso cardinale e giallo ocra per la contrada Trinità e rose rosse
su fondo bianco e inserti rosa per la contrada Rocca, la più antica
di Soriano), si riaprono le taverne medievali trasformando per l’occasione
le antiche cantine scavate nel tufo in novelle osterie, dove le donne
diventano in cuoche e si cimentano nei piatti tradizionali (gnocchi col
“ferro”, fettuccine ai funghi, al sugo di cinghiale, pappardelle
al sugo di lepre). In ogni angolo del paese sono allestiti enormi bracieri
dove vengono cotte, e distribuite ai presenti, le ottime castagne prodotte
nel territorio, e naturalmente non manca anche un simpatico mercatino
di artigianato e antiquariato e prodotti locali.
La sfida maggiore per i rioni è la conquista dell'ambito Palio
che vede impegnati gli Armigeri nell'abile Prova degli Arcieri e i Cavalieri
nella spettacolare Giostra degli Anelli, ma non è l’unica.
Nel programma sono compresi anche i tradizionali giochi popolari medievali:
corsa coi sacchi, tiro alla fune, gara delle botti, ecc. , che per un
pomeriggio riuniscono in Piazza Vittorio Emanuele II migliaia di visitatori.
La festa termina con un grandioso corteo storico chiamato "Soriano
e i suoi Rioni" che vede sfilare per le vie della cittadina oltre
500 figuranti vestiti con magnifici ed elaborati costumi medievali e rinascimentali,
perfetti nei più minimi dettagli. Il corteo sfila con in testa
i gonfaloni di ogni rione, i cui colori sono ripresi nei costumi dei personaggi,
costumi che vengono riprodotti ispirandosi rigorosamente a quadri e stampe
d’epoca.
Al termine della sfilata vengono consegnati ai rioni i premi per il miglior
addobbo, i migliori costumi, l'allestimento delle taverne e la migliore
scenografia.
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