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L'ITALIA
DEI SAPORI
A cura di Marina
Cioccoloni
A Genzano per l'Infiorata
500.000 fiori, inflorescenze e semi vegetali per decorare quindici quadri
dalle notevoli dimensioni (misurano in genere 7x11 metri) uniti tra loro
da un fondo di foglie verdi che si snodano per circa 2000 mq lungo la
centrale Via Italo Belardi (già Via Livia), fino a raggiungere
la scalinata della Chiesa di Santa Maria della Cima.
E’ l’infiorata di Genzano, località vicina Roma che
ogni anno in occasione della Festa del Corpus Domini richiama folle di
visitatori ai quali regala la visione di uno spettacolo unico.
La tradizione di creare dei tappeti fioriti lungo il percorso della processione
religiosa prese l’avvio poco dopo l’istituzione della festa
del Corpus Domini da parte del Papa Urbano IV nel 1264. Urbano IV, nato
Jacques Pantaléon a Troyes in Francia, aveva preso la decisione
di introdurre la solennità eucaristica del Corpus Domini dopo il
miracolo di Bolsena avvenuto nel 1263 (un prete boemo in viaggio verso
Roma, fermatosi a celebrare messa a Bolsena e dubitando della presenza
divina nell’ostia consacrata vide sgorgare da questa alcune gocce
di sangue fresco che caddero sul corporale, sulla tovaglia dell’altare
e sul pavimento).
Il desiderio di rendere omaggio al passaggio del Corpus Domini fece nascere
nei fedeli l’idea di spargere per terra manciate di fiori lungo
il percorso della processione. Man mano che la tradizione si consolidava
e si diffondeva per tutta Italia nel 1625 nella basilica Vaticana il capo
della Floreria Apostolica ebbe l’ide a di fare preparare con i fiori
dei veri e propri disegni sacri. L’idea fu subito copiata e rapidamente
si diffuse per tutta l’Italia perfezionandosi sempre più
al punto che alcune località italiane sono diventate famose proprio
per l’alto livello qualitativo e la bellezza delle loro creazioni,
purtroppo effimere per la brevità della loro vita.
Dell’infiorata di Genzano si ha documentazione certa fin dal 1778
ed è considerata una delle più antiche d’Italia. La
manifestazione quest’anno avrà inizio il sabato 15, quando
si darà il via alla preparazione dei quadri fioriti con la creazione
dei bozzetti in terra ad opera dei maestri infioratori.
Ad ogni quadro lavorano circa quindici persone. La posa dei fiori in realtà
è la fase finale di una lungo lavoro iniziato molti mesi prima,
con l’ideazione e la preparazione del bozzetto, al quale segue la
raccolta dei fiori e delle essenze e lo "spelluccamento", cioè
la separazione dei petali dalla corolla e la loro conservazione, fino
al momento della posa in opera, nelle grotte del Comune, ampi locali aerati
che mantengono la freschezza ai petali grazie al giusto grado di umidità.
Le grotte sono visitabili la domenica 16, come anche lo storico balcone
del municipio sito a metà di via Belardi sul quale è possibile
salire per ammirare le opere dall’alto. Dal balcone infatti si ha
una magnifica vista d’insieme sull’intera strada addobbata.
Il lavoro di preparazione dei quadri, iniziato il sabato con il bozzetto
a terra, prosegue la mattina della domenica con la posa dei fiori. Gli
addobbi floreali potranno quindi essere ammirati fino alla sera, quando
diventeranno il palcoscenico del passaggio della processione religiosa.
I quadri, anche se non più perfetti perchè calpestati, saranno
visibili fino al lunedì pomeriggio alle ore 19, quando tutto si
concluderà con la cerimonia dello “spellamento”: dalla
scalinata della Chiesa di Santa Maria della Cima sarà dato il via
ai bambini che potranno dare sfogo alla loro vitalità correndo
lungo la strada e disfando i quadri fioriti.
La novità di quest’anno è stata il concorso indetto
dal Comune per la realizzazione del manifesto che promuove l’evento.
Un concorso aperto a a tutti, cittadini e non, giovani e meno giovani,
artisti e studenti d’arte di tutto lo Stivale, affinché,
nella parole del Sindaco di Genzano: “oltre l’infiorata, anche
il manifesto promozionale fosse una vera e propria opera d’arte”.
Oltre che per l’Infiorata Genzano è conosciuta per il pane,
il primo in Europa ad ottenere il marchio I.G.P. (indicazione Geografica
Protetta). Prodotto con farina di tipo zero, lievito naturale, sale alimentare,
acqua e cruschello di grano secondo i paesani il pane di Genzano deve
la sua bontà all’acqua e all’aria locale. La zona di
produzione comprende tutto il territorio del comune e la concessione dell’I.G.P.
comporta per i produttori locali l’osservanza del restrittivo disciplinare
di produzione. Proprio per vigilare sulla sua osservanza è nato
il Consorzio volontario dei produttori il cui obiettivo è tutelare
e promuovere il Pane Casareccio di Genzano anche attraverso la sopravvivenza
dei forni a legna.
Per saperne di più: http://www.comune.genzanodiroma.roma.it
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