L'ITALIA DEI SAPORI

A cura di Marina Cioccoloni


San Vito Lo Capo: A Scuola di integrazione col Cous Cous Fest

Una lunga spiaggia di sabbia bianca finissima e un mare dai colori cangianti. No, non siamo ai tropici ma in Sicilia, a San Vito Lo Capo, borgo nato come villaggio di pescatori ed oggi anche nota località balneare trapanese a pochi passi dalla Riserva dello Zingaro, 7 chilometri di costa incontaminata e 1700 ettari di natura selvaggia. Il paese, con le sue bianche case basse che si snodano lungo le strette stradine, nonostante lo sviluppo come località turistica continua a mantenere l’aria di località tranquilla e familiare, ideale per una vacanza di serenità.

Il suo nome deriva da San Vito Martire, titolare del monumento principale del paese, un santuario a lui dedicato eretto in forme primordiali attorno al 300 d.C. Vito era un giovane patrizio nato a Mazara nel 286 d.C. Morta la madre pochi giorni dopo la sua nascita il piccolo fu allevato dalla nutrice Crescenzia e dal precettore Modesto che lo istruirono nella dottrina cristiana fino a farlo battezzare. Costretto alla fuga durante le persecuzioni dell'imperatore Diocleziano, Vito si rifugiò presso l’odierno Capo San Vito dove fece opera di proselitismo e convertì al cristianesimo la popolazione del luogo prima di essere costretto di nuovo alla fuga, prima in altre località della Sicilia e poi attraverso la Calabria fino in Campania e in Basilicata. Morto giovanissimo dopo aver compiuto diversi miracoli (sulla data della morte non vi è certezza, forse avvenne nel 299 o nel 304 d.C.), iniziò ad avere un largo seguito di fedeli che eressero, là dove oggi si trova San Vito Lo Capo, una semplice cappella ingranditosi nel corso dei secoli man mano che il flusso dei devoti che la raggiungevano per venerare il santo aumentava sempre di più. Col tempo attorno alla chiesa fu costruita una fortezza per dare ospitalità ai pellegrini e proteggerli dalle incursioni dei pirati. Nel ‘600 alla fortezza venne aggiunta una torre e nel ‘700 attorno al santuario si cominciarono a costruire le prime case dando così vita al borgo di pescatori. L’edificio sacro nelle forme attuali è decorato all’interno in stile barocco ed è affiancato da un interessante museo di arte sacra. Una delle particolarità curiosa è che nel santuario vi si può entrare con i cani, poiché San Vito amava gli animali.
Il piatto tipico della cittadina è il cous-cous di pesce, arricchito da mandorle e vari tipi di specie, approdato sulle tavole di San Vito Lo Capo attraverso gli scambi avvenuti da sempre tra i pescatori locali e i pescatori tunisini. Uno scambio multietnico che sedici anni fa ha portato il borgo a dare vita al Cous Cous Fest, rassegna gastronomica che celebra il piatto maghrebino cucinato in mille modi e che col tempo è diventata il Festival internazionale dell’integrazione culturale, un importante appuntamento che coinvolge nella sua atmosfera festosa tutti i paesi dell’area euro-mediterranea e non solo. Il Cous Cous Fest ogni fine di settembre trasforma la località in un palcoscenico multirazziale dove diverse culture del Mediterraneo si sfidano ai fornelli in un clima di tolleranza reciproca per decretare il miglior cous-cous dell’anno.

Anche quest’anno, dal 24 al 29 settembre, nei vari stand allestiti lungo le vie del paese si potranno percorrere chilometri virtuali in un viaggio ideale tra le cucine dei vari paesi del Mediterraneo e gustare il cous-cous cucinato in mille modi, in un caleidoscopio di odori e sapori, tra spezie conosciute o misteriose e varianti come il cous cous di pesce, tipico dell’area di San Vito Lo Capo, o quello di montone e verdure, più legato al nord Africa e via dicendo. Momento centrale della manifestazione è la gara gastronomica internazionale alla quale partecipano chef provenienti da tutto il mondo. A corollario non mancheranno concerti di musica etnica che vedranno alternarsi sul palco del Cous Cous Fest numerosi artisti di fama internazionale, momenti di approfondimento e spettacoli, laboratori del gusto e una interessante fiera dell’artigianato.

Per ulteriori informazioni: http://www.couscousfest.it/


Archivio
[ Leggi le notizie precedenti ]