IL FALSO ITALIANO

A cura di Roberto Rabachino


La mappa dei falsi italiani

La maggior parte dei prodotti alimentari falsamente italian sounding pare provenire dalla Turchia (il 18% di cibi e bevande) e da Singapore (12%), seguono l'Ungheria (7%) e gli Stati Uniti (5%).

Diversa è la diffusione delle frodi alimentari consistenti in so?sticazioni alimentari, vale a dire falsi?cazioni o manipolazioni effettuate sull'alimento stesso, o in comportamenti decisivi per l'insalubrità degli alimenti, le quali possono veri? carsi in negozi o ristoranti frequentati da ciascuno di noi.I più colpiti sono prodotti di eccellenza come il Parmigiano Reggiano e   il  Grana   Padano,   a   cui   spetta   il  triste   primato   di   specialità   alimentari nostrane più falsificate e imitate nel mondo.

Un'attività che danneggia in misura rilevante la nostra economia e riduce il nostro straordinario potenziale di esportazioni di prodotti originali. La contraffazione del Parmigiano Reggiano è uno dei casi più eclatanti di imitazione dei prodotti alimentari nazionali tipici sul mercato Usa. Purtroppo la contraffazione colpisce anche prodotti simbolo della dieta mediterranea come gli spaghetti, la pasta milanesa, le tagliatelle e i capellini milaneza prodotti in Portogallo, le linguine Ronzoni, il risotto tuscan e la polentadagli Usa, le penne e i fusilli tricolore Di Peppino prodotti in Austria. Anche i condimenti subiscono la contraffazione ad esempio i San Marzano, pomodori pelati grown domestically in the Usa o i pomodorini di collina cinesi e la salsa bolognese dall'Australia. Attribuendo ai propri prodotti i valori riconosciuti ed apprezzati dai consumatori stranieri del Made in Italy, le aziende estere ottengono, in modo illecito e improprio, un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza.

(fonte Federconsumatori)


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