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L'ITALIA
DEI SAPORI
A cura di Marina
Cioccoloni
SAURIS E LA FESTA DEL PROSCIUTTO
Sauris
è un grazioso borgo carnico arroccato a 1.200 metri di altezza
in una splendida vallata del Friuli. Vanta il primato di essere il più
alto comune della Regione e quello che per la sua posizione è stato
maggiormente caratterizzato da un forte isolamento. Infatti, fino a meno
di un secolo fa a parte una semplice mulattiera non esistevano strade
che lo collegassero al resto dell’area. Ciò gli ha permesso
di conservare intatto il suo ambiente naturale e le sue caratteristiche
tradizionali tanto apprezzate oggi da chi è alla ricerca di valori
ancora autentici.
La nascita di Sauris è avvolta dalla leggenda. Si narra infatti
che il piccolo borgo sia stato fondato da due soldati tedeschi in fuga
dalla guerra che trovarono rifugio in questa vallata della Carnia. La
leggenda ha sicuramente un fondo di verità perché i primi
che si insediarono nel territorio furono popoli di ceppo germanico giunti
verso il 1200 dalla Corinzia e dal Tirolo portando con sé tradizioni,
lingua e cultura della loro terra di origine. Infatti a Sauris si parla
ancora oggi un dialetto bavarese che ha molte affinità con la lingua
tedesca.
Per secoli la vita a Sauris è stata
scandita dalle stagioni e dalla natura, con un’economia legata al
clima rigido e alle caratteristiche del territorio, impervio e montano,
e quindi prevalentemente basata sull’allevamento dei bovini e sulla
coltivazione di prodotti adatti a queste altitudini, utili per l’alimentazione
e anche per essere utilizzati come merce di scambio. Orzo, segale, grano
saraceno erano i prodotti agricoli più coltivati con i quali si
preparavano i piatti tipici tradizionali. Con il latte delle mucche si
produceva ricotta, burro e formaggio, mentre dai maiali si ricavavano
carne e salumi che venivano conservati con il metodo dell’affumicatura.
In un clima di autosufficienza la casa saurana era un’isola completamente
indipendente: oltre alla casa padronale comprendeva la stalla, il fienile,
un laboratorio dove si poteva costruire ogni tipo di utensile, un telaio
dove con la lana, la canapa e il lino si tessevano tutti i tipi di tessuti
necessari, dalle tovaglie agli indumenti di abbigliamento personale. Il
tipico ordito a “tela di ragno”, per il quale i tessitori
di Sauris erano famosi in tutto il Friuli, ancora oggi è un fiore
all’occhiello della Tessitura artigianale locale.
Al termine della stagione estiva, quando
la raccolta del fieno per l’inverno era terminata e si scendeva
dagli alpeggi in quota, i saurani si dedicavano alle attività di
artigianato e agli scambi. Si recavano nei paesi vicini per barattare
i loro prodotti con altri alimenti che in alta montagna non potevano essere
coltivati, come il grano, la frutta e il sale, necessario per la conservazione
degli alimenti, in particolare la carne del maiale.
Sauris infatti è sinonimo di prosciutto,
prodotto ancora oggi da poche ditte artigianali del posto rispettando
le tradizionali tecniche di conservazione che continuano ad essere quelle
usate nel passato.
Il Prosciutto di Sauris, che recentemente ha ottenuto l’attribuzione
dell’Indicazione Geografica Protetta, è un prosciutto crudo
salato, affumicato e stagionato per almeno dieci mesi, frutto dell’incontro
tra le tradizioni culturali saurane e le usanze alimentari germanofone
arrivate con i primi coloni tedeschi. Infatti a Sauris l’arte nordica
dell’affumicatura si è sposata alla tecnica della conservazione
sotto sale degli alimenti, tipica della cultura latina, dando vita ad
un prodotto eccellente, la cui fama ha travalicato i confini nazionali.
Il prosciutto di Sauris è prodotto con suini di razza italiana:
dopo la macellazione le cosce vengono sottoposte a salagione e quindi
ad affumicatura. Questa viene effettuata con legna di faggio proveniente
dai boschi locali, il cui fumo conferisce alla carne un sapore leggermente
aromatico e un profumo leggero e delicato. Il processo termina con la
stagionatura in saloni con una ventilazione costante. E’ questo
il passaggio forse più importante di tutto il processo perché
le brezze tipiche della vallata di Sauris, unite all’abbinamento
fumo-sale, conferiscono al prosciutto particolari proprietà organolettiche
e un colore, odore e sapore particolari. Il prosciutto infatti, oltre
ad un sapore dolce e delicato, si contraddistingue per una leggera nota
di affumicato.
Il secondo e terzo finesettimana di luglio
Sauris rende omaggio al suo prosciutto con una kermesse gastronomica itinerante
durante la quale tra le vie del borgo si possono degustare piatti preparati
con questo squisito simbolo gastronomico locale oltre a speck, formaggio
di malga, frutti di bosco, funghi, bacche e altri prodotti del territorio.
Non mancano naturalmente il mercatino dei prodotti tipici e gli stand
di intaglio del legno. Quest’anno la Festa del Prosciutto di Sauris
si terrà il 10-11 e il 17-18 luglio 2010.
Per ulteriori informazioni: Turismo
FVG – Carnia - Tel. 0433.86076
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