|
IL
FALSO ITALIANO
A cura di Roberto
Rabachino
Il falso italiano ci costa 300.00 posti di lavoro
Con il fatturato
del falso Made in Italy che solo nell’agroalimentare ha superato
i 60 miliardi di euro, la lotta alla contraffazione e alla pirateria rappresenta
per le Istituzioni un’area di intervento prioritaria per recuperare
risorse economiche utili al Paese e generare occupazione.
Questa è la certezza che viene fuori da un’attenta analisi
fatta da Coldiretti che chiede di adottare un Testo Unico sulla contraffazione
e pirateria agroalimentare al fine di estendere le misure già applicate
a livello nazionale a tutela della distintività della produzione
agroalimentare come per gli oli di oliva vergini.
Con la pubblicazione della legge salva olio non vi è dubbio che
si è avviata l’operazione trasparenza sul prodotto più
rappresentativo della dieta mediterranea con veri e propri blitz nei punti
vendita, a tutela di produttori e consumatori. A mio parere questo non
basta. Oltre ad applicare a tutti i comparti dell’agroalimentare
la possibilità di controlli più incisivi, prioritaria rimane
le necessità di creare uno sportello unico dove i consumatori possano
rivolgere le loro domande e le loro denunce.
Vai all'indice di il Falso
Italiano
|
|
|