L'ITALIA DEI SAPORI

A cura di Marina Cioccoloni

Agrigento e la sagra del Mandorlo in Fiore

Ai primi di febbraio, quando ancora gran parte dell’Italia è avvolta dalla neve e dal freddo, nella Valle dei Tempi di Agrigento i mandorli fioriscono offrendo uno spettacolo unico e dando vita ad uno dei più importanti appuntamenti del folklore internazionale: la sagra del mandorlo in fiore.

La sagra del Mandorlo in Fiore nacque nel 1934 a Naro, un paese dell’entroterra agrigentino, per iniziativa del conte Alfonso Gaetano di Naro, con il nome di "Festa di l'annata nova" ed aveva le caratteristiche di una festa popolare. Era quindi una sagra di paese, il cui scopo era esaltare l’anticipata primavera e promuovere i prodotti tipici della provincia. Per questo veniva celebrata tra i mandorli fioriti della Valle del Paradiso di Naro. Dopo appena tre edizioni il conte Gaetano decise di spostare la festa ad Agrigento, che poteva offrire all'evento una risonanza maggiore.
Dalla Valle del Paradiso ai mandorli fioriti della Valle dei Templi che divenne il suo scenario naturale. Il nome fu cambiato in "Sagra del mandorlo in fiore", ma la connotazione di festa popolare rimase. Sospesa per alcuni anni a causa della guerra fu ripresa nel 1947 e negli anni cinquanta si sviluppò con l’arrivo dei primi gruppi folkloristici stranieri e l’aggiunta di diverse iniziative culturali quali il festival della canzone siciliana e della canzone mediterranea, il raduno dei cantastorie siciliani, la rassegna della moda italiana di primavera, convegni di studio, concorsi di pittura. Si sviluppò così sempre più quello che è ormai il suo momento principale, il “Festival Internazionale del Folklore" e che richiama ogni anno ad Agrigento i migliori gruppi folkloristici di tutto il mondo. I paesi partecipanti sono numerosi, provengono sia dall’Europa che dall’Asia, Americhe e Africa e per una intera settimana allietano tutta la città con balli e canti tradizionali.

L’ inaugurazione del festival è il momento più emozionante con la classica cerimonia dell'accensione della Fiaccola dell'Amicizia che si svolge al Tempio della Concordia e che vuole essere il simbolo e l’essenza dell’intera manifestazione, all'insegna della fratellanza e del rispetto delle diversità. Il giorno seguente si svolge la suggestiva Fiaccolata dell’Amicizia con tutti i gruppi che sfilano per le vie della città tenendo in mano delle torce accese.

La settimana è tutto un susseguirsi di esibizioni durante le quali i vari gruppi partecipanti danno prova di abilità per le vie della città di Agrigento con i balli caratteristici e tipici di ogni paese. Al termine della settimana si ritorna sotto i mandorli fioriti della Valle dei Templi per la cerimonia di premiazione del miglior gruppo folkloristico. Il vincitore dell’anno riceve in premio il "Tempio d'Oro", una riproduzione in oro massiccio del Tempio dei Dioscuri, o di Castore e Polluce, il gruppo di quattro colonne universalmente conosciuto come l’emblema della città.
Anche se non è più il principale produttore mondiale di mandorle (è stata superata dalla California alla quale negli ultimi tempi si sta affiancando anche il Nord Africa), la Sicilia continua ad essere la principale regione Italiana produttrice di mandorle con oltre 50mila tonnellate annuali che corrispondono a più del 50% dell’intera produzione mandorlicola del paese. La segue subito da presso la Puglia, con 42 mila tonnellate, pari al 42% del totale nazionale. Agrigento, con oltre 15 mila ettari coltivati a mandorlo, è la provincia siciliana leader nella produzione di questo seme originario dell’Asia Centro-Occidentale e diffuso in tutto il bacino del mediterraneo. In Italia giunse grazie al commercio con i Fenici accompagnato da una commovente leggenda sulla sua origine. Fillide, una principessa della Tracia, terminati i dieci lunghi anni della guerra di Troia attendeva il ritorno del suo Acamante. Ma questi, causa un ritardo, non rientrò con gli altri superstiti e la principessa, non vedendolo arrivare morì per la disperazione. La dea Atena commossa per questo grande amore volle trasformare la giovane in un albero di mandorlo. Rientrato in patria Acamante venne a sapere che la sua amata era stata trasformata in albero. Disperato corse ad abbracciarlo e questo in risposta fiorì all’improvviso. Da allora i mandorli siciliani fioriscono precoci in febbraio rinnovano il ricordo di questo amore leggendario.

Le mandorle sono un alimento molto energetico grazie all’alta percentuale di proteine, sali minerali, vitamine A, E, e tutte quelle del gruppo B, in particolare la vitamina B2, oltre a magnesio, calcio, potassio, fosforo, ferro e zinco. Si dividono in mandorle dolci e mandorle amare. Da entrambe si ricava l’olio di mandorla, utilizzato nell’industria cosmetica e nella preparazione dei profumi. Le mandorle amare sono utilizzate in fitoterapia mentre le mandorle dolci in cucina, sia come base o ingrediente principale nella preparazione di dolci (marzapane, dolci di pasta di mandorle), che come ripieno in moltissime ricette isolane come il Buccellato. In Sicilia l’orzata e il latte di mandorla sono due bevande dissetanti tipiche che vengono utilizzate per preparare granite, gelati e ghiaccioli. La varietà di mandorla più apprezzata è la Pizzuta d’Avola.

La sagra quest’anno è prevista nella settimana dal 3 al 12 febbraio 2012


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