IL FALSO ITALIANO


Il falso insaccato e prosciutto crudo “ tutto italiano”.

In Italia due prosciutti su tre provengono da maiali allevati in Olanda, Danimarca, Francia, Germania e Spagna ma vengono “spacciati” come Made in Italy per la mancanza dell’obbligo di indicare in modo chiaro in etichetta la provenienza.

La denuncia viene direttamente dagli allevatori a difesa di prosciutti, salami, mortadelle e pancette nostrani minacciate dalle importazioni “anonime” dall’estero.

Con oltre 40 milioni di prosciutti arrivati in Italia dall’estero nel 2008, si tratta di estendere anche agli allevamenti di maiali quanto già previsto per la carne di pollo e per quella bovina come misura di trasparenza di mercato. In pratica necessita l’obbligarietà di indicare in etichetta la provenienza. Non dimentichiamoci il maiale alla diossina dall’Irlanda.

Il rischio di “estinzione” è concreto per gli allevamenti italiani e con essi quello dei prelibati prodotti della norcineria nazionale che vanta prodotti unici che hanno ottenuto dall’Unione Europea il riconoscimento di denominazione di origine: dal prosciutto di Parma al san Daniele fino culatello di Zibello. 

Roberto Rabachino
Presidente ASA

presidente@asa-press.com

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