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IL
FALSO ITALIANO
A cura di Roberto
Rabachino
3 su 4 è un falso italiano
Il 75% dei prodotti
agroalimentari italiani distribuiti nel mondo sono falsi. In altre parole,
milioni di persone oggi anno pensano di comperare e mangiare prodotti
originali italiani e invece vengono ingannati da falsi "vestiti"
con confezioni piene di riferimenti al nostro Paese e da nomi che ricordano
quelli italiani: Parmesan, Cambozola, Asiago del Wisconsin, pomodori Gattuso...
Un fenomeno designato come Italian sounding che, secondo le più
recenti stime di Federalimentare, è stato quantificato in un giro
d'affari di oltre 60 miliardi di euro contro i 20 miliardi che le aziende
italiane riescono a fatturare con i prodotti originali.
Una situazione che appare leggermente meno preoccupante in Europa, dove,
grazie alla registrazione dei marchi DOP, IGP e STG, il fenomeno appare
limitato a un prodotto originale ogni due Italian sounding per un fatturato
stimato di 13 miliardi di euro per i prodotti originali e 26 miliardi
per i falsi. La vera sfida sembra si giocherà in Canada e negli
Stati Uniti dove la mancanza di tutela legale dei nostri marchi porta
un rapporto tra prodotti originali e contraffatti pari a 1 a 8. Rapporto
che genera un fatturato di 3 miliardi di euro per i prodotti originali
contro i 24 miliardi di quelli italian sounding. Una montagna di soldi
che trova riscontro in percentuali sconcertanti: il 97% dei sughi per
pasta sono imitazioni; il 94% delle conserve sott'olio e sotto aceto italian
sounding è falso come lo sono il 76% dei pomodori in scatola e
il 15% dei formaggi.
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