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IL
BENESSERE A TAVOLA
A cura di Gudrun
Dalla Via [dallavia@asa-press.com]
Il mango, frutto ghiotto e salutare
Mangifera indica e Mangifera fragrans: i nomi botanici ci segnalano l'origine
del frutto, cioè l'India, e anche che fiori e frutto hanno un profumo
molto fragrante. Gli oli essenziali dei fiori e il burro ottenuto dal
nocciolo vengono impiegati dall'industria cosmetica, ma il vero
"forte" del mango è l'uso dietetico e gastronomico.
Una miniera di vitamine
Nell'ayurveda, la medicina indiana dalla tradizione plurimillenaria, il
mango è considerato una medicina, utile per trattare l'ipertensione
e il diabete. Persino la sua buccia viene utilizzata, come astringente
in caso di diarrea.
Sicuramente è un frutto utile in estate come dissetante e idratante,
e in inverno per l'apporto ricchissimo di betacarotene/vitamina A: ne
contiene 50 % più delle albicocche. Interessante inoltre il contenuto
delle vitamine C, B1, B2, niacina e dei sali minerali calcio e ferro.
Un mango può arrivare a coprire quasi la quantità minima
giornaliera raccomandata di vitamina A e C. Con i suoi antiossidanti,
quindi ci difende dagli effetti dell'inquinamento ambientale e riduce
i danni del colesterolo di tipo LDL.
Utile contro il colesterolo è anche il tipo di fibra apportata
in quantità generosa dal mango; fra queste soprattutto la pectina
che è idrosolubile.
Il mango è una buona fonte di potassio e di flavonoidi. Aumenta
la resistenza dell'organismo, può migliorare la vista e rendere
più bella la pelle.
Il contenuto di acido gallico può agire da astringente intestinale
e come agente disintossicante e purificante - una azione particolarmente
ricercata in primavera. Secondo la medicina popolare delle zone dove il
mango cresce abbondante, la sua polpa riduce la febbre e il suo succo
è rinfrescante, utile nelle infiammazioni. Il consumo di mango
pare anche molto utile nel combattere gli odori corporei.
Come scegliere
Esistono centinaia di varietà di mango, con una notevole gamma
di misure (da 200 a 600 grammi o più) e colori. Quelli più
diffusi da noi sono grandi circa come un avocado o un arancio molto grosso.
Il colore dovrebbe essere verde con sfumature giallo-arancio-rosse. Se
è completamente verde potrebbe faticare a giungere a completa maturazione;
se ha delle parti color marrone è troppo maturo oppure ha subìto
degli urti che ne hanno lesa e resa poco appetibile la polpa.
La buccia deve essere liscia e non grinzosa. Al tatto, deve cedere leggermente
ma non essere molle.
Il profumo deve essere dolce e delicato; non deve esservi odore di fermentazione.
Come conservarlo
Per accelerare la maturazione, conservatelo in un sacchetto di carta per
2 o 3 giorni. Evitate però il sole o luoghi caldi perché
potrebbero rovinarne l'aroma. I mango maturi vanno conservati al fresco
ma non al freddo e andrebbero consumati al più presto.
Mangiarlo... non è facile
Trovare il mango durante tutto l'anno, proveniente da varie parti del
mondo, è diventato abbastanza facile. Meno facile è prepararlo
e mangiarlo. La sua polpa ha un sapore ottimo, che ricorda la pesca, la
pera, il melone, ma purtroppo è attaccata al grosso nocciolo in
modo molto stretto. Qualcuno suggerisce di pelare il frutto e gustarlo
poi sotto la doccia, dove non vi sono problemi di gocce e macchie... Comunque,
vi sono due sistemi relativamente comodi per prepararlo.
Pelarlo, poi staccare degli spicchi, con un coltello lungo e ben affilato
– l’ideale è un lungo coltello di ceramica.
Oppure praticare una incisione profonda tutto intorno sul lato lungo e
staccare la polpa dal nocciolo prima da un lato, poi dall'altro. Tagliare
a spicchi o fette e pelare alla fine.
(Se si usa la polpa per la preparazione di macedonie, frullati o succhi,
non occorrono queste attenzioni per mantenere le fette integre.) Ottimo
per gelati e sorbetti, oppure come antipasto, per esempio su spiedini
di frutta o ancora come prima colazione, con lo yogurt. O ridotto in purea,
usata come salsa sopra budini e torte o a dadini in un chutney, come da
tradizione indiana. Le spezie che esaltano la fragranza del mango sono
cannella e cardamomo; eccellente anche con il succo di limone e con noce
di cocco grattugiata.
(Pubblicato su: Il Giornale, febbraio 2010)
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